Pesca Drifting d’altura — Guida completa
Il drifting d’altura è una delle tecniche di pesca più affascinanti e adrenaliniche, capace di regalare incontri con alcuni dei predatori più potenti del mare aperto. In questa guida troverai tutte le informazioni indispensabili per avvicinarti a questa disciplina con consapevolezza e successo: dalla scelta delle attrezzature più adatte (canne, mulinelli, fili e terminali), alle montature più efficaci per la presentazione delle esche. Approfondiremo quali esche naturali e artificiali funzionano meglio, quali specie insidiare nelle diverse situazioni e come leggere il mare per aumentare le probabilità di cattura.
Non mancheranno un’analisi dei pro e contro di questa tecnica, suggerimenti su come valutare le condizioni meteo e ambientali, e consigli pratici per rendere la tua uscita in mare più sicura, organizzata e produttiva. Che tu sia un principiante curioso o un appassionato in cerca di perfezionamento, questa guida ti accompagnerà passo dopo passo alla scoperta della pesca drifting d’altura.

Che cos’è il drifting d’altura (o drifting in alto mare)
Il drifting d’altura è una tecnica di pesca che sfrutta il naturale movimento della barca lasciata libera di derivare con vento e corrente, senza l’ausilio costante del motore. In questo modo le esche, siano esse vive o morte, vengono presentate con la massima naturalezza, seguendo lo stesso ritmo e la stessa direzione degli organismi presenti in mare.
Si parla di drifting “d’altura” quando questa tecnica viene praticata lontano dalla costa, in acque profonde e pelagiche, con fondali che vanno da qualche decina fino a diverse centinaia di metri. È in questi scenari che i grandi predatori trovano le condizioni ideali per cacciare e dove il pescatore può vivere combattimenti entusiasmanti.
Il drifting d’altura viene scelto soprattutto per:
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Insidiare grandi predatori pelagici, come lampughe (dorado o mahi-mahi), tonni di varie specie, palamite, ricciole, alalunghe e wahoo.
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Sfruttare i banchi di foraggio (sgombri, acciughe, sardine, lanzardi), che attirano inevitabilmente i pesci di grossa taglia.
- Individuare segnali di attività in superficie, come stormi di uccelli che si tuffano in acqua, “weedline” (fasce di vegetazione galleggiante) o “slicks” (zone di acqua calma e oleosa), che sono veri e propri indicatori della presenza di predatori in caccia.
Questa tecnica, semplice nei principi ma raffinata nell’esecuzione, rappresenta uno dei metodi più efficaci per affrontare il mare aperto alla ricerca delle prede più ambite della pesca sportiva.
Perché scegliere il Drifting d’altura (vantaggi principali)
Il drifting in alto mare è una delle tecniche più apprezzate dai pescatori sportivi perché unisce semplicità, efficacia e versatilità. I suoi punti di forza sono diversi e rendono questa tecnica ideale per chi vuole insidiare i grandi predatori del mare aperto.
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Presentazione naturale dell’esca
Durante la deriva, l’esca si muove seguendo la stessa corrente che trascina il pesce foraggio. Questo fa sì che l’esca appaia credibile e irresistibile agli occhi dei predatori, molto più di quanto avvenga con tecniche più “meccaniche” come la traina. Con un’esca viva, il realismo è massimo.
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Copertura di ampie aree di mare
Lasciando che la barca segua vento e corrente, si riesce a esplorare vaste zone senza disturbare i pesci. Questo è un vantaggio enorme quando si pescano aree estese come canyon, secche, drop-off o linee di corrente, dove i predatori si appostano per cacciare. In pratica, si aumenta la possibilità di intercettare il passaggio di grandi pelagici.
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Grande flessibilità di approccio
Il drifting non è legato a un solo tipo di esca o montatura: si possono usare esche naturali (vive o morte), ma anche artificiali come jig, popper e softbait. Questo permette di adattarsi rapidamente alle condizioni di pesca e al comportamento dei pesci, alternando le tecniche fino a trovare quella più efficace.
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Efficacia su predatori pelagici
I grandi pesci di altura — tonni, ricciole, lampughe, alalunghe, palamite e molti altri sono predatori che cacciano in colonna o in superficie. Il drifting consente di presentare le esche esattamente dove servono, seguendo la loro zona di caccia naturale.
Il drifting d’altura offre la possibilità di pescare in maniera più realistica, meno invasiva e altamente adattabile, caratteristiche che lo rendono una delle tecniche più produttive per chi sogna le grandi catture del mare aperto.

Svantaggi e limiti del drifting d’altura
Nonostante i numerosi vantaggi, il drifting in alto mare presenta anche alcune sfide e limiti che è importante conoscere prima di uscire in mare. Comprendere questi aspetti aiuta a pianificare meglio la pesca e a ridurre rischi e inefficienze.
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Dipendenza da vento e corrente
Il successo del drifting dipende strettamente dalla velocità e dalla direzione della deriva. Se la barca scorre troppo rapidamente, l’esca perde naturalezza e i predatori potrebbero ignorarla; se invece la deriva è troppo lenta, l’esca rischia di restare “ferma” o di disperdersi, riducendo le possibilità di cattura.
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Gestione e controllo della barca
In alcune situazioni può essere necessario riposizionare frequentemente l’imbarcazione per seguire i banchi di pesci o mantenere la traiettoria ideale. Questo richiede esperienza e attenzione costante, soprattutto in presenza di correnti variabili o vento forte.
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Cura e gestione delle esche vive
L’uso di esche vive, seppur molto efficace, comporta un lavoro aggiuntivo rispetto ad altre tecniche come la traina. Serve una vasca aerata, attenzione alla qualità dell’acqua e al benessere dei pesci vivi, altrimenti l’esca perde efficacia rapidamente.
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Rischio di ingarbugliamenti
L’uso contemporaneo di più lenze, soprattutto in correnti diverse o con derivazioni differenti, aumenta la probabilità di intrecci e grovigli. La gestione attenta delle canne e dei terminali è fondamentale per evitare perdite di tempo e potenziali danni.
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Limitazioni dovute al meteo
Il drifting in mare aperto richiede condizioni relativamente stabili. Mare mosso, vento forte o temporali possono rendere la tecnica pericolosa, aumentando il rischio per l’equipaggio e riducendo l’efficacia della pesca. Pianificare le uscite considerando le previsioni è quindi indispensabile.
Il drifting d’altura è una tecnica altamente efficace ma molto dipendente dalle condizioni ambientali e dalla preparazione dell’equipaggio, e richiede attenzione costante per massimizzare i risultati e garantire la sicurezza in mare.

Attrezzatura: canne, mulinelli, fili e terminali — scelte pratiche
La scelta dell’attrezzatura per il drifting d’altura dipende da diversi fattori: specie target, profondità, corrente, tipo di esca e stile di pesca (vivo, morto, artificiale o jigging). Una corretta combinazione di canna, mulinello, filo e terminali può fare la differenza tra una cattura frustrata e un grande successo in mare aperto.
