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Pesca alla Ricciola: Guida Completa: Tecniche, Attrezzature e Consigli

🐟 Guida Completa alla Pesca alla Ricciola

Tecniche, attrezzatura, stagioni, spot e consigli pratici per insidiare la regina del Mediterraneo

La ricciola (Seriola dumerili), maestosa e potente, è senza dubbio uno dei predatori più ambiti dai pescatori sportivi di tutto il bacino del Mediterraneo. Appartenente alla famiglia dei Carangidi, si distingue per la sua forza esplosiva, il carattere combattivo e la raffinata qualità delle carni, tra le più pregiate della pesca costiera e d’altura.

Ma proprio per la sua astuzia, la resistenza in combattimento e le sue abitudini elusive, pescare la ricciola non è mai un’impresa banale. È un pesce che mette alla prova sia l’equipaggiamento che le capacità del pescatore: serve tecnica, conoscenza dei fondali, padronanza dell’attrezzatura e capacità di leggere il mare.

🎯 In questa guida dettagliata troverai tutto ciò che ti serve per affrontare questa sfida con successo:

  • Caratteristiche biologiche e comportamentali della ricciola
  • Dove trovarla, habitat e zone di caccia preferite
  • Le tecniche più efficaci: traina col vivo, vertical jigging, drifting, spinning offshore
  • Attrezzatura consigliata per ogni situazione
  • Stagionalità e momenti migliori per la pesca
  • Consigli pratici da parte di pescatori esperti

📈 Che tu sia un principiante motivato o un appassionato con esperienza, questa guida ti aiuterà a migliorare la tua efficacia e ad aumentare le probabilità di incontro con questo magnifico predatore, vero simbolo della pesca sportiva nel nostro mare.

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Pesca alla Ricciola: Guida Completa: Tecniche, Attrezzature e Consigli

🔬 1. Biologia della Ricciola

Nome scientifico: Seriola dumerili

Famiglia: Carangidae

Distribuzione geografica: presente in tutto il Mare Mediterraneo, lungo le coste dell’Atlantico orientale (dalla Spagna al Golfo di Guinea), e in parte delle acque tropicali e subtropicali come Caraibi, Golfo del Messico e coste occidentali africane.

Habitat preferito: la ricciola è una specie pelagico-costiera, che predilige secche sommerse, relitti, scogliere rocciose, seamounts (montagne sottomarine) e promontori, soprattutto laddove ci siano forti correnti e abbondanza di prede. Si trova comunemente a profondità comprese tra 20 e 100 metri, ma non è raro incontrarla anche oltre, soprattutto durante la stagione calda.

Taglia media: gli esemplari più comuni nei nostri mari pesano tra 10 e 30 kg, ma non sono rari individui superiori ai 40–50 kg, con record italiani che superano i 60 kg. Gli individui più giovani (2–5 kg) sono spesso in branco, mentre gli adulti diventano più solitari e territoriali.

Comportamento e strategia di caccia: predatore altamente efficiente, la ricciola è dotata di un corpo idrodinamico, potente e veloce. Gli esemplari giovani cacciano in branchi coordinati, aggredendo banchi di pesci foraggio. Gli adulti, più selettivi, si muovono in coppia o da soli, e preferiscono cacciare all’alba e al tramonto.

Alimentazione: dieta fortemente carnivora. Si nutre di pesci pelagici come aguglie, boghe, sugarelli, alici, cefali, ma anche di seppie, calamari e crostacei. La scelta alimentare dipende dalla disponibilità locale: su relitti predilige cefalopodi, sulle secche attacca branchi di foraggio.

Ciclo vitale e riproduzione: si riproduce in estate, tra giugno e agosto, nelle acque calde e profonde. Le uova vengono deposte in mare aperto e affidate alle correnti. Gli avannotti crescono rapidamente, raggiungendo già dopo pochi anni taglie notevoli.

Ricciola: Guida Completa: Tecniche, Attrezzature e Consigli

🧭 2. Dove Trovare la Ricciola

La ricciola è una specie estremamente adattabile che cambia habitat in base a fattori come stagione, età e disponibilità di cibo. Il suo comportamento spazia tra zone costiere e aree più pelagiche, sempre alla ricerca di fondali e strutture che favoriscano la caccia e la protezione.

