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I 21 Migliori Spot per la Pesca in Mare in Italia: Guida Completa Regione per Regione

🎣 I Migliori Spot per la Pesca in Mare in Italia: Guida Completa per Appassionati

L’Italia, con i suoi oltre 7.000 km di costa, è una delle mete più affascinanti per i pescatori sportivi di tutta Europa. Il suo patrimonio naturale marino è vasto e diversificato, capace di offrire scenari mozzafiato e un’ampia gamma di ecosistemi, dalle acque tranquille dell’Adriatico alle profondità cristalline del Tirreno, fino ai fondali vulcanici delle isole del Sud.

Che tu sia un principiante alle prime esperienze con la canna da pesca o un esperto alla ricerca di prede impegnative, le coste italiane sono un vero paradiso per ogni tipo di pesca in mare. Scogliere impervie, spiagge infinite, insenature nascoste, porti naturali e isolotti disabitati offrono le condizioni ideali per praticare ogni tecnica: pesca da riva, surfcasting, bolentino, spinning, traina, jigging, drifting e persino pesca in kayak o in apnea.

In molte di queste zone, la pesca è parte integrante della cultura e della tradizione locale: antichi borghi marinari, feste religiose legate al mare, mercati del pesce e storie tramandate di generazione in generazione rendono l’esperienza ancora più autentica.

In questa guida ti porterò in un viaggio virtuale lungo l’intera penisola, passando per le località più iconiche, i luoghi meno conosciuti ma straordinari, e i veri e propri “santuari” della pesca sportiva. Scoprirai i 21 migliori spot per la pesca in mare in Italia, selezionati per:

  • bellezza paesaggistica
  • accessibilità per pescatori da riva o da barca
  • presenza di specie ittiche pregiate
  • possibilità di praticare tecniche specifiche in sicurezza ed efficacia

Prepara l’attrezzatura, metti in borsa il tuo mulinello preferito e lasciati ispirare: l’avventura sta per iniziare, tra acque limpide, tramonti sul mare e tante, tantissime emozioni a portata di canna.

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Nord Italia: Dalle Lagune Adriatiche ai Fondali Liguri

Il Nord Italia offre una varietà sorprendente di spot per la pesca in mare, grazie a paesaggi che spaziano dalle distese sabbiose dell’Adriatico alle coste frastagliate e rocciose della Liguria. In questa zona è possibile praticare molte tecniche diverse, spesso anche all’interno della stessa giornata, grazie alla diversità dei fondali e delle condizioni meteo-marine. Dai moli delle città portuali alle calette semi-nascoste, il Nord regala sorprese anche fuori stagione.

Pescare nel golfo di Trieste

1. Golfo di Trieste (Friuli Venezia Giulia)

Situato all’estremo nord-est d’Italia, il Golfo di Trieste è uno dei luoghi più versatili e interessanti per la pesca in mare, adatto sia a chi pesca da riva sia a chi preferisce uscire in barca. La conformazione del golfo, con fondali che digradano lentamente, un’acqua relativamente calma e la vicinanza a foci e canali, crea l’habitat ideale per numerose specie marine.

🐟 Specie più comuni:

  • Orata – presente in primavera e autunno, soprattutto in prossimità dei porti e delle secche.
  • Branzino (spigola) – molto attivo nei mesi freddi, spesso in caccia vicino alle foci dei fiumi.
  • Seppia e calamaro – abbondanti in inverno e inizio primavera, pescabili sia da molo che da barca con totanare.
  • Cefalo – presente tutto l’anno, insidiabile con la bolognese o con il pane galleggiante.

🎣 Tecniche consigliate:

  • Spinning leggero nelle prime ore del mattino, particolarmente efficace nei pressi del Castello di Miramare, dove il fondale roccioso attira predatori.
  • Pesca a fondo e surfcasting lungo il litorale tra Barcola e Grignano.
  • Pesca a bolognese o feeder nei canali che sboccano nel golfo, perfetti per orate e cefali.
  • Light drifting e bolentino costiero in barca, con ottimi risultati nei pressi delle secche di Punta Sottile e Muggia.

🗺️ Spot consigliati:

  • Castello di Miramare: ideale per lo spinning e la pesca serale, con vista mozzafiato e buona profondità già a pochi metri dalla riva.
  • Porto di Trieste (zona diga e molo Audace): ottimo in inverno per cefali e branzini.
  • Barcola: una delle zone più frequentate dai locali, perfetta per la pesca notturna da riva.

📅 Periodo migliore:

Il Golfo di Trieste regala catture interessanti durante tutto l’anno, ma le stagioni primaverile e autunnale sono ideali per la varietà di specie presenti. In inverno, la pesca alla seppia e al calamaro è particolarmente proficua.

💡 Consiglio extra:

Il fondale qui cambia rapidamente tra sabbia, fango e roccia: utilizza piombi a piramide o a sfera per adattarti alle diverse zone e non perdere sensibilità. Le giornate calme, con acqua limpida e poco vento, sono le migliori per insidiare le spigole a vista.

Clicca qui per la guida completa alla pesca nel golfo di Trieste


Pescare a Lignano Sabbiadoro

2. Lignano Sabbiadoro (Friuli Venezia Giulia)

Lignano Sabbiadoro, celebre località balneare affacciata sul Mar Adriatico, non è solo una meta turistica estiva, ma anche uno degli spot più interessanti del Friuli Venezia Giulia per la pesca sportiva, in particolare per gli amanti del surfcasting e della pesca nelle acque salmastre dei canali retrostanti.

La morfologia costiera, fatta di ampie spiagge sabbiose, foce di fiume (Tagliamento) e un fitto sistema di canali e lagune, crea un ambiente estremamente ricco e variegato dal punto di vista ittico.

🐟 Specie più comuni:

  • Mormora – attiva soprattutto nelle ore serali e notturne, in prossimità delle secche e delle buche sabbiose.
  • Orata – molto presente da tarda primavera fino all’autunno, soprattutto vicino alla foce del fiume.
  • Ombrina – predilige fondali sabbiosi misti e si muove spesso in prossimità delle correnti leggere.
  • Anguilla – regina delle acque salmastre, si trova nei canali e nei rami secondari della laguna.
  • Spigola (branzino) – frequente nei canali in inverno, spesso tra i pali e i pontili in legno.

🎣 Tecniche consigliate:

  • Surfcasting notturno con canne lunghe e terminali sensibili: perfetto in autunno, dopo giornate di mare mosso.
  • Pesca a fondo nei canali con esche naturali (bigattini, vermi coreani, camole di mare) per orate e anguille.
  • Bolognese e inglese nei punti più interni dei canali e delle lagune per cefali, spigole e carassi in acque salmastre.
  • Spinning leggero all’alba nei pressi della foce, per insidiare branzini in caccia.

🗺️ Spot consigliati:

  • Foce del Tagliamento: zona strategica per orate e spigole; attenzione alle correnti, che possono cambiare in base alla marea.
  • Spiaggia di Lignano Riviera: ideale per il surfcasting serale in cerca di mormore e ombrine.
  • Canale della Litoranea Veneta: molto apprezzato per la pesca a bolognese, soprattutto nei mesi freddi.

📅 Periodo migliore:

  • Autunno (settembre-novembre): stagione ideale per la pesca da spiaggia, grazie alla maggiore attività delle specie grufolatrici.
  • Primavera: ottima per orate e anguilla, in coincidenza con i primi riscaldamenti dell’acqua.
  • Inverno: periodo interessante nei canali per spigole e cefali, soprattutto nelle giornate limpide e fredde.

💡 Consiglio extra:

I “buchi” nel fondale sabbioso, visibili a occhio nudo con la marea bassa o noti ai pescatori locali, sono vere miniere per la pesca serale. Utilizza esche voluminose (bibi, americano, cannolicchio) su terminali lunghi e sottili per stimolare le prede più diffidenti.

Pescare a Chioggia

3. Chioggia e Delta del Po (Veneto)

Situata tra mare, fiume e laguna, la zona compresa tra Chioggia, Sottomarina e il Delta del Po rappresenta uno degli ambienti più affascinanti e produttivi per la pesca sportiva in Nord Italia. Qui convivono acque dolci, salmastre e salate, creando una biodiversità marina eccezionale. Il paesaggio, fatto di canali, valli da pesca, barene e scanni sabbiosi, è ideale per una vasta gamma di tecniche di pesca, sia da riva che da imbarcazione leggera.

🌊 Un ecosistema in continuo movimento

Il Delta del Po, con le sue foci e le diramazioni secondarie, è un habitat estremamente dinamico: salinità e livelli dell'acqua variano quotidianamente con le maree e le portate fluviali, condizionando la presenza delle specie ittiche. A Chioggia, invece, la laguna si apre verso l’Adriatico, creando zone perfette per la pesca mista (acque interne e mare aperto).

🐟 Specie più comuni:

  • Cefalo – presente tutto l’anno, specialmente nelle acque calme della laguna e dei canali interni.
  • Spigola (branzino) – abbondante nei mesi freddi, spesso in caccia tra pontili, scogliere e foci.
  • Orata – attiva in primavera e autunno, soprattutto dove l’acqua salmastra incontra quella marina.
  • Anguilla – regina delle valli da pesca, si insidia al tramonto con esche vive o vermi.
  • Calamaro e seppia – in grande risalita durante i mesi invernali, pescabili anche da riva.
  • Mormora e ombrina – più frequenti lungo gli scanni e nelle spiagge sabbiose del litorale.