Canna
La scelta della canna è fondamentale per il drifting d’altura, perché influenza sia la gestione dell’esca sia il controllo del pesce durante il combattimento.
Lunghezza: tra 2,1 e 3,0 metri.
- Canne corte (2,1–2,4 m): offrono un controllo migliore della lenza, particolarmente utile durante i combattimenti con predatori di media taglia. Sono più maneggevoli e ideali quando si pesca con più lenze contemporaneamente.
- Canne lunghe (2,5–3,0 m): facilitano la gestione di più canne e migliorano la presentazione di esche leggere o artificiali, consentendo lanci più lunghi e precisione nel posizionamento dell’esca.
Potenza (grammatura):
- Light / medium-light (10–40 g): adatta a piccoli pelagici come sgombri o leccie giovani, ideale in condizioni di mare calmo.
- Medium / medium-heavy (40–120 g): versatile, perfetta per lampuga, palamite, ricciole di media taglia e per il jigging leggero.
- Heavy / extra-heavy (120–300+ g): necessaria per predatori grandi come tonni, wahoo e ricciole grosse, o per l’uso di jigs pesanti in profondità e per combattimenti impegnativi.
Azione:
- Progressiva: consigliata per assorbire i run violenti dei grandi predatori, proteggendo il filo e riducendo il rischio di slamature.
- Veloce: utile quando si utilizzano artificiali o popper, permettendo ferrate rapide e dirette.
Una canna ben scelta non solo migliora l’efficacia della pesca, ma riduce anche la fatica durante i combattimenti prolungati, aumentando il comfort e il controllo in mare aperto.
Mulinello
La scelta del mulinello è fondamentale per affrontare con successo il drifting d’altura, poiché influisce direttamente sulla gestione della lenza, sulla forza di recupero e sul controllo del pesce durante i run.
Spinning:
Ideale per il drifting costiero o per l’uso con esche leggere, popper e artificiali di piccola/medio taglia. Le taglie consigliate vanno da 4000 a 10000, in base alla forza del filo e alla specie target. Lo spinning offre grande versatilità e sensibilità, permettendo di percepire anche le abboccate più delicate.
Overhead / conventional:
Essenziale per il drifting d’altura con predatori di grossa taglia come tonni, ricciole e wahoo. Questi mulinelli devono avere:
Freno potente e regolabile: per gestire i run improvvisi e prolungati dei grandi pelagici senza rischio di rottura del filo.
Grande capacità di filo: sufficiente per contenere trecciato o nylon di diametro adeguato alle specie target e alle profondità di pesca.
Rapporto di recupero variabile (6:1 o simile): per adattarsi sia a recuperi lenti con jig o esche naturali, sia a ferrate rapide su artificiali o popper.
Freno:
Deve essere robusto, fluido e preciso, capace di assorbire colpi improvvisi e sprint dei predatori pelagici, proteggendo sia l’attrezzatura sia il pescatore durante la lotta. Un freno ben calibrato è determinante per ridurre il rischio di slamature e massimizzare la probabilità di portare a bordo il pesce.
Un mulinello scelto correttamente aumenta il controllo e la sicurezza in mare, rendendo la pesca più efficace e meno faticosa, soprattutto durante le catture di grandi predatori.
Filo principale
La scelta del filo principale è fondamentale per il drifting d’altura, perché determina sensibilità, resistenza e controllo del pesce durante tutta la pesca.
Trecciato (braid):
Il filo trecciato è il preferito per il drifting perché combina diametro ridotto, elevata resistenza e sensibilità. Permette lanci più lunghi e un contatto diretto con l’esca, rendendo più facile percepire abboccate delicate o movimenti del vivo.
- Piccoli pelagici: PE 0.6–1.5, indicato per sgombri, leccie giovani e predatori di taglia medio-piccola.
- Predatori medi/pesanti: PE 1.5–3.0, adatto a lampuga, palamite e ricciole di media taglia.
- Grandi predatori (tonni, wahoo, ricciole grandi): PE 3.0–6.0+, necessario per resistere a run violenti e sprint in mare aperto.
Mono/fluorocarbon:
Spesso utilizzato come backing sotto il trecciato o come shock leader, assorbe strappi improvvisi e protegge il filo dall’abrasione dovuta a denti, rocce o strutture sottomarine. Garantisce maggiore sicurezza durante la lotta con pesci aggressivi e riduce il rischio di taglio o rottura.
Scegliere il filo corretto in base alla specie target e alle condizioni di pesca è essenziale per combinare resistenza, sensibilità e controllo, ottimizzando le possibilità di successo durante il drifting d’altura.
Terminali e leader
I terminali e i leader svolgono un ruolo cruciale nel drifting d’altura, poiché connettono l’esca al filo principale e proteggono contro denti, abrasioni e torsioni, aumentando le probabilità di portare a termine la cattura.
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Fluorocarbon:
Consigliato per braccioli corti su esche vive o jig, con resistenze che variano da 30 a 100 lb a seconda della specie target. È quasi invisibile in acqua, resistente all’abrasione e mantiene la forza durante combattimenti prolungati, garantendo presentazioni più naturali e maggiori possibilità di ferrata efficace.
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Acciaio o wire:
Indispensabile per pesci con denti affilati, come wahoo, pesci serra, o per predatori con bocca dura come le ricciole grandi. La lunghezza consigliata va da 20 a 60 cm, sufficiente a prevenire tagli e perdite senza compromettere l’azione naturale dell’esca.
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Girelle e moschettoni:
Devono essere robusti e proporzionati alla taglia del pesce, garantendo la massima affidabilità durante sprint e combattimenti improvvisi. Essenziali per prevenire torsioni del filo, nodi indesiderati o rotture sotto sforzo intenso.
Scegliere i giusti terminali e leader significa combinare resistenza, invisibilità e sicurezza, assicurando che anche i predatori più forti possano essere affrontati senza compromessi durante il drifting d’altura.
Ami
La scelta dell’amo è fondamentale nel drifting d’altura, poiché influisce direttamente sulla probabilità di ferrata, sulla sicurezza dell’esca e sulla conservazione del pesce, soprattutto quando si pratica catch & release.
Circle hooks:
Fortemente raccomandati per esche vive o morte. La loro forma curva favorisce la ferrata automatica in bocca, riducendo il rischio di ferire gravemente il pesce o di slamature durante la lotta.
Taglie consigliate:
- Piccoli pesci: 1/0–3/0
- Predatori medi: 4/0–8/0
- Pesci grandi: 9/0–12/0+
J hooks e offset hooks:
Utilizzati in alcune presentazioni particolari o nella traina, richiedono una ferrata attiva e decisa da parte del pescatore. Offrono maggiore versatilità per esche specifiche, ma richiedono maggiore precisione nella tecnica e attenzione per evitare lesioni al pesce.
Scegliere l’amo giusto significa ottimizzare la cattura, preservare la salute del pesce e adattarsi al tipo di esca e alla specie target, elementi fondamentali per il successo nel drifting d’altura.