Spot tipici e ambienti privilegiati:

  • Secche e monti sommersi:
    Questi rilievi sottomarini, come la famosa Secca di Mezzo Canale nel Tirreno o il Banco di Pantelleria nel Canale di Sicilia, sono vere e proprie “oasi” di biodiversità e punti di aggregazione per pesci foraggio. Le ricciole li frequentano costantemente per cacciare e ripararsi dalle correnti. Questi spot sono ideali per la pesca con tecniche come il vertical jigging o la traina lenta.
  • Relitti e strutture artificiali:
    Relitti affondati e altre strutture sommerse artificiali (come piattaforme, scogliere artificiali o scogliere frangiflutti) creano habitat perfetti per il pesce foraggio, attirando la ricciola che usa queste zone come base di caccia. Questi luoghi sono particolarmente utili per chi pratica spinning o drifting.
  • Scogliere sommerse e pareti rocciose:
    Le pareti verticali, le scogliere sottomarine e i canyon marini offrono rifugio e corridoi di caccia perfetti per la ricciola. Questi ambienti ricchi di correnti sono spesso frequentati durante tutto l’anno, ma specialmente in primavera ed estate.
  • Foci fluviali e zone di transizione salmastra:
    Questi ambienti, dove l’acqua dolce incontra quella salata, sono ricchi di nutrienti e attirano grandi concentrazioni di piccoli pesci e cefalopodi, che rappresentano la base alimentare della ricciola, soprattutto nei mesi caldi.

📌 Profondità ideali in base all’età:

  • Giovani ricciole (3-8 kg): prediligono acque più basse, generalmente tra i 10 e i 40 metri, spesso vicino alla costa o a promontori e scogliere a bassa profondità. Qui si muovono in branchi per cacciare piccoli pesci foraggio.
  • Ricciole adulte (oltre 10 kg): tendono a spostarsi verso fondali più profondi, da 40 fino a oltre 100 metri, dove si trovano secche, relitti e strutture isolate. Gli adulti sono più solitari e territoriali, cacciando prevalentemente di notte o nelle ore di bassa luce.

💡 Suggerimento per il pescatore: conoscere il tipo di fondale e la profondità giusta in base all’età del pesce è cruciale per selezionare la tecnica di pesca più efficace e scegliere le esche e gli artificiali più adatti. Monitorare i segnali ambientali come la temperatura, la trasparenza dell’acqua e la presenza di prede può aumentare notevolmente le probabilità di cattura.

Pesca alla Ricciola: Guida Completa: Tecniche

📆 3. Quando Pescare la Ricciola

La ricciola, come molti predatori marini, manifesta un’attività stagionale e giornaliera fortemente influenzata da fattori ambientali quali temperatura, disponibilità di cibo, ciclo riproduttivo e condizioni oceanografiche.

Mese Attività Note dettagliate
Marzo-Aprile Bassa Le ricciole si trovano prevalentemente in acque più profonde (>50 m) dove trascorrono l’inverno in fase di bassa attività metabolica.
Maggio-Giugno Buona in alcune zone Inizia la risalita verso le acque costiere e le secche, spinte dalla crescente temperatura dell’acqua e dalla ripresa dell’attività del foraggio.
Luglio-Agosto Molto alta Periodo di massima attività. Le ricciole inseguono intensamente banchi di pesci foraggio, grazie anche alle elevate temperature e alla maggiore disponibilità di prede.
Settembre Ottima Ancora molto attive, con alimentazione intensa in vista del periodo riproduttivo. Le temperature si mantengono elevate e favoriscono una buona concentrazione di prede.
Ottobre Buona Inizio della fase pre-riproduttiva, con ricciole che cominciano a spostarsi verso aree più profonde o protette per prepararsi alla deposizione delle uova.
Novembre-Febbraio Scarsa Le ricciole si ritirano in acque più profonde (>60-100 m), con attività molto ridotta a causa delle temperature basse e della scarsità di cibo.

 

🎯 Migliori momenti della giornata per la pesca alla ricciola:

  • Alba e tramonto: nelle ore di luce crepuscolare, la ricciola aumenta la sua attività predatoria, sfruttando la scarsa visibilità per cacciare più efficacemente.
  • Fasi lunari favorevoli: la luna crescente e il plenilunio influenzano le maree e le correnti marine, attivando maggiormente la mobilità del foraggio e quindi indirettamente la ricciola. Pescare durante queste fasi può aumentare sensibilmente le probabilità di cattura.
  • Correnti marine attive: correnti moderate portano nutrienti e pesci foraggio, creando situazioni ideali per la caccia. La ricciola tende a posizionarsi lungo i margini di queste correnti.