🎣 Tecniche consigliate:

  • Feeder fishing nei canali: ottimo per cefali, orate e carassi. Utilizzare pasturatori leggeri e inneschi come bigattini o mais.
  • Pesca alla bolognese lungo pontili e banchine interne, soprattutto nei canali attorno a Chioggia.
  • Spinning in foce e nei porti: molto efficace per spigole, soprattutto all’alba o al tramonto.
  • Eging invernale (pesca al calamaro): praticabile da moli e dighe (come il molo di Sottomarina) con totanare artificiali.
  • Surfcasting sugli scanni e le spiagge del Delta: perfetto per mormore e orate durante le ore notturne.

🗺️ Spot consigliati:

  • Molo di Sottomarina: uno dei punti più frequentati per l’eging e lo spinning invernale.
  • Laguna del Lusenzo: paradiso per la bolognese e il feeder, in acque calme e ricche di pesce bianco.
  • Scanno Cavallari e Scanno Boa: raggiungibili in barca o con lunghi cammini, ideali per surfcasting e fondo leggero.
  • Foci del Po di Maistra e del Po di Goro: zone selvagge e suggestive, perfette per la pesca in kayak o belly boat.

📅 Periodo migliore:

  • Primavera: ottima per cefali, orate e anguilla nei canali e nelle valli.
  • Estate: favorevole per surfcasting e pesca notturna sulle spiagge del Delta.
  • Autunno-inverno: ideale per la pesca ai calamari e per insidiare spigole di taglia in foce.

💡 Consiglio extra:

Nelle aree del delta, le correnti e la marea influenzano moltissimo l’attività dei pesci. Osserva sempre il calendario lunare e scegli di pescare nelle due ore a cavallo dell’alta marea. In laguna, mantieni la massima silenziosità: molte prede si allarmano facilmente in acque basse e tranquille.

Clicca qui per la guida completa alla pesca nel golfo di Trieste

Pescare a Porto Venere Cinque Terre

4. Porto Venere e Cinque Terre (Liguria)

La costa ligure orientale, da Porto Venere fino a Monterosso al Mare, rappresenta uno dei tratti marini più suggestivi d’Italia, patrimonio UNESCO e vero paradiso per chi ama la pesca in ambienti rocciosi e naturali. Le alte scogliere che sprofondano nel blu, le acque limpide e la presenza di correnti vivaci creano condizioni perfette per tecniche dinamiche come spinning, bolentino e traina costiera.

Questa zona, pur essendo molto turistica nei mesi estivi, offre ottime possibilità di pesca per gran parte dell’anno, anche da terra, sfruttando moli, punte rocciose e sentieri che conducono a calette isolate.

🐟 Specie più comuni:

  • Dentice – molto attivo nelle mezze stagioni, in fondali rocciosi e scogliere sommerse.
  • Saraghi – presenti tutto l’anno, si avvicinano soprattutto nelle ore serali e con mare formato.
  • Pesce serra – predatore aggressivo, frequenta la superficie nei mesi estivi e inizio autunno.
  • Orata – spesso stazionaria tra le praterie di posidonia e vicino alle dighe foranee.
  • Palamita e tombarello – visibili a tratti nei mesi più caldi, ideali per traina leggera o spinning off-shore.
  • Scorfano e gronghi – tipici delle scogliere profonde, ottimi per il bolentino notturno.

🎣 Tecniche consigliate:

  • Spinning da costa: ideale all’alba o al tramonto con esche siliconiche, stickbait o long jerk per serra e barracuda.
  • Bolentino medio da barca: ottimo in prossimità di secche e fondali misti a roccia, per insidiare dentici, scorfani, saraghi e orate.
  • Traina costiera leggera: molto efficace lungo la costa tra Porto Venere e Riomaggiore, con piccoli minnows o piume per pelagici.
  • Pesca a fondo da scogliera: efficace nelle giornate con mare mosso, quando i saraghi si avvicinano alla battigia.
  • Eging serale: valido nelle zone portuali o presso le dighe per seppie e calamari nei mesi autunnali.

🗺️ Spot consigliati:

  • Scogliera della Palmaria (Porto Venere): zona accessibile solo via mare, molto pescosa, perfetta per traina e bolentino.
  • Punta Mesco (Monterosso): punto strategico per spinning e traina in cerca di predatori pelagici.
  • Molo di Riomaggiore e Manarola: facili da raggiungere, ottimi al tramonto per saraghi e cefali.
  • Canalette rocciose tra Corniglia e Vernazza: meno frequentate, ideali per pescate in solitaria con ottime possibilità.

📅 Periodo migliore:

  • Primavera (aprile–giugno): ideale per dentici e pelagici in attività.
  • Estate (luglio–settembre): ottima per spinning e traina al pesce serra, palamite e barracuda.
  • Autunno (ottobre–novembre): stagione perfetta per bolentino e pesca da scogliera ai saraghi.
  • Inverno: più difficile da terra per via del mare mosso, ma interessante per bolentino a fondo e pesca notturna a gronghi e scorfani.

💡 Consiglio extra:

Utilizza terminali sottili e resistenti per il bolentino, data la natura abrasiva dei fondali rocciosi. Se pratichi spinning, porta con te attrezzatura compatta ma robusta: non è raro che un pesce serra o una leccia ti attacchino improvvisamente vicino agli scogli. E attenzione: in alcune zone è necessario verificare limitazioni e regolamenti del Parco Nazionale delle Cinque Terre, per evitare sanzioni.

Pescare a sanremo

5. Sanremo (Liguria)

Sanremo, affacciata sul Mar Ligure di Ponente, è una meta celebre non solo per il Festival della Canzone Italiana, ma anche per la sua tradizione marinara e la pesca sportiva, soprattutto in barca d’altura. Grazie alla presenza di fondali profondi già a poche miglia dalla costa, la zona è ideale per la pesca ai grandi pelagici come tonni rossi, alalunghe, lampughe e pesci spada.

Ma Sanremo offre anche eccellenti spot da riva, grazie a scogliere ben strutturate, dighe portuali e calette accessibili, perfette per chi preferisce la pesca costiera a spinning, bolognese o fondo.

🐟 Specie più comuni:

  • Tonno rosso – presente in estate e inizio autunno; preda regina del drifting d’altura.
  • Alalunga – più attiva in acque aperte da fine primavera a inizio estate.
  • Lampuga – si avvicina alle FAD (Fish Aggregating Devices) e ai relitti in tarda estate.
  • Spigola (branzino) – frequente nei pressi delle scogliere e dei porti, specie in inverno.
  • Cefalo e sarago – presenti tutto l’anno lungo le banchine e le dighe frangiflutti.
  • Palamita e bonito – insidiabili sia a traina leggera sia con lo spinning off-shore.

🎣 Tecniche consigliate:

  • Drifting d'altura: la tecnica principale per il tonno rosso. Richiede barca attrezzata, esche vive (sgombri o sugarelli), canne potenti e mulinelli da 50–80 lb. Necessaria anche grande esperienza nella gestione del combattimento.
  • Traina costiera e leggera: molto efficace in prossimità dei promontori e relitti, specie per lampughe e palamite.
  • Spinning da riva: consigliato all’alba o al tramonto per serra, barracuda e spigole nei pressi della diga del Porto Vecchio.
  • Pesca alla bolognese o fondo leggero lungo le banchine interne del porto, per cefali, saraghi e occasionali orate.
  • Eging invernale: con totanare leggere per calamari nelle ore serali, soprattutto con mare calmo e cielo coperto.

🗺️ Spot consigliati:

  • Diga foranea di Sanremo: ottima per spinning e pesca a fondo. Attenzione al vento: può essere esposta a maestrale.
  • Porto Vecchio e molo lungo: ideale per pescatori a bolognese o feeder; ottima presenza di cefali, saraghi e spigole.
  • Al largo di Capo Nero: spot storico per il drifting e la traina, a pochi chilometri dalla costa.
  • Relitti e secche a sud di Sanremo: utilizzati come richiamo per i pelagici; da esplorare con ecoscandaglio.

📅 Periodo migliore:

  • Estate (giugno–settembre): periodo top per drifting e traina ai grandi pelagici.
  • Autunno: ottimo per lampughe, tonnetti, e spinning da riva.
  • Inverno (dicembre–febbraio): stagione perfetta per la pesca alla spigola da scogliera.
  • Primavera: risveglio delle attività a fondo e buona presenza di cefali e saraghi lungo costa.

💡 Consiglio extra:

Se pratichi drifting, verifica sempre le normative vigenti sul catch & release obbligatorio per il tonno rosso, con tag numerati da richiedere alla Capitaneria di Porto. Se sei da riva, utilizza esche naturali come bigattini o sarde sfilettate: spesso la spigola invernale si muove in acque molto basse e calme, soprattutto di notte.

 

🏝️ CENTRO ITALIA

Il Centro Italia, con le sue coste che si affacciano sul Mar Tirreno e sull’Adriatico, rappresenta una delle aree più varie e produttive per la pesca sportiva. Dai fondali profondi e rocciosi della Toscana alle lunghe spiagge sabbiose del Lazio e alle scogliere frastagliate delle Marche e dell’Abruzzo, questa parte del Paese è un vero scrigno per ogni appassionato di pesca, che sia da riva o da barca.

La biodiversità marina del Centro Italia è favorita dalla varietà morfologica della costa, dalle numerose foci fluviali che fungono da aree di nutrimento per molte specie, e dalle correnti termiche e salmastre che mantengono un ambiente dinamico e adatto a tecniche molto diverse, come:

  • Surfcasting sulle ampie spiagge sabbiose,
  • Spinning leggero e medio nei pressi delle foci e delle scogliere,
  • Pesca a fondo e bolognese nei porti e lungo i moli,
  • Bolentino e drifting in mare aperto, soprattutto in Toscana e Abruzzo.
Pescare a Rimini Surfcasting

6. Rimini e Riviera Romagnola (Emilia-Romagna)

Spesso associata alle vacanze estive e alla movida, la Riviera Romagnola è anche un luogo sorprendente per gli appassionati di pesca sportiva. Da Rimini a Cattolica, passando per località come Bellaria, Cervia e Cesenatico, la costa emiliano-romagnola offre una grande varietà di spot ideali per la pesca da riva, grazie alla presenza di dighe frangiflutti, moli portuali, scogliere artificiali e ampie spiagge sabbiose.