Pesi, esche ed esche artificiali — cosa usare e quando
La scelta di pesi, esche naturali e artificiali è determinante per il successo del drifting d’altura. La corretta combinazione permette di presentare l’esca nel modo più naturale possibile, rispettando profondità, corrente e comportamento dei predatori.
Pesi (piombi)
I pesi sono fondamentali per presentare correttamente l’esca alla profondità desiderata senza comprometterne il movimento naturale, soprattutto quando si utilizzano esche vive.
Tipologie:
- Pesi scorrevoli, a goccia o a pera: ideali per montature con esche vive, consentono di raggiungere la profondità desiderata senza impedire il movimento naturale dell’esca.
Scelta della grammatura in base a corrente e profondità:
- Acque calme / deriva lenta: 30–120 g, sufficienti per mantenere l’esca stabile senza appesantirla eccessivamente.
- Corrente forte / acque profonde: 150–600 g (o più), variabile a seconda della distanza dalla barca e della profondità target; pesi maggiori aiutano a mantenere la posizione dell’esca in condizioni più impegnative.
Vertical drifting / jigging:
In questa modalità i piombi vengono sostituiti dai jigs, studiati per raggiungere rapidamente le profondità desiderate. Per oltrepassare i 100 m di profondità servono jigs pesanti, calibrati in base alla corrente e alla velocità di deriva, per garantire un movimento realistico e stimolante per i predatori.
Una scelta accurata del peso o del jig è essenziale per massimizzare la presentazione dell’esca, ottimizzare le catture e ridurre il rischio di slamature o di abboccate mancate.
Esche naturali
Le esche naturali sono spesso la scelta più efficace nel drifting d’altura, in quanto riproducono fedelmente i movimenti e i comportamenti delle prede dei grandi predatori pelagici. La loro corretta gestione e presentazione è fondamentale per massimizzare le catture.
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Vivi: sardine, sgombri, acciughe, calamari vivi, gamberoni grandi.
Queste esche sono particolarmente indicate per predatori di taglia importante, perché il loro movimento naturale in acqua stimola l’istinto predatorio dei pesci, aumentando la probabilità di abboccata. - Morti / cut bait: strisce di pesce o calamaro tagliato, utili quando le esche vive non sono disponibili o in particolari condizioni di pesca. Non offrono lo stesso movimento dei vivi, ma emettono odori e vibrazioni che attraggono i predatori, risultando comunque molto efficaci.
Montaggio del vivo:
- Utilizzare un gancio circolare all’angolo della bocca o un passaggio leggero nelle labbra, in modo da mantenere l’esca vitale e naturale durante la deriva.
Impiegare leader resistenti, in grado di sopportare attacchi e strappi dei predatori senza limitare la libertà di movimento dell’esca.
Una corretta gestione delle esche naturali richiede attenzione, ma aumenta sensibilmente le probabilità di cattura, soprattutto quando si cerca di insidiare predatori pelagici aggressivi e selettivi.
Esche artificiali
Le esche artificiali sono strumenti versatili e molto efficaci per il drifting d’altura, in grado di imitare il comportamento delle prede naturali e stimolare l’aggressività dei grandi predatori pelagici. La scelta dell’esca, della grammatura e della tecnica di recupero dipende sempre da profondità, corrente e tipo di pesce target.
Metal jigs (vertical jigs): ideali per raggiungere grandi profondità e attrarre predatori aggressivi.
- Superficiali/medie profondità (10–60 m): 40–120 g, adatti per predatori di media taglia o per condizioni di corrente moderata.
- Profondo (70–200+ m): 150–400 g, calibrati in base alla profondità e alla corrente; i jigs pesanti garantiscono una caduta rapida e un’azione realistica in colonna.
Poppers, stickbaits e topwater: perfetti per stimolare attacchi in superficie, soprattutto durante mangianze mattutine o serali. Sono particolarmente efficaci su lampuga, tonnetti e ricciole aggressive, grazie ai movimenti esplosivi che imitano prede in difficoltà.
Softbaits e swimbait: ideali per presentazioni più lente e realistiche; spesso abbinati a teste piombate o jig head di peso adeguato, consentono di modulare la velocità di caduta e l’azione in acqua per adattarsi alle condizioni di pesca.
Feathers e trolling skirts: utilizzati anche nel drifting per attirare grandi pelagici vicino alla superficie, creando stimoli visivi e vibrazionali che imitano branchi di prede.
Nota importante: le grammature indicate sono indicative. La scelta finale deve sempre tenere conto della velocità di deriva, della profondità di pesca e del comportamento dei predatori. È consigliabile avere una gamma completa di piombi, jigs e artificiali da testare sul campo, adattandosi alle condizioni reali per massimizzare le possibilità di cattura.

Montature efficaci per drifting d’altura (step by step)
Le montature sono l’anello di congiunzione tra attrezzatura ed esca e determinano in larga misura l’efficacia della pesca. Nel drifting d’altura, la corretta configurazione consente di presentare esche vive o artificiali in modo naturale, rispettando profondità, corrente e comportamento dei predatori. Ecco le principali montature utilizzate, illustrate passo passo.
Montatura scorrevole per vivo (classica)
Questa è una delle montature più utilizzate nel drifting d’altura, particolarmente adatta per la presentazione di esche vive. La sua struttura permette al pesce-esca di muoversi in modo naturale, aumentando l’efficacia della presentazione.
Schema step by step:
- Linea principale (trecciato) → base della montatura.
- Piombo scorrevole (a pera o goccia) infilato sul filo principale.
- Fermo o piombino di arresto per evitare che il piombo danneggi i nodi.
- Perline ammortizzatrici per proteggere il nodo dalla pressione del piombo.
- Girella robusta per collegare la linea principale al terminale ed evitare torsioni.
- Shock leader in mono o fluorocarbon (oppure combinazione nylon/fluoro), utile per resistere ad abrasioni e assorbire gli strappi.
- Bracciolo (20–80 cm), scelto in base alla specie target e alle condizioni della corrente.
- Amo circle hook, ideale per esche vive.
- Esche vive (sardina, sgombro, calamaro, acciuga, ecc.), montate all’angolo della bocca o appena dietro la testa per mantenerle vitali.
Vantaggi principali:
- L’esca viva può muoversi liberamente, risultando credibile e naturale.
- La presentazione risulta meno invasiva e più attrattiva per i predatori.
- È semplice regolare la profondità dell’esca variando la grammatura del piombo.
- Montatura versatile, efficace su diverse specie pelagiche e in differenti condizioni di corrente.
Questa configurazione è considerata la montatura di base del drifting, adatta sia ai principianti sia ai pescatori esperti che cercano affidabilità e praticità in mare aperto.
Montatura a paternoster / dropper
La montatura a paternoster (o dropper) è una soluzione molto diffusa nel drifting d’altura quando si vogliono presentare più esche contemporaneamente a diverse profondità. Questo aumenta la possibilità di incontro con i predatori che stazionano a mezz’acqua o più vicino al fondo.