💡 Approfondimento: monitorare la temperatura dell’acqua (ideale tra 15° e 25° C) e l’attività dei banchi di foraggio tramite ecoscandaglio può fare la differenza tra una giornata di successo e una senza catture. Inoltre, adattare il ritmo della pesca alle variazioni naturali della specie consente di massimizzare le probabilità senza stressare inutilmente i pesci.

Pesca alla Ricciola: Guida Completa: Suggerimenti

A. 🐟 Traina con Vivo (Tecnica Regina)

La traina con esca viva rappresenta la tecnica più efficace e selettiva per catturare esemplari di ricciola di grandi dimensioni, grazie alla naturale attrazione dell’esca e alla possibilità di coprire ampie aree di pesca mantenendo l’esca in condizioni ottimali.

Assetto ideale:

  • Piombo guardiano: tra 200 e 500 grammi, variabile in base alla profondità del fondale e all’intensità della corrente marina. Il piombo serve a mantenere l’esca stabile vicino al fondale o a mezz’acqua senza che il filo si agiti troppo.
  • Bracciolo: lungo da 5 a 8 metri realizzato in fluorocarbon ad alta resistenza (80–120 libbre di testata), fondamentale per garantire invisibilità e resistenza all’abrasione contro le superfici rocciose o la bocca del predatore.
  • Esca viva: sugherelli, aguglie, cefali, seppie e calamari vivi sono le prede più efficaci. La naturale vitalità e movimento dell’esca stimolano l’istinto predatorio della ricciola.
  • Ami: preferibilmente circolari o a becco d’aquila, con misura compresa tra 3/0 e 6/0. Gli ami circolari migliorano la ferrata e riducono i danni alla bocca del pesce, facilitandone il rilascio se necessario.

Consigli tecnici avanzati:

  • Velocità di traina: mantenere una velocità costante tra 1,5 e 2 nodi per garantire un nuoto naturale dell’esca viva, né troppo lenta da farla soffocare né troppo veloce da impedirne il movimento naturale.
  • Galleggianti o palloncini scorrevoli: l’utilizzo di un palloncino o galleggiante scorrevole è consigliato se si intende far nuotare l’esca a mezz’acqua o vicino alla superficie, permettendo di modulare la profondità senza perdere naturalezza nel movimento.
  • Tecniche di rilascio e recupero: è importante evitare strappi bruschi durante il recupero per non spaventare la ricciola; un recupero regolare e delicato mantiene viva l’esca e aumenta le possibilità di attacco.
  • Variante con doppio bracciolo: alcuni esperti utilizzano due ami distanziati di 30-50 cm per aumentare la probabilità di allamata, soprattutto con esche più grandi o pesanti.

 

B. 🧱 Vertical Jigging

Il vertical jigging è una tecnica molto apprezzata per la pesca alla ricciola, soprattutto in presenza di secche e strutture sommerse a profondità variabili tra i 20 e i 100 metri. Questa tecnica dinamica e sportiva sfrutta movimenti rapidi e controllati per stimolare l’istinto predatorio della ricciola, particolarmente reattiva a prede in fuga o ferite.

Setup consigliato:

  • Jig: peso tra 150 e 300 grammi, ideale per raggiungere rapidamente il fondo in acque profonde o zone con correnti sostenute. Le colorazioni migliori sono quelle naturali (argento, blu, verde) che imitano i pesci foraggio, o fosforescenti per acque torbide e condizioni di scarsa luminosità.
  • Canna: canna da vertical jigging con power tra 30 e 50 libbre, con azione robusta ma sensibile, in grado di sostenere sia la forza della ricciola che le sollecitazioni del recupero rapido.
  • Mulinello: rotante o a tamburo fisso, dotato di una frizione potente e precisa per gestire le lunghe fughe e gli strappi tipici del predatore.
  • Filo: trecciato PE di diametro 3–5, per garantire resistenza e sensibilità; abbinato a un terminale in fluorocarbon spesso tra 0,60 e 0,90 mm, per ridurre visibilità e resistere all’abrasione su rocce e denti.