La morfologia del fondale, prevalentemente sabbiosa e bassa, è arricchita dalla presenza di barriere artificiali e strutture sommerse che favoriscono la concentrazione di fauna marina. Inoltre, le acque salmastre delle foci dei fiumi come il Marecchia e il Rubicone creano condizioni favorevoli alla pesca tutto l’anno, in particolare durante le mezze stagioni.

🐟 Specie target principali:

  • Saraghi e orate – presenti nei pressi dei frangiflutti e tra le scogliere artificiali.
  • Sogliole e mormore – attive nelle zone sabbiose, soprattutto di notte con mare calmo.
  • Spigole (branzini) – specie tipica delle foci e dei canali, molto attiva nei mesi freddi.
  • Cefali – abbondanti lungo le banchine e nei porti, ottimi per la bolognese o con pane e bigattino.
  • Rombi e piccoli squali (come palombi e gattucci) – occasionali, ma catturabili in pesca notturna a fondo con sardina.
  • Granchi blu – nuova presenza invasiva, ormai comune in zona, che può diventare una sfida interessante.

🎣 Tecniche consigliate:

  • Surfcasting: particolarmente efficace nelle serate estive e autunnali con esche come americano, arenicola o cannolicchio. Ideale per mormore, orate e sogliole.
  • Pesca a fondo con pasturatore (feeder fishing): perfetta nei porti o lungo i canali, per cefali, saraghi e spigole.
  • Spinning leggero: efficace all’alba o al tramonto nei pressi delle dighe, con softbait e piccoli jerkbait per serra e spigole.
  • Pesca alla bolognese: molto praticata da moli e banchine, ottima per cefali e saraghi con pasturazione costante.
  • Pesca notturna a fondo: da provare nelle zone meno illuminate della costa per insidiare pesci piatti e predatori notturni.

🗺️ Spot consigliati:

  • Diga del porto canale di Rimini: uno dei luoghi più frequentati per la pesca notturna, specie nei pressi della lanterna.
  • Spiagge di Riccione e Misano: ottime per il surfcasting durante le mareggiate autunnali.
  • Frangiflutti di Cesenatico: accessibili e pescosi, ideali per pesca leggera a fondo o spinning.
  • Foce del Marecchia (Rimini Nord): spot perfetto per la spigola nei mesi invernali e per il feeder in primavera.

📅 Periodo migliore:

  • Primavera: buone catture a bolognese e feeder, specialmente dopo le piogge.
  • Estate: ottimo per surfcasting serale e pesca notturna, con attività continua di mormore e grufolatori.
  • Autunno: stagione top per spinning e surfcasting con predatori attivi.
  • Inverno: momento ideale per cercare spigole nei pressi delle foci e saraghi tra gli scogli.

💡 Consiglio extra:

Nelle notti calme con mare piatto, prova a pescare con il coreano o americano fresco su terminali lunghi e sottili: le mormore e le sogliole ne sono ghiotte. Per la spigola in inverno, privilegia le zone con acqua torbida e corrente nei pressi di foci o scarichi.

Pescare nel Tevere

7. Fiumicino e foce del Tevere (Lazio)

La zona di Fiumicino e la foce del fiume Tevere rappresentano uno degli spot più completi e frequentati del Lazio per la pesca sportiva in mare, soprattutto per i pescatori dell'area metropolitana di Roma. Qui l’incontro tra le acque dolci del Tevere e quelle salate del Mar Tirreno crea un ambiente unico, estremamente ricco di nutrienti, che attrae numerose specie ittiche durante tutto l’anno.

Le sponde del fiume, i moli portuali, le scogliere artificiali e le spiagge adiacenti offrono condizioni ottimali per varie tecniche di pesca, sia per chi ama pescare da riva che per chi preferisce uscire in barca alla ricerca di predatori più impegnativi. Inoltre, la presenza di porti turistici e canali navigabili consente grande facilità di accesso e logistica.

🐟 Specie bersaglio più comuni:

  • Spigola (branzino) – regina della zona, soprattutto nei mesi freddi e nelle acque torbide delle foci.
  • Orata – attiva da primavera a fine autunno, si muove tra il fiume e il mare.
  • Anguilla – apprezzata in particolare nei tratti più interni e tranquilli del Tevere.
  • Pesce serra – presente in estate e autunno, predatore potente che attacca con forza sia da riva che da barca.
  • Cefalo e sarago – abbondanti lungo i moli e nei tratti più salmastri del fiume.
  • Mormora e gronghi – da cercare con esche naturali nelle ore notturne nei pressi delle spiagge e dei porti.

🎣 Tecniche consigliate:

  • Spinning alla spigola o al serra: molto efficace all’alba o al tramonto, usando jerkbait, softbait e metal jig. Da provare sia dalla scogliera del molo che dalla spiaggia libera a nord della foce.
  • Pesca a fondo: eccellente per orate e mormore con esche naturali come arenicola, americano, coreano o cannolicchio. I fondali sabbiosi vicino alla foce sono molto produttivi.
  • Bolognese e inglese: perfette per insidiare cefali e saraghi nei tratti di fiume più lenti, soprattutto con pasturazione costante.
  • Pesca al vivo da barca: per insidiare serra e spigole usando cefali o muggini vivi nei pressi delle dighe foranee e delle boe.
  • Feeder fishing: ideale nei canali secondari e nelle banchine interne del porto.

🗺️ Spot consigliati:

  • Diga foranea di Fiumicino: ottimo punto per la pesca a spinning e fondo, con possibilità di catture anche in inverno.
  • Spiaggia libera di Focene e Fregene: adatta al surfcasting, soprattutto in primavera e autunno.
  • Foce vera e propria del Tevere: perfetta per lo spinning e la pesca con il vivo.
  • Canali interni e porto canale: ideali per tecniche leggere come bolognese e feeder.
  • Pescara da imbarcazione: lungo le scogliere sommerse e relitti al largo della costa.

📅 Periodo migliore:

  • Autunno–inverno: top per la spigola, che si avvicina alla costa in cerca di acqua dolce e cibo.
  • Primavera: risveglio dell’orata e delle prime attività di surfcasting.
  • Estate: alta presenza di serra, perfetta per lo spinning e la pesca notturna a fondo.
  • Tutto l’anno: possibilità di catture con bolognese e feeder nei canali e lungo il fiume.

💡 Consiglio extra:

Dopo giornate di pioggia intensa, quando il Tevere si ingrossa e l’acqua diventa torbida, le spigole si avvicinano tantissimo alla foce e possono essere catturate anche con esche naturali a pochi metri da riva. Un terminale lungo e sottile con una sardina sfilettata può fare la differenza.

Pescare nell'argentario

8. Monte Argentario (Toscana)

Il Monte Argentario, con i suoi panorami mozzafiato, le scogliere a picco sul mare e i fondali profondi e ricchi di vita, è considerato uno degli spot più affascinanti e produttivi della Toscana per la pesca in mare. Situato tra Porto Santo Stefano e Porto Ercole, questo promontorio roccioso è circondato da un tratto di mare che alterna secche, scarpate rocciose sommerse e canyon marini, ideali per insidiare predatori di taglia in ogni stagione.

La varietà morfologica del territorio rende l’Argentario perfetto per tantissime tecniche: dallo spinning da scogliera, alla traina costiera o d’altura, fino al bolentino di profondità. I fondali si inabissano rapidamente, creando condizioni perfette anche per la pesca a vertical jigging e drifting.

🐟 Specie target principali:

  • Dentice – abbondante sulle secche e sui fondali rocciosi, sia in traina che a fondo.
  • Palamita – presente in primavera e autunno, ottima preda per la traina leggera e lo spinning off-shore.
  • Ricciola – nei mesi più caldi, soprattutto da barca con esca viva o vertical jig.
  • Grongo e murena – attivi soprattutto di notte nei pressi delle scogliere e in pesca a fondo.
  • Sarago e orata – da cercare nelle calette e nelle zone più tranquille, ideali anche per la pesca da terra.
  • Spigola (branzino) – più rara ma presente nelle zone interne, come le lagune e i canali vicino a Orbetello.

🎣 Tecniche consigliate:

  • Spinning da scogliera: all’alba o al tramonto, perfetto per palamite, serra e ricciole giovanili. L’utilizzo di stickbait, popper e long jerk è particolarmente efficace.
  • Traina costiera: con artificiali o vivo, ottima per dentici, palamite e serra nelle acque basse e in prossimità delle secche.
  • Bolentino di profondità: da provare sui fondali oltre i 50–80 metri per gronghi, scorfani e anche qualche sorpresa pelagica.
  • Vertical jigging e inchiku: efficaci per ricciole e grossi predatori, soprattutto nei mesi estivi.
  • Pesca a fondo da terra: praticabile da alcune scogliere accessibili e calette riparate, soprattutto per saraghi, gronghi e mormore.

🗺️ Spot consigliati:

  • Secca di Punta Avoltore: uno dei luoghi più famosi per la traina al dentice e lo spinning da barca.
  • Scogliera di Capo d’Uomo: selvaggia e difficile da raggiungere, ma altamente produttiva per lo spinning.
  • Cala del Gesso e Cala Grande: splendide per la pesca leggera da terra e per sessioni al tramonto.
  • Isolotto dell’Argentarola: area accessibile in barca, molto pescosa per bolentino e jigging.
  • Porto Ercole: buono per la pesca notturna a fondo e la bolognese con pasturazione.