Schema step by step:
Linea principale (trecciato o nylon di buona portata).
Girella robusta per collegare shock leader e ridurre torsioni.
Shock leader in nylon o fluorocarbon resistente.
Braccioli multipli (2–3 max), distanziati di 50–100 cm l’uno dall’altro, ciascuno con:
- terminale in fluorocarbon o nylon (30–80 lb, in base alla specie target),
- amo circle o J-hook proporzionato all’esca.
Piombo in fondo (a pera, goccia o idrodinamico), dimensionato in base a corrente e profondità.
Vantaggi principali:
- Permette di offrire più esche a diverse profondità, aumentando le probabilità di cattura.
- Consente di capire a quale livello d’acqua stazionano i predatori.
- Montatura molto efficace quando i pesci cacciano in branco o in zone ricche di foraggio.
Svantaggi:
- Maggior rischio di ingarbugli con più braccioli in acqua, soprattutto in presenza di correnti incrociate.
- Richiede più attenzione nel calare e recuperare l’attrezzatura.
- Non ideale per esche vive molto delicate (che potrebbero soffrire il movimento del piombo).
Quando usarla:
- In presenza di forte attività di foraggio, dove i predatori sono sparsi a diverse profondità.
- Durante sessioni esplorative, per identificare il “livello giusto” in cui si trovano i pesci.
- Per insidiare specie come ricciole, dentici, pagri, tonnetti e lampughe, quando non si conosce con precisione la loro posizione in colonna d’acqua.
Montatura per jigging verticale in drift
Il jigging verticale è una delle tecniche più dinamiche e adrenaliniche del drifting d’altura. Non utilizza esche naturali, ma sfrutta il movimento di jigs metallici pesanti, calati in profondità e recuperati con movimenti ritmati per imitare un pesce foraggio in fuga.
Setup consigliato:
- Canna da jigging: potente e corta (1,6–2,1 m), con azione rapida per trasmettere correttamente i movimenti al jig e reggere combattimenti intensi.
- Trecciato (braid): PE 2.0–6.0, in funzione della profondità e dei predatori attesi.
- Shock leader: fluorocarbon o nylon da 50–120 lb, lungo 3–6 m per resistere ad abrasioni e colpi violenti.
- Collegamento jig: tramite solid ring + split ring a un assist hook (singolo o doppio), montato in testa al jig.
Come si utilizza:
- Si lascia cadere il jig fino al fondale o allo strato d’acqua desiderato, seguendo la calata con la frizione leggermente chiusa per evitare parrucche.
- Una volta raggiunta la quota, si recupera con movimenti alternati di canna e mulinello (jigging action), alternando scatti rapidi a pause improvvise, che simulano un pesce ferito.
- È possibile variare velocità e ritmo (slow jigging o speed jigging) a seconda dell’attività dei predatori.
Specie target:
- Ricciole e amberjack, che attaccano violentemente in prossimità di secche o drop-off.
- Dentici e pagri, predatori di fondale che reagiscono bene a jigs lenti vicino al fondo.
- Tonni e alalunghe, che spesso colpiscono in colonna durante i recuperi veloci.
- Altri pelagici come wahoo, lampughe e palamite, soprattutto con jigs più leggeri a mezz’acqua.
Vantaggi principali:
- Non richiede esche vive, quindi più pratico e immediato.
- Permette di coprire rapidamente diverse profondità.
- Efficace anche quando i predatori sono sparsi e non si concentrano vicino alla barca.
Nota pratica: conviene avere una gamma di jigs da 60 a 400 g, da scegliere in base a corrente, profondità e specie target. L’uso di assist hook di qualità riduce notevolmente slamature e perdite durante il combattimento.
Montatura superficiale con popper/stickbait
Il drifting superficiale con artificiali topwater è una tecnica emozionante e visivamente spettacolare, capace di scatenare attacchi esplosivi da parte dei predatori. Si utilizzano popper e stickbait, che imitano pesci foraggio feriti o in fuga sulla superficie, attirando i predatori in caccia attiva.
Setup consigliato:
- Canna da spinning o overhead: 2,4–3 m, azione rapida, capace di lanciare artificiali da 40 a 120 g.
- Trecciato (braid): PE 1.5–3.0, sufficiente per mantenere distanza di lancio e resistere a combattimenti impegnativi.
- Shock leader lungo: fluorocarbon 30–50 lb (2–3 m) per resistere a sfregamenti e proteggere dagli strappi durante gli attacchi in superficie.
- Artificiale: popper o stickbait di qualità, montato con ancorette rinforzate o assist hook singoli per maggiore tenuta.
Tecnica di recupero:
- Stop-and-go: alternare recuperi con jerkate decise a pause improvvise, simulando il comportamento di un pesce ferito.
- Walking the dog (per stickbait): far serpeggiare l’artificiale in modo sinuoso, creando vibrazioni naturali.
- Splash e bolle (per popper): colpi secchi di canna per generare rumore e schizzi, molto attrattivi in acque ricche di foraggio.
Specie target:
- Lampughe e dorado, molto reattive agli artificiali di superficie.
- Palamite e tonnetti, predatori veloci che inseguono piccoli branchi di foraggio.
- Ricciole e alletterati, aggressivi soprattutto durante mangianze in superficie.
- Occasionale attacco di wahoo e tonni giovani nelle zone più pelagiche.
Vantaggi principali:
- Azione visiva e spettacolare: vedere il predatore attaccare a galla è tra le esperienze più emozionanti in pesca.
- Grande mobilità: consente di lanciare a distanza verso mangianze individuate da gabbiani o bollate.
- Ottima tecnica per sondare ampie zone di superficie durante la deriva.
Consiglio pratico: avere una selezione di popper e stickbait con diverse grammature e colori, per adattarsi a condizioni di luce, trasparenza dell’acqua e comportamento dei predatori.
Tecnica pratica: come procedere in barca
Il drifting d’altura richiede organizzazione e metodo, perché la presentazione delle esche deve sembrare il più naturale possibile, senza però trascurare sicurezza ed efficienza.
1. Preparazione a bordo
Una corretta preparazione è la chiave per affrontare una battuta di drifting d’altura con ordine ed efficienza. Ogni dettaglio, dall’esca alle montature, contribuisce al successo della giornata.
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Gestione delle esche vive
Predatori pelagici come tonni, lampughe e ricciole rispondono meglio a esche vitali e ben conservate. È fondamentale disporre di una vasca aerata capiente, con flusso costante di acqua ossigenata per mantenere sardine, sgombri, calamari e altre esche in perfette condizioni. Una cattiva ossigenazione riduce la vitalità del vivo e, di conseguenza, l’efficacia della presentazione.
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Preparazione dell’attrezzatura
Prima di iniziare il drift conviene avere lenze e terminali già montati, scegliendo canne, mulinelli e ami in base alla specie target. Questo permette di reagire rapidamente a un cambiamento delle condizioni o alla comparsa di mangianze, senza perdere tempo prezioso in mare.