Tecnica di esecuzione:

  • Far cadere il jig fino al fondo, lasciandolo “sedere” per qualche secondo per attirare l’attenzione.
  • Alternare jerkate ampie e decise con recuperi veloci, simulando una preda in fuga o ferita.
  • Inserire pause a metà risalita per permettere al jig di oscillare e vibrare naturalmente, sfruttando anche le correnti e le turbolenze per una presentazione più realistica.
  • Attenzione alla sensibilità: è fondamentale sentire il primo contatto o il tocco leggero della ricciola, spesso rapido e seguito da una potente ferrata.

Ulteriori consigli:

  • Cambiare frequentemente velocità e intensità delle jerkate per adattarsi alla risposta del pesce.
  • Utilizzare jig con profilo aerodinamico per facilitare la caduta e la gestione durante il recupero.
  • In presenza di fondali rocciosi, prestare particolare attenzione al terminale e alla frizione per evitare rotture.
Pesca alla Ricciola: Guida Completa: Tecniche, Attrezzature

C. 🎯 Spinning Offshore

Lo spinning offshore rappresenta una delle tecniche più emozionanti per insidiare la ricciola, specialmente durante i periodi in cui i branchi si avvicinano in superficie per inseguire il foraggio. Questa modalità è praticabile sia da barca che da scogliera, consentendo di coprire grandi aree e di stimolare il predatore con artificiali dinamici e molto visibili.

Setup consigliato:

Canna: lunghezza tra 2,40 e 2,70 metri con potenza tra 30 e 60 grammi, caratterizzata da un’azione rapida e sensibile. Questa combinazione permette lanci lunghi e precisi, oltre a un controllo ottimale degli artificiali durante le diverse fasi del recupero.

Artificiali: seleziona una varietà di esche artificiali per adattarti alle condizioni e alla reattività della ricciola:

Popper: ideale per stimolare attacchi esplosivi in superficie grazie ai suoi schizzi e rumori.

Stickbait e Long Jerk: esche dalla nuotata erratica e irregolare, perfette per simulare pesci feriti o in fuga, che attirano l’attenzione del predatore.

Metal Jig: utili soprattutto quando la pesca si sposta a media profondità, permettono recuperi veloci con vibrazioni intense.

Filo: trecciato PE 2.5–4 per garantire ottima resistenza e sensibilità, abbinato a un terminale in fluorocarbon da 0,60 a 0,80 mm per ridurre la visibilità sott’acqua e aumentare la resistenza all’abrasione.

Tecnica di pesca:

  • Effettua lanci lunghi e precisi verso le aree dove si osservano schianti o scie di pesci foraggio in superficie.
  • Alterna ritmi di recupero, passando da movimenti lenti e sinuosi a jerkate veloci e improvvise per imitare prede in difficoltà o in fuga, innescando la reazione aggressiva della ricciola.
  • Mantieni sempre alta l’attenzione per cogliere i sottili tocchi o i segni di interesse del pesce sull’artificiale, pronti a reagire con una ferrata decisa.

Momento ideale per lo spinning offshore:

  • La stagione estiva è il periodo migliore, quando la ricciola si sposta in branchi e caccia attivamente vicino alla superficie, seguendo i banchi di pesci foraggio.
  • Le condizioni di mare calmo favoriscono l’efficacia della tecnica, perché gli artificiali possono muoversi più liberamente e attirare meglio il predatore.
Pesca alla ricciola: Tecniche, Attrezzature e Consigli

D. 🧊 Drifting con Vivo o Morto

Il drifting rappresenta una tecnica statica ma estremamente efficace per insidiare la ricciola, soprattutto nelle zone di secche, relitti o strutture sommerse dove questi predatori amano sostare. Consiste nel lasciar derivare la barca lentamente sopra il fondale, posizionando l’esca in maniera naturale e permettendo alla ricciola di avvicinarsi senza percepire alcuna pressione artificiale.

Setup tecnico:

Esca: si può utilizzare sia esca viva che morta, a seconda della disponibilità e delle condizioni. Tra le esche più apprezzate:

Esca viva: sugherelli, cefali, aguglie, piccoli pesci foraggio che stimolano l’istinto predatorio.