📅 Periodo migliore:

  • Primavera: ottima stagione per la traina e per la ripresa dell’attività predatoria di palamite e dentici.
  • Estate: regina per la traina al vivo, jigging e pesca notturna da riva.
  • Autunno: altissima attività di pelagici e pesci da spinning.
  • Inverno: più difficile da terra, ma ottima per il bolentino di profondità e la pesca al grongo.

💡 Consiglio extra:

Per il dentice in traina, prova con calamari vivi o sugarelli su terminali lunghi con piombo guardiano. Naviga lentamente a ridosso delle secche, a circa 30–40 metri di profondità. In estate, attenzione all’uso di inchiku e slow jig: possono fare la differenza su ricciole di taglia!

Pescare all'Isola d’Elba

9. Isola d’Elba (Toscana)

L’Isola d’Elba, la più grande dell’Arcipelago Toscano, è un vero e proprio paradiso per gli amanti della pesca in mare. Con le sue acque limpide, i fondali variegati (che spaziano da sabbiosi a rocciosi fino ad arrivare a secche profonde), grotte sommerse e pareti verticali che si inabissano nel blu, offre spot perfetti per tutte le tecniche di pesca, sia da riva che da barca.

La grande biodiversità marina e l’accesso facilitato a zone profonde anche a poche centinaia di metri dalla costa, rendono l’Elba uno dei migliori luoghi d’Italia per chi cerca esperienze di pesca intense e autentiche, lontano dalla folla e immersi nella natura.

🐟 Specie target principali:

  • Totani e calamari – abbondanti in autunno e inverno, particolarmente ricercati in immersione notturna o con la tecnica dell’eging.
  • Dentici e ricciole – presenti nelle secche e nei fondali rocciosi, da insidiare a traina o vertical jigging.
  • Palamite e Alletterati – molto attivi in primavera e autunno durante le mangianze.
  • Sarago, orata e spigola (branzino) – presenti lungo la costa e nei pressi dei moli e porticcioli.
  • Gronghi e murene – abbondanti nei pressi delle scogliere sommerse e durante le ore notturne.

🎣 Tecniche consigliate:

  • Spinning da riva e scogliera: ideale per serra, lecce stella e palamite in movimento. Le esche artificiali più efficaci sono jerkbait affondanti, stickbait e popper, soprattutto all’alba o al tramonto.
  • Eging notturno: da praticare nelle serate calme e limpide, perfetto per calamari e totani. Si può pescare sia da riva che da barca, utilizzando egi fluorescenti e lenti.
  • Traina col vivo o con artificiali: efficace soprattutto nei pressi delle secche e lungo le scogliere sommerse, per dentici, palamite e ricciole.
  • Bolentino di profondità: ideale nelle zone a largo con fondali rocciosi, dove si possono catturare pagelli, scorfani, tanute e gronghi.
  • Pesca a fondo da terra: ottima nelle spiagge più tranquille e nelle calette rocciose, specie in condizioni di mare calmo.

🗺️ Spot consigliati:

  • Capo Enfola – uno dei punti più pescosi dell’isola, con fondali profondi già vicini alla costa.
  • Punta Calamita e Capo Stella – perfetti per la traina e il vertical jigging.
  • Porto Azzurro – ottimo per la pesca notturna a totani e per il bolentino leggero.
  • Spiaggia di Sansone e Capo Sant’Andrea – ideali per spinning e pesca a fondo da terra.
  • Relitto di Pomonte – interessante spot per la pesca da apnea e per osservare grandi esemplari.

📅 Periodo migliore:

  • Autunno–inverno: top per la pesca ai calamari, ai totani e per la traina ai predatori.
  • Primavera: risveglio dell'attività di palamite, orate e saraghi.
  • Estate: ottima per pesca notturna e spinning mattutino, con possibilità di catturare ricciole e serra.
  • Tutto l’anno: l’isola è pescosa in ogni stagione, variando tecniche e spot.

💡 Consiglio extra:

Durante le notti di luna nuova tra ottobre e dicembre, l’Isola d’Elba diventa una meta privilegiata per la pesca ai totani giganti. Usare totanare fluorescenti e calare lentamente può regalare catture memorabili, soprattutto nei pressi di Capo Enfola e Porto Azzurro. Non dimenticare di tenere la lampada frontale spenta per non spaventare i cefalopodi.

Pescare ad Anzio

10. Anzio e Nettuno (Lazio)

Situate lungo il litorale laziale a sud di Roma, Anzio e Nettuno sono tra le mete più apprezzate dai pescatori sportivi del centro Italia. La loro posizione strategica, tra spiagge sabbiose, scogliere frangiflutti e un tratto di mare profondo relativamente vicino alla costa, offre condizioni ideali per diverse tecniche di pesca, sia da riva che in barca.

Queste località vantano una lunga tradizione marinara, e i porti ben attrezzati permettono l’uscita in barca per chi pratica la pesca a media e lunga distanza. Ma anche chi pesca da terra trova numerose postazioni accessibili e produttive.

🐟 Specie target principali:

  • Pesce azzurro (Acciughe, sgombri, lanzardi) – abbondante in primavera e in autunno, soprattutto in pesca a galleggiante o light drifting.
  • Seppie e calamari – molto attivi nei mesi freddi, ideali per l’eging da molo o la traina leggera con totanare.
  • Orate e mormore – presenti lungo tutto il litorale sabbioso, specie in surfcasting nelle ore serali o notturne.
  • Sarago e spigola (branzino) – da insidiare vicino alle scogliere artificiali e durante i mesi invernali.
  • Palamite e serra – nei mesi caldi, spesso in attività nelle prime ore del giorno e durante le mangianze.

🎣 Tecniche consigliate:

  • Surfcasting notturno: particolarmente produttivo nei mesi tra aprile e ottobre. Ottime esche: bibi, arenicola e cannolicchio per orate e mormore.
  • Pesca a feeder da molo: molto praticata con pasturatore per insidiare cefali, saraghi e piccoli sparidi.
  • Eging da riva o in barca: efficace da novembre a gennaio, con totanare fluo e azioni lente. I moli di Anzio e Nettuno sono spot ideali.
  • Pesca col vivo da barca: con cefalopodi o sugarelli per predatori come ricciole giovanili e dentici nei pressi delle secche.
  • Light drifting al largo: per sgombri, sugarelli, alletterati e tonnetti nel periodo estivo-autunnale.

🗺️ Spot consigliati:

  • Molo Neroniano di Anzio – storico spot per la pesca da riva, ideale per seppie e calamari di notte.
  • Moli e frangiflutti di Nettuno – ottimi per la pesca a feeder e spinning leggero.
  • Litorale sabbioso tra Anzio e Lavinio – perfetto per lunghe sessioni di surfcasting.
  • Secche di Capo d’Anzio – facilmente raggiungibili in barca, molto pescose per drifting e traina leggera.
  • Foce del fiume Loricina – zona interessante per spigole e anguille, soprattutto in inverno.

📅 Periodo migliore:

  • Primavera: ideale per pesce azzurro, cefali e orate. Ottima anche per spinning leggero.
  • Estate: perfetta per la pesca al serra e palamita; buone possibilità di pesca a fondo da spiaggia.
  • Autunno: grande attività di seppie, sgombri e predatori in mangianza.
  • Inverno: regno di spigole e seppie, soprattutto con esche naturali e tecniche silenziose.

💡 Consiglio extra:

Durante le serate di bonaccia invernale, praticare eging dai moli con totanare luminose e calate lente può dare risultati sorprendenti. Le seppie più grandi si avvicinano spesso in gruppo, quindi vale la pena insistere sullo stesso spot anche dopo una cattura. Per la pesca a surfcasting alle orate, prediligi le zone con presenza di alghe sparse o piccoli dislivelli sabbiosi: sono i luoghi dove trovano più facilmente cibo.

 

🌅 SUD ITALIA

Il Sud Italia rappresenta una delle aree più affascinanti e pescose del Mediterraneo. Grazie alle sue coste ancora in parte selvagge, alle acque limpide e alla grande varietà di fondali e microhabitat, è una vera mecca per chi ama la pesca in mare, sia da riva che in barca.

Dalla Campania alla Puglia, passando per Basilicata e Calabria, fino alle isole minori e ai tratti più remoti delle coste joniche e tirreniche, il Sud offre esperienze di pesca autentiche, spesso legate a tradizioni locali che si tramandano da generazioni. Qui, pescare significa anche entrare in contatto con la cultura marinaresca, con i sapori e con i racconti di un’Italia verace e profonda.

Pescare nel Gargano

11. Gargano e Vieste (Puglia)

Il promontorio del Gargano, noto come lo "Sperone d’Italia", rappresenta una delle aree costiere più suggestive e selvagge del Sud Italia. In particolare, la zona di Vieste, con le sue scogliere bianche a picco sul mare, le spiagge nascoste e le acque cristalline, offre condizioni ideali per ogni tipo di pesca sportiva, con una biodiversità marina sorprendente.

Qui la pesca è parte integrante della cultura locale, e praticarla significa anche immergersi nei ritmi autentici della vita garganica, tra mare, vento e natura incontaminata.

🐟 Specie target principali:

  • Spigola (branzino) – regina delle coste rocciose, presente tutto l’anno ma più attiva nei mesi freddi.
  • Pesce serra – predatore combattivo, abbondante in estate e autunno, ideale per lo spinning da costa.
  • Cernia e murena – nascoste tra le grotte sottomarine e i fondali rocciosi, si pescano soprattutto con esche naturali o traina leggera.
  • Orata e sarago – presenti lungo le scogliere e nei fondali misti, ottime per pesca a fondo e bolognese.
  • Palamita e lecce stella – nei mesi caldi, durante le mangianze vicino alla costa o da barca leggera.