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Piombi, jigs e artificiali
Le condizioni di corrente e profondità variano durante la giornata: per questo è essenziale avere a disposizione una gamma completa di piombi e jigs, dai più leggeri ai più pesanti. In questo modo si può adattare la presentazione al comportamento dei predatori, sondando diversi strati della colonna d’acqua con rapidità.
Preparare tutto in anticipo significa massimizzare il tempo utile di pesca e ridurre al minimo gli imprevisti. Una barca ben organizzata è la prima arma di un pescatore d’altura di successo.
2. Scelta della zona di pesca
Il drifting d’altura è tanto efficace quanto strategica è la scelta dell’area in cui calare le lenze. Individuare il punto giusto significa aumentare drasticamente le possibilità di incontro con i grandi predatori pelagici.
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Strutture sottomarine
L’ecoscandaglio è lo strumento più affidabile per localizzare aree ricche di vita: pareti verticali, canyon, drop-off, secche e seamount sono veri e propri “autogrill” per i predatori, che vi si radunano per cacciare.
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Segnali naturali in superficie
Il mare parla a chi lo osserva. Stormi di uccelli in caccia, schiumate improvvise, branchi di alici o sardine che saltano in fuga, fino alle scie lasciate dai cetacei in alimentazione, sono indizi inequivocabili della presenza di predatori nelle vicinanze.
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Termoclini e correnti
I termoclini (strati d’acqua con differente temperatura) e i punti di dislivello di corrente creano zone di concentrazione di plancton e piccoli pesci foraggio. Queste aree attirano ricciole, tonni, lampughe e altri grandi pelagici, che vi trovano abbondanza di cibo.
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Osservazione e mobilità
Una volta individuata un’area promettente, è bene restare in ascolto costante dell’ambiente circostante. Il drifting premia chi è pronto a spostarsi: se dopo un certo tempo non ci sono segnali, conviene cercare un’altra zona più attiva.
La capacità di leggere il mare unendo strumenti elettronici e osservazione diretta è uno degli aspetti che distinguono il pescatore occasionale dal vero specialista del drifting d’altura.
3. Entrare nel drift
Il momento in cui si avvia la deriva è cruciale: da come viene impostato il drift dipende gran parte dell’efficacia della pescata. L’obiettivo è presentare le esche in maniera naturale, seguendo il movimento dell’acqua senza spaventare i predatori.
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Posizionamento della barca
Una volta scelta la zona di pesca, si porta l’imbarcazione nel punto di partenza del drift, valutando direzione e intensità di corrente e vento. È consigliabile iniziare sopravento o sopra corrente rispetto alla zona individuata, così da coprirla interamente durante la deriva.
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Spegnere o mettere in folle il motore
I rumori e le vibrazioni possono disturbare i pesci pelagici più sospettosi. Per questo, appena pronti, conviene spegnere il motore o mantenerlo in folle, lasciando che la barca segua naturalmente la corrente.
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Calata delle lenze
Le esche vanno calate in modo ordinato, preferibilmente a poppa per ridurre incroci e grovigli. Se si utilizzano più canne, alcune possono essere posizionate anche ai lati dell’imbarcazione, variando angoli e profondità per sondare più strati della colonna d’acqua.
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Controllo della deriva
Durante la calata è utile monitorare la velocità del drift tramite GPS o ecoscandaglio. In caso di deriva troppo veloce, si può rallentare con un sea anchor (paracadute da deriva), che stabilizza la barca e mantiene più a lungo le esche nella zona giusta.
Entrare correttamente in drift significa integrare silenzio, precisione e strategia, massimizzando le possibilità che i predatori attacchino le esche senza diffidenza.
4. Distribuzione delle lenze
La corretta gestione delle lenze durante il drifting è fondamentale per evitare grovigli e garantire una presentazione naturale delle esche. L’obiettivo è coprire più strati della colonna d’acqua mantenendo sempre ordine e controllo.
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Numero di lenze
È meglio privilegiare la qualità alla quantità: calare troppe canne in spazi ravvicinati aumenta il rischio di incroci e ingarbugliamenti, soprattutto con corrente o vento sostenuto. In genere, 2–4 lenze ben gestite sono più efficaci di molte mal distribuite.
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Profondità differenziata
Ogni canna dovrebbe lavorare a una profondità diversa, in modo da sondare sia i primi metri sotto la superficie sia zone intermedie e prossime al fondo. Questo permette di individuare rapidamente a che livello si muovono i predatori.
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Angolazione e posizione
Le lenze possono essere calate a poppa o lateralmente, variando l’angolo delle canne per aumentare la copertura. L’uso di piombi di peso diverso aiuta a mantenere i fili separati, riducendo le interferenze tra una montatura e l’altra.
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Controllo continuo
Durante la deriva è importante monitorare costantemente i fili e il movimento delle canne. Se la corrente cambia o l’imbarcazione modifica leggermente la rotta, occorre regolare piombi, lunghezze e posizionamento per mantenere le esche credibili e in movimento naturale.
La distribuzione corretta delle lenze è una vera e propria arte: un equilibrio tra strategia, ordine e adattamento costante alle condizioni del mare.
5. Monitoraggio e segnali di abboccata
La fase di monitoraggio è decisiva: riconoscere in tempo i segnali di un attacco permette di reagire correttamente e aumentare le possibilità di successo.
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Controllo visivo delle canne
Osservare con costanza il cimino e l’andamento del filo: vibrazioni insolite, pieghe improvvise o piccoli scatti possono indicare un predatore che sta sondando l’esca prima di attaccare.
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Segnali sonori e tattili
Rumori secchi, fruscii del trecciato o improvvise tensioni trasmesse al fusto della canna sono spesso il preludio di un “run”. Saper riconoscere queste avvisaglie aiuta a prepararsi senza strattoni intempestivi.
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Attenzione all’ambiente circostante
Non limitarsi alle lenze: il mare stesso fornisce preziosi indizi. Bollate improvvise, mangianze in superficie, gabbiani che si tuffano o piccoli pesci in fuga sono segnali inequivocabili della presenza di predatori in caccia.
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Prontezza d’intervento
Una volta percepito un sospetto attacco, mantenere calma e sangue freddo è essenziale. Con circle hook bisogna attendere che il pesce prenda e giri l’esca, mentre con artificiali o J-hook si richiede una ferrata più rapida e decisa.
Monitorare con attenzione significa non solo guardare le canne, ma leggere costantemente l’acqua e i suoi segnali, trasformando ogni indizio in un vantaggio tattico.
6. Ferrata
La ferrata è uno dei momenti più critici nella pesca a drifting d’altura: la tecnica corretta permette di assicurare il pesce senza danneggiare l’esca o il terminale. La strategia varia a seconda del tipo di amo e del tipo di esca utilizzata.
Con circle hook
I circle hook sono progettati per agganciarsi principalmente alla bocca del pesce in modo naturale, riducendo ferite interne e aumentandone la sopravvivenza se si pratica il catch & release.