Esca morta: tranci freschi di sardina, calamaro o cefalo, ottimi per imitare prede vulnerabili.

Montatura: piombo scorrevole o affondatore, il cui peso varia tra 150 e 400 grammi a seconda della corrente e profondità, per mantenere l’esca stabile vicino al fondale senza impigliarsi.

Terminale: fluorocarbon spesso circa 0,80 mm con lunghezza tra 3 e 5 metri, per garantire invisibilità e resistenza all’abrasione contro le strutture rocciose o relitti.

Ami: circolari o a becco d’aquila, dimensioni 3/0-5/0, ottimizzati per una ferrata efficace e una buona tenuta.

Tecnica di esecuzione:

  • La barca deriva naturalmente con la corrente o il vento sopra le secche o i relitti dove si sospetta la presenza di ricciole.
  • L’esca viene calata lentamente fino a sfiorare il fondo o posizionata a mezz’acqua se si pesca in colonne d’acqua più profonde, garantendo un movimento naturale e invitante.
  • Il pescatore deve essere pronto a una ferrata decisa non appena si avverte il primo segnale di attacco, poiché la ricciola attacca con grande energia e velocità.

Utilizzo dell’ecoscandaglio:

  • Fondamentale per individuare le zone dove la ricciola si posa o staziona (stalli), permettendo di concentrare la deriva proprio sopra questi punti strategici.
  • Grazie alla precisione dell’ecoscandaglio, si può modulare la lunghezza del terminale e il peso del piombo per mantenere l’esca esattamente alla quota desiderata.

Vantaggi del drifting:

Pesca alla ricciola attrezzatura

🧰 5. Attrezzatura Consigliata per la Pesca alla Ricciola

Per affrontare la pesca alla ricciola con successo è fondamentale disporre di un'attrezzatura robusta e adatta alle potenti battute di questo predatore. Di seguito trovi una panoramica delle specifiche tecniche consigliate per ogni componente essenziale.

Elemento Specifiche Tecniche Consigliate
Canna da traina Potenza: 20–50 lb (libbre), con azione parabolica o semiparabolica per assorbire i potenti strappi della ricciola senza spezzare o sfilare l’esca. Lunghezza ideale 2,10–2,70 m, per garantire ottimo lancio e controllo.
Mulinello da traina Modello lever drag a 2 velocità, con frizione potente (15–20 kg max) per gestire la forza di pesci di grossa taglia. Preferire mulinelli con ingranaggi in acciaio inox e sistema di frenata progressivo e affidabile.
Mulinello da spinning Taglia tra 6000 e 10000, con frizione massima superiore a 12 kg, per resistere ai violenti contrattacchi e ai lunghi combattimenti in mare aperto. È consigliabile un mulinello leggero ma resistente, con recupero veloce per gestire jerkate e popper.
Trecciato Linea principale in trecciato PE 3–5 (equivalente a 30–50 lb di resistenza), per garantire minima elasticità e massima sensibilità. È sempre raccomandato l’uso di uno shock leader in fluorocarbon con diametro da 0,80 a 1,20 mm per aumentare la resistenza all’abrasione contro scogli e denti della ricciola.
Ami Circle hook (ami circolari) di misura 3/0–6/0, costruiti in acciaio ad alta resistenza, ideali per assicurare una ferrata sicura e ridurre il danneggiamento alla bocca del pesce. La forma circolare favorisce l’aggancio in modo efficace e più sostenibile per il pesce.
Esche vive Sugherello, cefalo, aguglia, calamaro: pesci e cefalopodi vivaci rappresentano l’esca naturale più attrattiva per la ricciola. L’utilizzo di esche vive aumenta significativamente le possibilità di attacco, soprattutto in presenza di predatori sospettosi.
Terminali Fluorocarbon di qualità con diametro variabile da 0,80 a 1,20 mm e lunghezza regolabile tra 3 e 6 metri, per combinare invisibilità nell’acqua e resistenza a strappi e abrasioni causate da fondali rocciosi e denti affilati. È importante scegliere fluorocarbon ad alta densità e flessibilità per evitare l’inceppamento.