🎣 Tecniche consigliate:

  • Spinning da scogliera: ideale nelle prime ore del mattino o al tramonto per insidiare serra e spigole. Ottimi artificiali: long jerk, needle e soft shad.
  • Pesca con la bolognese: efficace nelle giornate di mare calmo, per saraghi e cefali in prossimità dei moli o delle cale riparate.
  • Traina costiera: ottima tecnica per esplorare i fondali irregolari nei pressi di Vieste, Punta Rossa e Baia di Vignanotica.
  • Pesca a fondo (surfcasting): perfetta nelle spiagge sabbiose tra Vieste e Peschici, con esche naturali per orate, ombrine e mormore.
  • Eging e pesca ai cefalopodi: da non sottovalutare nei mesi autunnali, sia da riva che con piccole imbarcazioni.

🗺️ Spot consigliati:

  • Scogliere di Pizzomunno – simbolo di Vieste, ideali per lo spinning alla spigola e per la pesca con galleggiante.
  • Baia delle Zagare – scenario mozzafiato e fondali profondi per bolentino e traina.
  • Spiagge tra Vieste e Mattinata – ottime per surfcasting notturno.
  • Grotte marine del Gargano – habitat ricchi per chi pesca in apnea o cerca cernie e murene con attrezzatura pesante.

📅 Periodo migliore:

  • Inverno e primavera: ideali per la pesca alla spigola e ai cefalopodi da riva.
  • Estate e autunno: stagioni perfette per spinning ai predatori, traina e pesca in apnea.
  • Tutto l’anno: il Gargano è pescoso in ogni stagione, adattando tecniche e orari alle condizioni marine.

💡 Consiglio extra:

Per chi ama la pesca a spinning, i tratti rocciosi tra Vieste e Mattinata, con accessi spesso nascosti ma panorami mozzafiato, rappresentano veri angoli di paradiso. Camminare anche per qualche minuto in più per raggiungere calette isolate può fare la differenza in termini di catture. All’alba, in condizioni di mare mosso e vento di scirocco, una soft bait bianca o argento può attirare spigole anche di taglia importante.

Pescare nel Salento

12. Salento (Puglia)

Un paradiso per la pesca tra scogliere, acque turchesi e tradizione millenaria

Il Salento, punta estrema della Puglia e crocevia tra Adriatico e Ionio, è uno dei territori più affascinanti per la pesca in mare in Italia. Le coste tra Otranto e Santa Maria di Leuca, caratterizzate da scogliere frastagliate, calette nascoste e fondali limpidi, offrono un ambiente ideale per una grande varietà di tecniche e target. Qui la natura è protagonista, e pescare significa entrare in sintonia con un paesaggio unico, modellato dal vento, dal sole e dal mare.

🐟 Specie target principali:

  • Spigole e saraghi – comuni lungo la costa rocciosa, soprattutto in inverno e primavera.
  • Orate e mormore – presenti nei fondali sabbiosi e misti, perfette per la pesca a fondo e surfcasting.
  • Pesce serra – abbondante in estate e autunno, spesso vicino alla riva al tramonto.
  • Palamite, lampughe e lecce amia – si avvicinano alla costa in piena estate, ideali per la pesca da kayak o da barca leggera.
  • Cefalopodi (seppie e calamari) – ottimi in stagione fredda per l’eging da riva o la traina notturna.

🎣 Tecniche consigliate:

  • Surfcasting su spiagge e arenili: tra San Foca, Torre dell’Orso e Marina di Pescoluse. Esche top: arenicola, cannolicchio e americano.
  • Spinning da scogliera: ideale nei pressi di Otranto e Castro Marina. Artificiali: jerkbait e siliconici realistici.
  • Kayak fishing: perfetto lungo la costa tra Tricase Porto e Santa Maria di Leuca, in cerca di lecce stella, ricciole giovanili e palamite.
  • Pesca a traina costiera: con piccoli rapala o siliconici, particolarmente fruttuosa all’alba.
  • Light drifting da barca: per sgombri, occhiate e tombarelli, usando pastura e terminali sottili.

🗺️ Spot consigliati:

  • Scogliera di Porto Badisco – acque profonde a pochi metri dalla riva, ideali per spinning e bolentino.
  • Santa Cesarea Terme – zona di grotte e fondali irregolari, habitat di cernie e dentici.
  • Torre Vado e Pescoluse – litorale sabbioso perfetto per surfcasting notturno.
  • Canale d’Otranto – punto d’incontro di correnti e zone pescose, spesso battuto dai kayakisti e dai pescatori esperti.
  • Capo di Leuca – estremità d’Italia, ideale per pesca in barca tra secche e canaloni.

📅 Periodo migliore:

  • Primavera e autunno: per la maggiore attività dei predatori costieri e condizioni marine favorevoli.
  • Estate: ottima per la pesca pelagica leggera e per surfcasting nelle notti calme.
  • Inverno: perfetto per cefalopodi, saraghi e spigole, soprattutto da scogliera.

💡 Consiglio extra:

Il tratto tra Otranto e Santa Cesarea Terme è famoso tra i pescatori locali per la presenza di canaloni e cigli sommersi che attirano grandi predatori. Se pratichi spinning o traina da kayak, esplora questi cambi di fondale con artificiali affondanti nelle prime ore del giorno. Durante la stagione autunnale, una mangianza di tombarelli o palamite può trasformare un’uscita tranquilla in un'esperienza memorabile.

Pesca ad Amalfi

13. Amalfi e Positano (Campania)

Pesca panoramica nella perla del Tirreno

La Costiera Amalfitana, con i suoi paesaggi mozzafiato e le scogliere a picco sul mare, non è solo una delle mete turistiche più iconiche d’Italia, ma anche un’area sorprendentemente generosa per la pesca sportiva. Tra Amalfi, Positano e i borghi marinari limitrofi, si estende un tratto di mare pescoso, profondo e variegato, ricco di vita marina grazie alle correnti tirreniche e ai fondali misti.

La combinazione di fondali rocciosi, secche costiere, e acque limpide crea le condizioni ideali per praticare numerose tecniche di pesca, sia da barca che da terra, con particolare successo nelle ore notturne e all’alba.

🐟 Specie target principali:

  • Calamari e seppie – molto presenti in autunno e inverno, soprattutto vicino ai promontori e alle zone portuali.
  • Palamite e lampughe – attive nei mesi caldi, si avvicinano alla costa nelle ore di luce con mangianze spettacolari.
  • Spigole e saraghi – comuni lungo le scogliere e nei pressi delle foci, predano nelle ore crepuscolari.
  • Ricciole e dentici – si pescano a traina nei fondali più profondi, con esca viva o artificiali.
  • Cefali, occhiate e orate – abbondanti nei tratti misti sabbia-roccia, ideali per la bolognese e la pesca a fondo.

🎣 Tecniche consigliate:

  • Pesca notturna al calamaro (eging o traina lenta): particolarmente efficace da ottobre a gennaio, nelle notti calme con luna piena. Esche: egi fosforescenti o calamaretti in silicone.
  • Traina costiera: lungo le scogliere tra Amalfi e Praiano, perfetta per palamite, lampughe e ricciole giovanili.
  • Spinning da terra: meno praticato per via dell’accessibilità, ma molto fruttuoso nei punti panoramici e isolati.
  • Pesca con la bolognese: ideale nei porticcioli o dalle scalinate rocciose di Positano.
  • Bolentino leggero: consigliato da barca a ridosso delle secche o in prossimità delle boe.

🗺️ Spot consigliati:

  • Capo di Conca – uno dei tratti più belli e pescosi, con scogliere alte e fondali ricchi.
  • Furore e Praiano – zone tranquille, perfette per la pesca notturna e la traina leggera.
  • Spiaggia di Laurito e Fornillo – ideali per la pesca in apnea e per insidiare saraghi in zone meno battute.
  • Arco Naturale di Atrani – suggestivo e ricco di posidonia e piccoli predatori.

📅 Periodo migliore:

  • Primavera ed estate: ideali per la traina a pelagici e lo spinning da kayak.
  • Autunno: stagione top per i cefalopodi e per il bolentino costiero.
  • Inverno: perfetto per spigole e calamari, soprattutto in condizioni di mare calmo e acque limpide.

💡 Consiglio extra:

Se hai accesso a una barca, sfrutta le ore notturne per una sessione di trainetta ai calamari con esca luminosa nei pressi di Capo Sottile o Punta Campanella. È una tecnica antica, ancora usata dai pescatori locali, che può regalarti prede abbondanti e di taglia, soprattutto tra novembre e gennaio.

Pescare ad Ischia

14. Ischia e Procida (Campania)

Isole vulcaniche, fondali sorprendenti e grandi prede

Le isole di Ischia e Procida, situate nel cuore del Golfo di Napoli, rappresentano due perle per gli appassionati di pesca in mare, grazie alla grande varietà di fondali – che vanno da bassi sabbiosi a profondità abissali – e a una biodiversità marina di grande valore. Le loro origini vulcaniche hanno generato secche, canyon sottomarini e zone ricche di anfratti che fungono da rifugio ideale per molte specie ittiche.

Sono mete ideali per la pesca in barca, ma anche da riva è possibile ottenere buone soddisfazioni, specialmente nei porticcioli e lungo i tratti rocciosi accessibili.

🐟 Specie target principali:

  • Dentici e ricciole – tra le prede più ambite, si aggirano nei pressi delle secche e delle cadute rocciose.
  • Pagri, tanute e cernie – comuni sui fondali rocciosi, specie nella zona tra Ischia Ponte e Punta Imperatore.
  • PalamiteAlletterati – molto attivi in estate, si muovono in branco a caccia di piccoli pesci foraggio.
  • Totani e calamari – perfetti per la pesca notturna da barca, in particolare tra ottobre e dicembre.
  • Spigole, saraghi e cefali – più comuni lungo la costa di Procida e nei porti naturali, ideali per chi pesca da terra.