- Non tirare immediatamente al primo segnale di abboccata.
- Lascia che il pesce prenda e giri l’esca; durante questo movimento, l’amo si posizionerà correttamente.
- Inizia un recupero costante e controllato, senza strattoni, per facilitare la penetrazione e mantenere tensione sul filo.
Con J-hook o artificiali
Questi ami richiedono una ferrata più decisa e immediata, poiché non sono progettati per autoagganciarsi.
- Al primo segnale di abboccata, applica un colpo secco e deciso con la canna, coordinando il recupero del filo.
- L’obiettivo è garantire la penetrazione rapida e sicura dell’amo, riducendo il rischio di slamature o scivolate dell’esca.
Consiglio pratico: in ogni caso, la ferrata deve essere accompagnata da controllo della canna e gestione del freno del mulinello. Una ferrata troppo violenta può danneggiare il terminale o rompere il filo, mentre una ferrata troppo debole rischia di perdere il pesce.
7. Combattimento
Il combattimento con un grande predatore pelagico è una delle fasi più emozionanti e impegnative del drifting d’altura. Saper gestire correttamente la canna, il mulinello e la posizione della barca è fondamentale per portare a termine la cattura senza rischi né per il pescatore né per il pesce.
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Gestione del freno del mulinello
Affidarsi al freno regolabile per assorbire i run potenti del pesce. Impostare una resistenza sufficiente a fermare strappi improvvisi, ma non così rigida da rischiare la rottura della lenza o del terminale.
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Recupero costante e progressivo
Evitare strattoni bruschi che stressano il filo e il terminale. È preferibile mantenere un recupero regolare, modulando velocità e pressione in base alla forza e alla reattività del pesce.
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Manovra della barca
Se il pesce tenta di dirigersi verso ostacoli, strutture sottomarine o bordi di secche, muovere la barca in modo da mantenere un angolo favorevole. Questo riduce il rischio di slamature e di contatti dannosi con il fondo o con ostacoli.
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Gestione della fatica
Nei combattimenti lunghi conta la resistenza e la strategia, non solo la forza fisica. Alternare momenti di pressione controllata e momenti di rilascio del filo aiuta a stancare il pesce senza compromettere la tenuta della montatura.
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Sicurezza del pescatore
Mantenere una postura stabile, guanti protettivi e attenzione costante al filo e alla canna. In mare aperto ogni movimento va calcolato per evitare incidenti o scivolamenti durante i run violenti dei grandi predatori.
Il combattimento è tanto una questione di tecnica e pazienza quanto di forza: un approccio calmo e metodico aumenta notevolmente le possibilità di portare a bordo pesci di taglia importante senza incidenti.
8. Sicurezza a bordo
La sicurezza è un aspetto imprescindibile del drifting d’altura, soprattutto quando si maneggiano grandi predatori, ami affilati e lenze sotto tensione. Una buona organizzazione a bordo previene incidenti e garantisce un’esperienza di pesca più serena e efficace.
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Protezione personale
Indossare sempre guanti resistenti durante il recupero e la gestione dei leader. Aiutano a proteggere le mani da tagli, abrasioni e punture accidentali da ami o ganci di assist.
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Attenzione agli ami e alle ancorette
Ami e assist hook sono pericolosi se sottoposti a tensione. Controllare costantemente la posizione delle lenze e dei terminali, evitando di passarli tra mani o corpo. Un piccolo errore durante un run potente può causare ferite gravi.
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Spazio di manovra libero
Organizzare la barca in modo da avere percorsi liberi e superficie sgombra per muoversi con sicurezza. Evitare cime, secchi o attrezzi in mezzo al ponte, così da poter reagire prontamente durante i combattimenti senza inciampare o impigliarsi.
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Postura e equilibrio
Durante i run, mantenere sempre una postura stabile e gambe ben piantate, bilanciando il peso per resistere agli strappi del pesce e alle oscillazioni della barca.
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Precauzioni aggiuntive
In caso di mare mosso, indossare giubbotto salvagente e scarpe antiscivolo. Tenere sempre a portata di mano kit di primo soccorso e strumenti di comunicazione per emergenze.
Seguire queste pratiche riduce significativamente i rischi a bordo, permettendo di concentrarsi sulla pesca e sui combattimenti con maggiore sicurezza e tranquillità.

Specie insidiabili con il drifting d’altura
Il drifting d’altura permette di insidiare una vasta gamma di predatori pelagici e costieri, a seconda della zona geografica, della stagione e delle condizioni marine. Di seguito una panoramica delle principali specie e dei migliori approcci per ciascuna.
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Lampuga / dorado (mahi-mahi)
Predatori di superficie molto aggressivi. Rispondono bene a esche vive, popper e jig leggeri, soprattutto durante le mangianze mattutine e serali. La pesca è spesso spettacolare per via dei salti acrobatici.
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Tonni (pinne gialle, tonnetti, alalunga, tonno rosso)
Predatori pelagici di taglia importante, richiedono attrezzatura robusta. Efficaci con vivi grandi, jigs pesanti o traina di superficie. Richiedono una ferrata decisa e gestione attenta durante i run potenti.
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Palamita / palombo / bonito
Pesci veloci e combattivi, ideali per drifting con vivi piccoli, jigs leggeri o popper. Attaccano spesso in branco e in superficie.
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Ricciola / amberjack
Predatori tipici delle strutture sottomarine come drop-off, secche e canyon. Si insidiano con dropper rig, jigging verticale o vivi vicino al fondo. Notevoli combattenti, richiedono pazienza e controllo del filo.
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Wahoo / pesce serra
Pesci affusolati e molto veloci, ideali per traina veloce o drifting con esche lunghe e affusolate. Estremamente potenti, possono facilmente tagliare terminali non adeguati.
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Dentice, cernie di profondità e altri predatori pelagici di fondo
Raggiungibili con montature più pesanti, vivi o cut bait, calati vicino al fondo o lungo drop-off. Richiedono attenzione alla gestione della profondità e resistenza del terminale.
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Sgombro, occhiate e predatori minori
Presenti soprattutto nelle prime fasi del drift, vicino alla costa o a strutture sommerse. Ottimi per testare l’attività dei predatori e per catture più veloci e frequenti.
Nota: la presenza e l’abbondanza delle specie variano con la stagione, la temperatura dell’acqua, le correnti e la zona geografica. Osservare il comportamento dei pesci e delle mangianze è fondamentale per adattare esche, profondità e montature.

Consigli per valutare condizioni meteo e ambientali
Valutare correttamente vento, corrente, stato del mare e segnali naturali è essenziale per un drifting d’altura sicuro ed efficace. Le condizioni influenzano profondamente la presentazione delle esche e il comportamento dei predatori.
Vento e corrente
La gestione di vento e corrente è fondamentale nel drifting d’altura, poiché influisce direttamente sul comportamento dell’esca e sull’incontro con i predatori.