Consigli aggiuntivi:

  • Manutenzione: Pulire e lubrificare regolarmente mulinelli e canne per garantire lunga durata e prestazioni ottimali in ambiente marino.
  • Ricambi: Tenere sempre a portata di mano ami di ricambio, esche di riserva e terminali per evitare perdite durante la battuta di pesca.
  • Zaini e contenitori: Utilizzare zaini o contenitori impermeabili per proteggere l’attrezzatura durante il trasporto e mantenere ordine.

 

🧠 6. Consigli del Pescatore Esperto per la Pesca alla Ricciola

Usa sempre l’ecoscandaglio per localizzare la ricciola: Questo strumento è fondamentale per individuare le batimetriche più interessanti, come pareti rocciose, secche, relitti o canaloni, dove la ricciola ama stazionare in cerca di prede. La capacità di leggere correttamente le immagini sonar ti permetterà di concentrare la pesca nei punti di maggiore probabilità di cattura.

Preparati a un attacco potente e improvviso: La ricciola è un predatore molto aggressivo, e un esemplare sopra i 20 kg può mettere a dura prova la tua attrezzatura e la tua abilità. Quando il pesce attacca, la ferrata deve essere decisa ma mai brusca, mantenendo sempre il controllo sulla canna e sulla frizione del mulinello per evitare rotture o sfilature.

Scegli assetti resistenti ma con un’azione naturale: L’uso di un terminale in fluorocarbon lungo e flessibile è essenziale per presentare l’esca in modo realistico e naturale, soprattutto con ricciole sospettose o molto selettive. Il fluorocarbon è meno visibile in acqua rispetto al nylon e offre maggiore resistenza all’abrasione su fondali rocciosi.

Presta particolare attenzione ai nodi e alle connessioni: Anche la migliore attrezzatura può fallire se i nodi o le girelle non sono eseguiti correttamente. Verifica sempre che i nodi siano ben fatti e resistenti, utilizzando tecniche collaudate come il nodo Palomar per il trecciato e il nodo Uni per il fluorocarbon. Ricordati che le ricciole più grosse sfruttano ogni debolezza per liberarsi.

Non forzare il pesce nei primi momenti del combattimento: Le ricciole tendono a scattare con potenti scatti verso il fondo o tra le rocce per cercare di liberarsi. È importante assecondare questi movimenti lasciando la canna morbida e la frizione ben calibrata, evitando strappi bruschi che potrebbero far cedere il terminale o rompere l’attrezzatura. Quando il pesce si stanca, puoi iniziare a recuperare lentamente, mantenendo sempre tensione costante sul filo.

Adatta la strategia in base alle condizioni ambientali: Considera corrente, vento e profondità per scegliere velocità di recupero e tipo di esca. La ricciola è particolarmente sensibile a presentazioni naturali e condizioni favorevoli per la caccia.

Mantieni sempre la calma e la pazienza: La pesca alla ricciola è una sfida che richiede tempo e dedizione. I combattimenti possono essere lunghi e logoranti, ma la soddisfazione di portare a bordo un esemplare di questo calibro ripaga ogni sforzo.

Pesca in acqua salata normative

⚖️ 7. Normative e Etica di Pesca della Ricciola

Taglia minima legale:
La legge italiana (D.M. 12 gennaio 2012) stabilisce una taglia minima di cattura pari a 60 cm. È fondamentale rispettare questa misura per consentire agli esemplari di raggiungere la maturità sessuale e contribuire al ricambio generazionale della specie.

Limiti di cattura:
Per i pescatori sportivi è previsto un limite massimo di 5 kg totali al giorno per persona, con la possibilità di trattenere un esemplare aggiuntivo qualora superi questo peso. Questo regolamento è pensato per evitare lo sfruttamento eccessivo delle popolazioni locali, garantendo una pesca sostenibile.

Rispetto della specie:
La ricciola è considerata una specie pregiata e simbolo della pesca mediterranea, sia per la sua forza che per l’eccellenza gastronomica. È quindi importante praticare una pesca responsabile, evitando catture indiscriminate o eccessive. Se non hai intenzione di consumare il pesce, considera il catch & release come metodo per preservare la popolazione.

Catch & Release (rilascio con cura):
Questa pratica è consigliata solo se il pesce è stato pescato senza eccessivo stress e se l’amo è posizionato correttamente (preferibilmente esterno, per minimizzare le ferite). Usa ami circolari e pinze per una rimozione rapida e delicata. Riponi il pesce in acqua e falle recuperare lentamente, evitando esposizioni prolungate fuori dall’acqua.