🎣 Tecniche consigliate:

  • Bolentino di profondità: tecnica molto usata nelle zone tra Ischia e Ventotene, dove si raggiungono anche i 150–200 metri di profondità. Ideale per gronghi, occhioni e pezzogne.
  • Vertical jigging: particolarmente efficace attorno alle secche (come Secca della Catena o Banco di Santa Maria), dove predatori come dentici e ricciole attaccano con decisione.
  • Drifting leggero: praticato al largo, utilizzando esca viva o sardine fresche per attirare pelagici e predatori di taglia.
  • Spinning off-shore e costiero: consigliato soprattutto all’alba o al tramonto per insidiare serra e leccie.
  • Pesca al calamaro (eging e traina): molto diffusa tra ottobre e febbraio nelle zone illuminate vicino ai porti.

🗺️ Spot consigliati:

  • Secca della Nave (a sud di Ischia) – zona profonda e pescosa, ideale per vertical jigging e bolentino pesante.
  • Punta Imperatore – ricca di correnti e predatori, uno dei migliori spot per la traina col vivo.
  • Ischia Ponte e Castello Aragonese – ottimo punto per la pesca da terra, soprattutto a bolognese e fondo.
  • Marina di Chiaiolella (Procida) – location tranquilla e adatta anche a chi pesca da molo o con kayak.
  • Tra Procida e Capo Miseno – area interessante per la pesca pelagica in deriva.

📅 Periodo migliore:

  • Primavera e autunno: stagioni top per dentici, cernie e palamite, grazie a temperature stabili e acque ossigenate.
  • Estate: perfetta per traina leggera e vertical jigging.
  • Inverno: ideale per calamari e totani, specialmente in nottate calme e fredde.

💡 Consiglio extra:

Se sei in barca, approfitta delle giornate calme per una sessione di drifting al largo tra Ischia e Capri, dove, con un po’ di fortuna, potresti imbatterti in esemplari di alalunga o persino tonni in caccia. Porta con te una buona pastura, ami resistenti e attrezzatura da combattimento medio-pesante: qui il mare regala sorprese anche in profondità.

Pescare a Scilla e Reggio Calabria

15. Scilla e Reggio Calabria (Calabria)

Tradizione millenaria e pesca estrema nello Stretto di Messina

Il tratto di costa che va da Scilla a Reggio Calabria, affacciato sullo Stretto di Messina, è uno dei luoghi più affascinanti, tecnici e storicamente importanti per la pesca in mare di tutto il Mediterraneo. Qui le correnti marine, causate dall’incontro tra il Mar Tirreno e lo Ionio, creano un ambiente unico, con forti escursioni di marea, acque trasparenti e profondità variabili anche a breve distanza dalla costa.

Questa zona non è solo famosa per la pesca sportiva, ma anche per la sua tradizione antichissima di pesca al pesce spada, praticata sin dai tempi dei Greci con le tipiche “passerelle” – imbarcazioni leggere dotate di lunghi alberi da cui si scruta il mare e si arpiona il pesce a vista. Oggi, accanto a queste pratiche tradizionali, si affianca una pesca sportiva di altissimo livello, sia da barca che da riva.

🐟 Specie target principali:

  • Pesce spada – regina indiscussa dello Stretto, si insidia principalmente con drifting e tecniche tradizionali estive.
  • Lampuga (corifena) – presente soprattutto tra fine estate e inizio autunno, attratta da oggetti galleggianti e boe.
  • Palamite e Alletterati – attivi tutto l’anno, molto diffusi nelle acque ricche di plancton.
  • Spigole e saraghi – si pescano lungo la costa frastagliata e nei pressi dei porti e delle foci.
  • Cernie, scorfani e gronghi – abitano i fondali misti e le zone rocciose più profonde.

🎣 Tecniche consigliate:

  • Drifting al pesce spada: una tecnica d’élite, praticata con esche vive o strisce di calamaro, in deriva nei punti più profondi dello stretto.
  • Pesca al volo dalla passerella: esperienza tradizionale unica, praticabile solo con barcaioli locali esperti (su prenotazione).
  • Bolentino profondo: da praticare tra i canyon sottomarini dello stretto, ideale per gronghi e occhioni.
  • Spinning e traina leggera: molto efficaci contro lampughe e palamite, soprattutto nei pressi di oggetti galleggianti o mangianze visibili.
  • Pesca da riva con bolognese e feeder: perfetta per cefali, saraghi e piccoli predatori.

🗺️ Spot consigliati:

  • Capo Peloro – uno dei luoghi più noti per la pesca a drifting e per l'osservazione dei pesci spada.
  • Scilla (Chianalea) – borgo di pescatori dove si può ancora vedere la pesca tradizionale e praticare spinning da scogliera.
  • Villa San Giovanni – ottima zona per la pesca pelagica e punto di partenza per uscite in barca nello stretto.
  • Spiaggia di Gallico – adatta anche alla pesca a fondo notturna.
  • Porticciolo di Reggio Calabria – ideale per la pesca da molo, soprattutto in inverno.

📅 Periodo migliore:

  • Primavera ed estate: top per il pesce spada, lampughe e alletterati.
  • Autunno: stagione eccellente per lampughe, spigole e saraghi.
  • Inverno: tempo ideale per la pesca a fondo e la ricerca di gronghi e cefali in acque calme.

💡 Consiglio extra:

Se hai occasione, partecipa a un’uscita con un pescatore locale sulla “passerella” per assistere o provare la storica pesca al pesce spada con arpione. È un’esperienza unica, che unisce abilità, tradizione e rispetto del mare. Inoltre, porta con te un binocolo: nello stretto spesso si avvistano delfini e, in primavera, anche piccoli capodogli.

 

🌊 ISOLE

Le isole italiane offrono alcuni dei migliori spot di pesca in mare dell’intero Mediterraneo. Grazie alla loro posizione geografica isolata, alla bassa pressione di pesca in molte aree e alla varietà dei fondali – che spaziano da secche vulcaniche a pareti verticali sommerse – queste terre circondate dal mare rappresentano un vero e proprio paradiso per ogni pescatore sportivo.

Che tu preferisca la pesca da riva tra le rocce vulcaniche della Sicilia, le uscite in barca in acque profonde nei pressi della Sardegna o il light spinning nei porticcioli delle isole minori, troverai scenari mozzafiato e una ricchezza ittica senza eguali.

Pescare nel Nord Sardegna

16. Sardegna Nord (Stintino, La Maddalena)

Pesca d’élite tra acque cristalline e fondali mozzafiato

Il nord della Sardegna, con località iconiche come Stintino, Capo Falcone e l’Arcipelago di La Maddalena, è uno dei luoghi più ambiti d’Europa per la pesca sportiva in mare. Qui la natura incontaminata, la trasparenza delle acque e la complessità dei fondali creano condizioni eccezionali per la pesca sia da riva sia in barca.

In particolare, l’Arcipelago di La Maddalena – area marina protetta con zone a regolamentazione differenziata – ospita secche, canyon sottomarini, scogli sommersi e praterie di posidonia che attirano una grande varietà di specie ittiche, dai piccoli cefalopodi fino ai grandi predatori.

🐟 Specie target più comuni:

🎣 Tecniche consigliate:

  • Drifting e trolling d’altura: molto praticati nelle acque aperte tra Stintino e l’Asinara, soprattutto per tonni e lampughe.
  • Vertical jigging e slow pitch: ideali nei pressi delle secche profonde dell’Arcipelago di La Maddalena, dove cernie e ricciole abbondano.
  • Pesca con il vivo (live bait): tecnica ad alto rendimento per predatori pelagici, praticabile anche in traina lenta.
  • Spinning costiero: lungo le scogliere tra Capo Falcone e l’Isola Piana, efficace su serra e lecce amia.
  • Pesca a fondo e bolentino: sempre redditizia, soprattutto al largo delle isole minori (Razzoli, Budelli, Spargi).

🗺️ Spot imperdibili:

  • Capo Falcone: scogliera perfetta per spinning e traina costiera.
  • Secca del Papa (presso La Maddalena): celebre per vertical jigging e prede importanti.
  • Cala d’Oliva (Asinara): area accessibile solo via mare, con fondali profondi e ricchi di vita.
  • Isola di Razzoli e Spargi: scenari spettacolari per ogni tecnica, dai cefalopodi alla traina.

📅 Periodo migliore:

  • Primavera – Autunno: per traina, spinning e jigging con attività costante dei predatori.
  • Estate piena: ottima per drifting al tonno rosso e pesca notturna ai calamari.
  • Inverno: ideale per bolentino di profondità e pesca a fondo stanziale.

⚠️ Attenzione alle regolamentazioni:

L’Arcipelago di La Maddalena è un’Area Marina Protetta. Alcune zone sono soggette a restrizioni o vietate alla pesca. Prima di uscire in mare, informati presso le autorità locali o il sito ufficiale dell’AMP per ottenere eventuali permessi e conoscere le regole aggiornate.

💡 Consiglio da esperto:

Se non hai un’imbarcazione propria, valuta una battuta con charter autorizzato: molte compagnie offrono escursioni guidate con attrezzatura inclusa e skipper esperti che conoscono alla perfezione secche, correnti e stagionalità delle specie.

Pescare nel Sud Sardegna

17. Sardegna Sud (Cagliari, Villasimius)

Acque limpide e fondali profondi: la pesca nel cuore del Mediterraneo

Il sud della Sardegna, tra Cagliari, Capo Carbonara e Villasimius, rappresenta una delle zone più affascinanti e produttive per la pesca sportiva in mare. Qui si incontrano fondali rocciosi e sabbiosi, correnti marine regolari e una biodiversità marina sorprendente, che rendono possibile la pratica di tutte le principali tecniche di pesca, sia da riva che in barca.