Velocità di deriva ottimale
L’ideale è una deriva lenta e regolare, generalmente tra 0,5 e 2 nodi, adattata al tipo di esca e alla montatura.
- Una deriva troppo rapida trascina l’esca in modo innaturale, riducendone l’attrattiva.
- Una deriva troppo lenta può far stagnare l’esca o disperdere eccessivamente l’odore del vivo, diminuendo le probabilità di abboccata.
Direzione del vento
Preferire derive parallele ai filoni di corrente o lungo linee dove si concentra il plancton e i piccoli pesci foraggio. Questo permette di intercettare i predatori più facilmente, sfruttando i punti di alimentazione naturale.
Posizionamento rispetto alle strutture sottomarine
Pianificare drift perpendicolari a canyon, drop-off, secche o altre strutture aumenta la probabilità di passare direttamente sui punti in cui i predatori si posizionano per cacciare.
Suggerimento pratico: osservare costantemente la deriva, il vento e la corrente permette di regolare rapidamente la posizione della barca e l’altezza delle esche, ottimizzando le possibilità di cattura in ogni situazione.
Stato del mare
La condizione del mare influisce in maniera significativa sulla sicurezza, sul controllo della barca e sull’efficacia della pesca a drifting d’altura. Conoscere e interpretare lo stato del mare aiuta a pianificare correttamente le uscite e a decidere se continuare o rimandare la battuta di pesca.
Mare calmo (Bf 0–2)
Ideale per il drifting: consente massimo controllo della barca, gestione precisa delle lenze e osservazione dei segnali superficiali, come bollate o mangianze. Le esche possono essere presentate in modo naturale e la sicurezza a bordo è massima.
Mare mosso (Bf 3–4)
Ancora praticabile, ma richiede maggiore attenzione. È necessario:
- Controllare continuamente la stabilità della barca.
- Curare la presentazione delle esche, che possono muoversi in maniera più irregolare.
- Prestare attenzione ai movimenti dei predatori e all’equilibrio durante i combattimenti.
Mare molto mosso (Bf 5+)
Condizioni rischiose, adatte solo a imbarcazioni robuste e pescatori esperti. In alto mare è sconsigliato affrontare derive con mare agitato oltre le proprie capacità o l’attrezzatura disponibile, per evitare incidenti, perdita di esche o danni alle attrezzature.
Suggerimento pratico: osservare continuamente il mare e le previsioni meteo, adattando la strategia di pesca alla condizione delle onde, alla direzione del vento e alla corrente, per massimizzare sicurezza ed efficacia della battuta.
Temperatura e termoclini
I predatori pelagici tendono ad aggregarsi in corrispondenza di termoclini o sbalzi verticali di temperatura, dove si concentra il plancton e, di conseguenza, i piccoli pesci foraggio. Queste zone sono particolarmente produttive per il drifting d’altura, poiché aumentano le probabilità di incontrare grandi predatori.
Individuazione dei termoclini
Le variazioni di temperatura possono creare strati distinti nell’acqua, visibili come transizioni di colore o cambiamenti nella densità. Questi strati spesso attirano predatori come tonni, lampughe, ricciole e dorado.
Utilizzo dell’ecoscandaglio
Strumenti elettronici come l’ecoscandaglio permettono di identificare con precisione questi sbalzi termici e concentrazioni di foraggio, aiutando a posizionare le esche alla profondità più promettente.
Strategia di pesca
Una volta individuato il termoclino, è possibile:
- Calare vivi o cut bait direttamente nello strato ricco di foraggio.
- Utilizzare jigs o artificiali a diverse profondità per sondare tutta la colonna d’acqua, massimizzando le possibilità di abboccata.
Suggerimento pratico: combinare l’osservazione visiva (cambi di colore dell’acqua, concentrazioni di piccoli pesci) con l’uso dell’ecoscandaglio permette di localizzare con precisione le zone più produttive e ottimizzare la deriva.
Segnali in superficie
Osservare attentamente la superficie del mare è fondamentale nel drifting d’altura, perché può rivelare la presenza di predatori e indicare le zone più produttive per la pesca.
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Uccelli in caccia
Stormi di gabbiani, sule o altri uccelli marini che si tuffano indicano banchi di piccoli pesci foraggio. Questi, a loro volta, attraggono predatori pelagici come tonni, lampughe e dorado. Seguire l’attività degli uccelli è spesso uno dei metodi più efficaci per localizzare le mangianze.
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Detriti galleggianti e weedline
Concentrati di vegetazione, alghe o oggetti naturali sulla superficie segnalano zone di aggregazione della vita marina. I predatori tendono a stazionare vicino a questi punti perché attratti dai pesci foraggio.
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Schizzi e salve di predatori
Avvistare predatori che inseguono foraggio in colonna, creando spruzzi e salti, è un segnale immediato di attività predatoria. Questo indica una zona molto promettente per calare esche vive o artificiali in superficie o a media profondità.
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Consiglio pratico
Combinare l’osservazione dei segnali naturali con la gestione di velocità e direzione del drift, profondità delle esche e tipo di montatura permette di massimizzare le possibilità di cattura. La chiave è adattarsi rapidamente alle indicazioni dell’ambiente senza compromettere la sicurezza a bordo.

Suggerimenti pratici e trucchi del mestiere
Il drifting d’altura richiede esperienza e attenzione ai dettagli: piccoli accorgimenti possono fare la differenza tra una giornata proficua e una deludente.
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Vivi curati e vigorosi
Utilizzare vasche con aeratore e acqua pulita mantiene vivi sardine, sgombri, calamari o gamberoni in perfette condizioni. Un vivo attivo è molto più attraente per i predatori e aumenta significativamente le probabilità di abboccata.
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Variare profondità e grammatura
Se le catture non arrivano, cambiare il peso del piombo o del jig e provare diverse profondità della colonna d’acqua. I predatori spesso si spostano a seconda della temperatura, della corrente e della disponibilità di foraggio.
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Cambio rapido dell’esca
Tenere sempre montature di ricambio pronte permette di sostituire rapidamente esche vive o artificiali senza perdere il drift più produttivo.
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Uso del sonar / ecoscandaglio
Impostare lo strumento per evidenziare pesci in colonna, termoclini e banchi di foraggio. Regolare la scala verticale in base alla profondità della zona di pesca e alla sensibilità richiesta.
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Distribuzione dei lanci
Evitare di sovrapporre le lenze: distanziarle adeguatamente riduce il rischio di incroci in caduta e consente una presentazione più naturale delle esche.
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Uso di paravanes o droghe
In alcune situazioni, strumenti come paravanes o droghe possono aiutare a mantenere le esche più indietro rispetto alla barca o stabilizzare la deriva, soprattutto con correnti forti o vento laterale.
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Registro delle battute di pesca
Annotare dettagli come punto GPS, velocità di deriva, tipo di esca, profondità e risultati è fondamentale per replicare successi e adattare strategie nelle uscite future.
Suggerimento pratico: combinare osservazione, preparazione e flessibilità consente di reagire rapidamente alle condizioni mutevoli del mare e del comportamento dei predatori, ottimizzando le probabilità di cattura senza compromettere la sicurezza a bordo.