Conservazione e valorizzazione:
Se decidi di trattenere la ricciola, cura con attenzione la sua conservazione. Mantienila viva in appositi contenitori con acqua di mare o assicurati di refrigerarla rapidamente e adeguatamente dopo la cattura. La ricciola è una delle eccellenze culinarie del Mediterraneo: valorizzarla in cucina con preparazioni tradizionali o creative è un dovere etico verso il mare e la biodiversità.

Mangiare la ricciola tartare

🍽️ 8. Ricciola in Cucina: Semplice Ma Regale

La ricciola è un pesce dal sapore delicato ma deciso, con una carne soda e compatta che si presta a molte preparazioni, dalle più semplici alle più elaborate, esaltando sempre la sua qualità superiore.

Cruda (solo se abbattuta):
Per chi ama i sapori freschi e raffinati, la ricciola si presta magnificamente a preparazioni crude come sashimi, tartare o carpaccio. È fondamentale che il pesce sia stato correttamente abbattuto e conservato per garantire la sicurezza alimentare e preservare la texture delicata e il gusto naturale.

Alla griglia:
Tranci o bistecche di ricciola conditi con un filo di olio extravergine di oliva di alta qualità e una spruzzata di limone o agrumi sono un classico intramontabile. La grigliatura esalta la consistenza carnosa mantenendo un gusto fresco e leggermente affumicato.

In umido:
Una preparazione mediterranea molto apprezzata è la ricciola in umido, cucinata con pomodorini freschi, olive taggiasche o nere, capperi e aromi come aglio, prezzemolo e un pizzico di peperoncino. Questa tecnica valorizza i sapori mediterranei e rende il piatto ricco e avvolgente.

Al cartoccio:
Cuocere la ricciola intera al cartoccio con erbe aromatiche (rosmarino, timo, alloro) e fettine di agrumi (limone, arancia) permette di mantenere intatte le proprietà organolettiche del pesce, rendendolo morbido e profumato, con un’aroma intenso ma delicato.

Fritta o panata:
I tagli meno nobili o gli scarti di ricciola possono essere trasformati in fritture croccanti o panature aromatiche, ideali per un piatto rustico ma gustoso, perfetto per aperitivi o secondi veloci.

Altri utilizzi gourmet:
La ricciola si presta ottimamente anche a preparazioni più elaborate o conservate: sott’olio, affumicata o trasformata in conserve artigianali. Questi metodi ne esaltano la complessità del gusto e permettono di conservarla più a lungo senza perdere qualità.

Suggerimento dello chef:
Per esaltare il sapore della ricciola, evita di coprirla con condimenti troppo forti o spezie invadenti. L’olio extravergine di oliva, gli agrumi freschi e le erbe aromatiche sono sempre gli alleati migliori per esaltare la naturale bontà di questo pesce pregiato.

Mangiare la ricciola spaghetti

🧭 9. La Regina che Va Conquistata

La ricciola è una preda nobile e astuta, che non si lascia catturare facilmente. Per insidiarla con successo serve più di semplice attrezzatura: servono esperienza, sensibilità marinaresca e profondo rispetto per l’ambiente marino.

È una delle sfide più avvincenti per il pescatore sportivo moderno, che riesce a combinare:

  • Tecnologia all’avanguardia: utilizzo di ecoscandagli e sonar per localizzare i branchi e i punti di stallo, attrezzature specifiche per il vertical jigging e la traina viva, e sistemi di pesca di precisione.

  • Conoscenza e tradizione: le tecniche classiche come la traina con esca viva o il drifting rimangono insostituibili per comprendere i movimenti del mare e dei predatori.

  • Emozione pura: la ricciola è famosa per la sua potenza e resistenza, regala combattimenti lunghi, intensi e imprevedibili, che mettono alla prova abilità, pazienza e sangue freddo del pescatore.

📌 Per vincere questa sfida, studia con attenzione il comportamento della ricciola e le condizioni del mare, impara a leggere ogni segno, migliora costantemente i tuoi assetti e la gestione dell’attrezzatura. Ricorda che ogni cattura è un traguardo unico, frutto di dedizione e rispetto verso il mare: una conquista mai banale, ma sempre profondamente gratificante.

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