In particolare, l’area marina protetta di Capo Carbonara, nei pressi di Villasimius, ospita una delle concentrazioni più alte di fauna pelagica e stanziale del sud Italia, con punti profondi facilmente raggiungibili anche a poche miglia dalla costa.

🐟 Specie target più comuni:

🎣 Tecniche consigliate:

  • Bolentino di profondità: molto produttivo nelle zone tra Capo Boi e la Secca di Cala Pira, per cernie, tanute e pagelli.
  • Spinning off-shore e costiero: efficace al largo di Capo Carbonara e nei pressi di scogliere sommerse, per barracuda, serra e alletterati.
  • Traina col vivo e leggera: eccellente per dentici e ricciole, soprattutto nelle ore di luce radente (alba/tramonto).
  • Drifting: praticabile nelle acque più profonde per tonni e grandi alalunghe durante i mesi estivi.
  • Eging (pesca ai cefalopodi): molto redditizia nei mesi autunnali e invernali, sia da riva che da barca.

🗺️ Spot consigliati:

  • Porto di Cagliari e molo Ichnusa: ottimo spot urbano per cefali, spigole e pesca notturna.
  • Capo Carbonara (Villasimius): secche e drop-off perfetti per jigging e traina.
  • Secca di Cala Pira: fondali ricchi per il bolentino di profondità.
  • Isola dei Cavoli: riserva marina con zone dove, con i dovuti permessi, è possibile praticare pesca regolamentata.
  • Spiaggia del Poetto: interessante per surfcasting e pesca a fondo nei mesi più freddi.

📅 Periodo migliore:

  • Primavera e autunno: ideali per traina, spinning e pesca al dentice.
  • Estate: stagione regina per drifting e pelagici.
  • Autunno-inverno: ottimi per bolentino e calamari, con mare spesso pescoso anche da riva.

⚠️ Norme e regolamenti:

Una parte significativa della zona sud-orientale, in particolare attorno a Villasimius, rientra nell’Area Marina Protetta di Capo Carbonara. L’attività di pesca è regolamentata in base a zone e periodi. Informati sempre prima di pescare per evitare sanzioni e per contribuire alla conservazione di uno degli ecosistemi più ricchi del Mediterraneo.

💡 Consiglio dell’esperto:

Se peschi da barca, non perdere l’occasione di navigare fino alla Secca di Serpentara, un punto profondo al largo molto apprezzato per la pesca ai predatori. Per chi preferisce la riva, lo spinning tra gli scogli di Capo Boi, all’alba, può regalare incontri inaspettati con barracuda e lecce.

Pescare a favignana

18. Favignana e Isole Egadi (Sicilia)

Un paradiso mediterraneo per la pesca sportiva tra acque cristalline e biodiversità marina

Le Isole Egadi, con Favignana, Levanzo e Marettimo, sono tra le mete più affascinanti per gli appassionati di pesca in Sicilia e nel Mediterraneo tutto. Questo arcipelago, situato a pochi chilometri dalla costa occidentale siciliana, è famoso per le sue acque incredibilmente limpide, fondali variegati e una ricchezza ittica che attira pescatori da tutto il mondo.

L’area è particolarmente apprezzata per la pesca leggera e tecnica, grazie a condizioni ideali per il light jigging, la pesca da kayak e le uscite in barca a basso impatto. Inoltre, le notti estive si animano con la pesca ai cefalopodi, soprattutto totani e calamari, che abbondano nelle zone costiere.

🐟 Specie più comuni e ambite:

🎣 Tecniche di pesca consigliate:

  • Light jigging: perfetto per insidiare predatori come cernie, ricciole e dentici sulle secche e pareti sommerse dell’arcipelago.
  • Pesca da kayak: ideale per esplorare calette e insenature difficilmente accessibili da barca, avvicinandosi silenziosamente a zone ricche di fauna marina.
  • Pesca notturna ai cefalopodi: con l’uso di luci a LED e artificiali per attirare totani e calamari.
  • Surfcasting e spinning costiero: lungo le spiagge e le scogliere, soprattutto in primavera e autunno.
  • Pesca a fondo e bolentino: efficace nelle profondità marine attorno alle isole per catturare gronghi, cernie e altri predatori stanziali.

🗺️ Spot imperdibili:

  • Cala Rossa (Favignana): famosa per le sue acque cristalline e fondali ricchi di vita, ottima per jigging e pesca a fondo.
  • Punta Troia (Favignana): luogo ideale per spinning e traina costiera.
  • Cala Fredda e Cala Minnola (Levanzo): calette isolate perfette per pesca da kayak e light jigging.
  • Scogli di Marettimo: nota per la presenza di grandi cernie e ricciole, ideale per la pesca tecnica in apnea e da barca.
  • Zona tra Favignana e Levanzo: punto di passaggio per pelagici come tonni e palamite, perfetto per drifting e traina.

📅 Periodo migliore per la pesca:

  • Estate e inizio autunno: stagioni top per la pesca notturna ai cefalopodi e per la traina leggera.
  • Primavera: ottima per spinning e light jigging.
  • Inverno: più tranquillo ma ideale per chi cerca specie stanziali come gronghi e cernie a profondità maggiori.

⚠️ Note importanti sulle normative:

Le Isole Egadi sono parte di una Area Marina Protetta (AMP delle Isole Egadi) con regolamenti severi per la tutela dell’ecosistema marino. Alcune zone sono riservate alla pesca sportiva, mentre altre sono interdette o soggette a limitazioni di accesso e cattura. È fondamentale informarsi preventivamente sulle normative vigenti e rispettare i limiti per garantire la conservazione di questo angolo di paradiso.

💡 Suggerimento da insider:

Per chi non dispone di una barca, a Favignana si trovano numerose escursioni guidate per la pesca sportiva, spesso con skipper esperti che conoscono i migliori spot e le stagioni più favorevoli. La combinazione tra esperienza locale e attrezzature moderne può trasformare ogni uscita in un’avventura indimenticabile.

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Pescare a Pantelleria

19. Pantelleria (Sicilia)

L’isola nera del Mediterraneo: un paradiso per la pesca d’altura tra fondali vulcanici e acque profonde

Pantelleria, situata tra la Sicilia e la Tunisia, è un’isola di origine vulcanica famosa per i suoi paesaggi selvaggi e i fondali che scendono rapidamente a grandi profondità già a pochi metri dalla costa. Questa caratteristica rende Pantelleria una meta d’elezione per i pescatori sportivi che cercano prede importanti e tecniche di pesca più avanzate come il vertical jigging e il drifting.

🐟 Specie target:

🎣 Tecniche di pesca consigliate:

  • Vertical jigging: grazie ai repentini dislivelli del fondale e alle pareti vulcaniche, questa tecnica permette di raggiungere grandi profondità e insidiare predatori ambiti come ricciole e cernie.
  • Drifting: ottimo metodo per pescare tonni rossi, palamite e lampughe sfruttando le correnti marine e la presenza di banchi di pesce foraggio.
  • Bolentino di profondità: praticabile in zone più riparate per catturare specie stanziali come gronghi e pagelli.
  • Pesca a traina costiera: efficace nelle acque meno profonde lungo la costa orientale e meridionale.

🗺️ Spot da non perdere:

  • Secca del Campanile: un rilievo sottomarino che regala spesso catture importanti, ideale per il vertical jigging.
  • Punta Spadillo: zona molto apprezzata per la traina e la pesca al tonno durante le migrazioni stagionali.
  • Baia di Gadir: ottima per la pesca da barca a media profondità, con buona presenza di cernie e dentici.
  • Fondali vicino al Lago Specchio di Venere: aree con dislivelli rapidi che attraggono predatori pelagici e stanziali.

📅 Periodo migliore per pescare a Pantelleria:

  • Primavera e autunno: stagioni ideali per la presenza di grandi pelagici come tonni e lampughe.
  • Estate: perfetta per la pesca a traina e vertical jigging su fondali più bassi.
  • Inverno: stagione più tranquilla, ottima per bolentino e pesca di cernie.

⚠️ Regolamentazioni e suggerimenti:

Pantelleria è parte di una zona marina protetta con regolamenti volti a tutelare l’ecosistema unico dell’isola. Prima di intraprendere uscite di pesca, è importante verificare le aree consentite e rispettare le normative per contribuire alla conservazione di questa meraviglia naturale.

💡 Consiglio dell’esperto:

La conformazione vulcanica dell’isola richiede una conoscenza approfondita delle correnti e dei fondali per ottimizzare le tecniche di pesca verticale e drifting. Affidarsi a guide locali o noleggiare barche con skipper esperti può fare la differenza tra una buona giornata di pesca e un’esperienza indimenticabile.

Pescare a Lampedusa

20. Lampedusa (Sicilia)

Crocevia di biodiversità tra Mediterraneo e Africa: un paradiso per la pesca d’altura

Lampedusa, la più grande delle Pelagie, si trova nel punto di incontro tra le correnti calde del Mediterraneo e quelle africane, creando un ambiente marino ricchissimo e unico nel suo genere. Grazie a questa posizione strategica, l’isola è uno degli spot più ambiti per la pesca sportiva d’altura in Italia, soprattutto per gli appassionati di traina.

🐟 Specie protagoniste:

  • Tonni rossi: particolarmente abbondanti durante la stagione delle migrazioni primaverili e autunnali.
  • Alletterati (Thunnus alalunga): prede agili e combattive, molto ricercate dai pescatori sportivi.
  • Lampughe: pesci veloci e predatori, presenti in grandi banchi specialmente in estate.
  • Barracuda tropicali: una presenza più rara e affascinante, che conferma l’influenza africana nelle acque lampedusane.
  • Ricciole e cernie: frequenti nelle zone costiere e attorno agli scogli sommersi.
  • Pesci serra e altre specie pelagiche minori.