Sicurezza, norme e rispetto dell’ambiente
Praticare il drifting d’altura in modo sicuro e responsabile significa proteggere se stessi, gli altri e l’ecosistema marino.
Dotazioni di sicurezza obbligatorie
Assicurarsi che la barca sia equipaggiata con tutti gli strumenti essenziali:
- Giubbotti salvagente per ogni persona a bordo
- VHF e GPS per comunicazioni e navigazione
- EPIRB per emergenze in mare aperto
- Luci di emergenza e segnali visivi
- Kit di primo soccorso
- Estintore funzionante e a portata di mano
Rispetto delle regole locali
- Rispettare limiti di taglia e quote di cattura, stagioni riproduttive e aree protette.
- Informarsi sulle normative specifiche della zona di pesca, evitando sanzioni e contribuendo alla sostenibilità della risorsa.
Catch & release responsabile
- Utilizzare ami circolari e tecniche di ferrata corrette.
- Ridurre al minimo la manipolazione del pesce, mantenendolo in acqua il più possibile durante la fase di rilascio.
- Questo favorisce la sopravvivenza e la conservazione delle specie.
Rispetto dell’ambiente
- Riportare tutti i rifiuti a terra e non lasciare materiali in mare.
- Evitare ancoraggi su barriere coralline fragili o habitat sensibili.
- Rispettare la fauna marina e non disturbare eccessivamente la vita naturale.
Suggerimento pratico: la sicurezza personale e il rispetto dell’ambiente devono essere priorità in ogni uscita. Una pesca responsabile contribuisce a preservare l’ecosistema e garantisce che le future battute di drifting siano altrettanto fruttuose e sicure.
Checklist rapida prima di uscire (essenziale)
Prima di avventurarsi in alto mare per il drifting, è fondamentale verificare tutti gli elementi essenziali per sicurezza, efficienza e successo della battuta di pesca:
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Carburante e batterie
Controllare che serbatoi pieni e batterie cariche per motore, strumenti elettronici e luci di emergenza.
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Strumenti elettronici funzionanti
Verificare il corretto funzionamento di GPS, ecoscandaglio e VHF; impostare waypoint e rotte di sicurezza.
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Sicurezza a bordo
Accertarsi che siano presenti giubbotti salvagente per tutti i membri dell’equipaggio e dispositivi di segnalazione.
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Gestione esche
Controllare vasca aerata e aeratore per vivi; preparare ghiaccio o contenitori per esche morte e cut bait.
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Attrezzatura da pesca
Prevedere una gamma completa di piombi, jig ed esche artificiali adatti a diverse profondità e condizioni di corrente.
Verificare mulinelli, canne di ricambio, leader, ami e girelle, pronti all’uso.
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Strumenti e accessori
Guanti resistenti, pinze per ami, coltello affilato, secchi e sacchetti per rifiuti; tutto deve essere facilmente accessibile.
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Pianificazione e comunicazione
Controllare previsioni meteo e condizioni del mare; comunicare itinerario e orari previsti a qualcuno a terra per sicurezza.
Suggerimento pratico: seguire questa checklist in modo sistematico riduce il rischio di dimenticanze, migliora l’efficienza a bordo e permette di concentrarsi sulla pesca senza imprevisti.
Esempi di set-up in funzione della specie (sintesi)
Lampuga / dorado (superficie)
- Canna: medium-light, lunghezza 2,4–2,7 m
- Mulinello: spinning 4000–8000, fluido e affidabile
- Filo principale: trecciato PE 0,8–1,5
- Terminale: leader leggero 20–30 lb, circle hook o offset secondo esca
- Esche: popper, topwater, piccoli vivi (sardine, sgombri)
- Note: ideale per attacchi veloci in superficie; lavorare con richiamo stop-and-go per imitare pesce ferito
Palamita / bonito / palamite
- Canna: medium, 2,4–2,7 m
- Mulinello: overhead o spinning robusto, capace di gestire run veloci
- Filo principale: PE 1,2–2,5
- Leader: 30–50 lb, circle hook o offset
- Esche: jig 40–150 g o vivi di piccola/media taglia
- Note: predatori veloci e aggressivi, sfruttare sia drifting a colonna sia presentazioni superficiali
Ricciola (amberjack) / dentice
- Canna: medium-heavy, 2,7–3,0 m
- Mulinello: overhead robusto, freno potente e recupero fluido
- Filo principale: PE 2,0–4,0
- Leader: 60–120 lb, fluorocarbon o acciaio se necessario
- Esche: jigs 120–300 g, vivi con montatura scorrevole o cut bait vicino al fondo
- Note: predatori forti vicino a drop-off e strutture; gestire con attenzione i combattimenti
Tonno (pinna gialla / alalunga)
- Canna: heavy o canna da popping/jigging specifica, lunghezza 2,7–3,0 m
- Mulinello: overhead robusto con freno potente e grande capacità di filo
- Filo principale: PE 3–6+
- Leader: 100–150 lb, fluorocarbon o steel wire per predatori dentati
- Esche: jigs 200–400 g, vivi grandi, esche da popping in superficie
Note: predatori di potenza eccezionale; richiedono ferrata decisa, controllo costante del freno e strategia, per evitare strappi, preservare l’attrezzatura e portare il pesce alla barca in sicurezza, sfruttando al massimo le caratteristiche del mulinello e della canna.
Come imparare e migliorare rapidamente
Il drifting d’altura è una tecnica appagante che richiede osservazione, strategia e abilità tecnica. Per progredire velocemente e aumentare le catture:
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Studiare il comportamento dei predatori e dell’ambiente
Passare tempo in mare osservando uccelli in caccia, concentrazioni di vegetazione (weedline) e banchi di pesci foraggio. Usare l’ecoscandaglio per capire le dinamiche della colonna d’acqua e la posizione dei predatori.
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Sperimentare con grammature, profondità e montature
Provare diverse combinazioni di piombi, jigs, esche vive o artificiali per capire cosa funziona meglio in base a corrente, mare e specie target.
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Tenere un diario di pesca
Annotare dettagli come punti GPS, velocità di deriva, tipo di esca, profondità e risultati permette di replicare le strategie vincenti e correggere errori nelle uscite successive.
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Confrontarsi con pescatori esperti o locali
Imparare dai più esperti, raccogliere suggerimenti sulla zona e sulle tecniche locali accelera il processo di apprendimento e aiuta a scoprire trucchi del mestiere non evidenti agli occhi dei principianti.
Passi successivi utili:
- Preparare checklist personalizzate in base alla specie target e alla barca utilizzata.
- Utilizzare schemi dettagliati di montature, con passaggi e nodi, per drifting con vivi, paternoster o jigging verticale.
Suggerimento pratico: la pratica costante combinata all’osservazione attenta e alla documentazione delle esperienze è la chiave per diventare efficaci nel drifting d’altura in tempi relativamente brevi.
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