🎣 Tecniche di pesca consigliate:

  • Traina d’altura: la tecnica principe dell’isola, praticata su fondali profondi e acque limpide, ideale per insidiare grandi pelagici.
  • Pesca a drifting: particolarmente efficace nelle aree dove le correnti favoriscono l’accumulo di pesce foraggio.
  • Spinning e jigging costiero: utilizzati soprattutto lungo le scogliere e le calette più riparate, per predatori come ricciole e cernie.
  • Pesca notturna ai cefalopodi: totani e calamari si avvicinano alle coste illuminate, offrendo opportunità uniche ai pescatori notturni.

🗺️ Spot imperdibili:

  • Punta Pesce Spada: zona storica e ricca di fondali profondi, ideale per traina e drifting.
  • Secca della Formica: area con numerose secche sommerse e rilievi vulcanici, ottima per jigging e pesca a fondo.
  • Baia di Cala Croce: riparata e ricca di specie costiere, perfetta per spinning e pesca da riva.
  • Zona tra Lampedusa e Linosa: particolarmente frequentata dai pelagici migratori durante i periodi di transito.

📅 Periodo migliore per la pesca a Lampedusa:

  • Primavera e autunno: stagioni top per la presenza di tonni rossi e alletterati in migrazione.
  • Estate: ottima per lampughe, barracuda e predatori costieri.
  • Inverno: più tranquillo, ma interessante per specie stanziali e pesca a fondo.

⚠️ Regolamentazioni e tutela ambientale:

Lampedusa fa parte della Riserva Marina Pelagie, istituita per proteggere l’ecosistema fragile e ricco di specie rare. Le attività di pesca sono regolate da norme precise che vietano alcune tecniche e limitano le catture in determinati periodi. È fondamentale rispettare queste regole per preservare la biodiversità e garantire un futuro sostenibile alla pesca locale.

💡 Consiglio utile:

Considerata la complessità dei fondali e la variabilità delle correnti, è consigliabile affidarsi a guide locali o tour organizzati, che conoscono nei dettagli i movimenti delle specie e i migliori momenti per la pesca. Inoltre, l’isola offre numerosi punti di noleggio barche e attrezzature moderne per ogni livello di esperienza.

Pesca al porto di Genova - Bonus

21. BONUS: Porto di Genova e diga foranea

L’anima urbana della pesca sportiva: tra container e saraghi, un angolo sorprendente per veri intenditori

Nel cuore del capoluogo ligure, tra gru portuali e navi mercantili, si nasconde uno degli spot più affascinanti e “insospettabili” per la pesca in mare: la diga foranea del porto di Genova. Questo lungo sbarramento artificiale, costruito per proteggere il porto dalle mareggiate, offre un ambiente ricco di vita marina, protetto dalle correnti forti e spesso poco disturbato, sebbene immerso in un contesto industriale.

🎣 Cosa si pesca alla diga del porto di Genova?

Nonostante il paesaggio urbano, la biodiversità è sorprendente:

  • Murene: predatori notturni che si annidano tra i massi della diga.
  • Gronghi: attivi nelle ore notturne, raggiungono dimensioni importanti e offrono combattimenti impegnativi.
  • Saraghi maggiori e fasciati: abbondanti attorno alle strutture sommerse e ai frangiflutti.
  • Spigole (branzino): soprattutto d’inverno, si avvicinano in caccia nelle acque calme del porto.
  • Cefali e orate: spesso presenti vicino alle zone di scarico e miscelazione delle acque.
  • Polpi e seppie: nei mesi più freschi, soprattutto nelle ore serali.

🔦 Tecniche ideali:

  • Pesca notturna a fondo: molto praticata con esche naturali come sarde o calamaro.
  • Bolognese con galleggiante: ideale per cefali, saraghi e orate nelle aree meno profonde.
  • Spinning leggero o medio: efficace per spigole e serra nelle ore crepuscolari.
  • Pesca a calamariera (egi): consigliata nelle serate autunnali e invernali per cefalopodi.

🛑 Accesso e permessi:

La diga foranea non è liberamente accessibile. Per pescare legalmente in quest’area è necessario:

  • Richiedere permessi speciali (rilasciati da autorità portuali o attraverso associazioni di pesca sportiva locali).
  • Spesso si organizzano uscite programmate in barca per raggiungere la diga esterna, con operatori autorizzati.
  • È vietato l’accesso a piedi o via terra senza autorizzazione per ragioni di sicurezza.

🧭 Perché è uno spot speciale?

  • Scarsamente frequentato: il difficile accesso lo rende poco battuto, con fondali relativamente “vergini”.
  • Ambiente unico: la combinazione tra strutture artificiali, acque profonde e presenza costante di pesce foraggio crea le condizioni ideali per molte specie.
  • Perfetto per chi ama la pesca “tecnica”: richiede precisione, conoscenza dei punti caldi e molta pazienza.

💡 Consiglio dell’esperto:

Per aumentare le possibilità di successo, è utile monitorare le fasi lunari e le maree. Le notti con mare mosso e luna nuova sono tra le migliori per insidiare murene e gronghi. Inoltre, portare con sé attrezzature robuste e lampade frontali potenti è essenziale per affrontare sessioni di pesca notturna in sicurezza.

Pescare in Italia

🧭 Consigli finali per ogni spot

Per godere appieno dell’esperienza di pesca nei migliori spot italiani, è fondamentale un approccio consapevole, preparato e rispettoso. Che tu sia un principiante alla scoperta del tuo primo spot o un veterano in cerca di nuove sfide, ecco alcuni consigli che possono fare davvero la differenza.

📜 1. Informati sulle normative locali

Ogni tratto di costa può essere soggetto a regolamenti diversi:

  • Alcune aree sono marine protette (AMP) con restrizioni molto severe (no-kill, zone interdette, periodi di chiusura).
  • Possono esserci limiti di cattura, misure minime e specie vietate.
  • Informarsi in anticipo evita multe salate e tutela l’ambiente marino.

📌 Dove informarsi: Capitaneria di Porto locale, cartelli informativi nei porti, associazioni di pesca sportiva o siti ufficiali delle AMP.

 

🗣️ 2. Parla con i pescatori del posto

Nessuna app o tutorial può sostituire l’esperienza di chi vive il mare ogni giorno.

  • I pescatori locali conoscono gli orari migliori, le esche più efficaci e i punti segreti che non trovi sulle mappe.
  • Spesso basta una chiacchierata al porto o sulla spiaggia per ricevere consigli preziosi e genuini.

💬 Suggerimento: Rispetta sempre la loro privacy e non chiedere mai in modo invadente. Un approccio gentile è il miglior biglietto da visita.

 

🌊 3. Controlla meteo, maree e condizioni del mare

Pesca e natura vanno di pari passo. Ignorare le condizioni ambientali può rovinare anche la migliore uscita.

  • Mare mosso o calmo, vento, pressione atmosferica: ogni fattore incide sull’attività dei pesci.
  • Le maree sono determinanti, soprattutto per pesca da riva, in foce o laguna.
  • Controlla sempre anche l’indice di attività lunare per pianificare le uscite migliori.

📲 Strumenti utili: App meteo specializzate (Windy, Navionics, MagicSeaWeed), tabelle solunari, maree.it.

 

🌱 4. Rispetta il mare e l’ambiente

Il mare non è solo un campo di gioco: è un ecosistema vivo e fragile.

  • Non lasciare rifiuti, fili di nylon o esche.
  • Non raccogliere più del necessario: porta via solo ciò che intendi consumare.
  • Pratica la catch & release (rilascio del pesce) quando possibile, soprattutto per specie protette o esemplari giovani.

♻️ Ricorda: La pesca sportiva sostenibile garantisce che anche le future generazioni possano godere di queste meravigliose esperienze.

 

🧰 5. Organizzati in base allo spot

Ogni luogo ha le sue caratteristiche:

  • In scogliera: scarpe da scoglio, pinze e zaino impermeabile.
  • In barca: giubbotto di salvataggio, ecoscandaglio e attrezzatura ordinata.
  • In spiaggia: supporti per canne, protezione solare e acqua abbondante.

🎯 La regola d’oro: preparati per ogni evenienza e non improvvisare.

I 21 Migliori Spot per la Pesca in Mare in Italia: Guida Completa Regione per Regione

🐟Un Mare di Opportunità da Scoprire

L’Italia, con la sua straordinaria varietà di coste, fondali e ambienti marini, rappresenta un vero e proprio scrigno per gli amanti della pesca in mare. Che tu sia un neofita affascinato dal suono delle onde all’alba o un veterano in cerca di prede combattive e scenari selvaggi, le acque italiane sanno regalare esperienze indimenticabili.

Dal fascino selvaggio delle scogliere del Gargano, alle profondità limpide della Sardegna settentrionale, passando per le acque movimentate dello Stretto di Messina, ogni spot ha una sua anima, una sua tecnica ideale, e spesso anche una leggenda locale da raccontare.

Ogni uscita in mare è un’avventura fatta di attesa, intuizione e rispetto per l’ambiente. Pescare non è solo catturare: è entrare in sintonia con il mare, osservare, imparare e migliorare ogni volta, lasciandosi sorprendere dai suoi ritmi e dai suoi silenzi.

Ricorda: i luoghi migliori non sono solo quelli più pescosi, ma anche quelli che ti regalano emozioni autentiche, paesaggi mozzafiato e incontri che restano nel cuore. 

Allora prepara la tua attrezzatura, studia la marea, scegli il tuo spot… e lascia che sia il mare a scrivere la prossima pagina della tua storia di pesca.

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