🎣 Guida Completa alla Pesca della Lampuga
Tecniche, Attrezzatura, Periodi Ideali e Strategie Vincenti
La lampuga (Coryphaena hippurus), nota anche con i nomi comuni dorado, mahi-mahi o coryfena, è una delle specie più affascinanti e sportive da insidiare nei mari italiani e in tutto il bacino del Mediterraneo. Questo predatore pelagico è famoso tra i pescatori sportivi per le sue eccezionali doti di combattimento, che includono fughe fulminee, salti spettacolari fuori dall’acqua e una grande resistenza sulla canna.
Ma la lampuga non è solo un avversario formidabile. È anche uno dei pesci più belli del mare, con una livrea cangiante dai riflessi blu, verdi e dorati, e una carne di alta qualità, apprezzata sia cruda che cotta. Grazie alla sua natura migratoria e gregaria, si muove in branchi numerosi, offrendo spesso la possibilità di catture multiple in una singola sessione di pesca.
In questa guida completa analizzeremo in dettaglio:
- La biologia e comportamento della lampuga
- I periodi e condizioni ideali per la pesca
- Le migliori tecniche di pesca: spinning, traina, pesca al vivo e alla boa
- L’attrezzatura più efficace, dai fili agli artificiali
- I segreti tattici per aumentare le possibilità di successo
Che tu sia un pescatore esperto in cerca di nuovi approcci, o un principiante curioso di affrontare questa sfida pelagica, troverai in questo articolo tutti gli strumenti pratici e tecnici per prepararti al meglio.
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✅ Cos’è la Lampuga? – Caratteristiche Biologiche e Comportamentali
La lampuga (Coryphaena hippurus) è un pesce pelagico di acque tropicali e subtropicali, appartenente alla famiglia Coryphaenidae. È una specie altamente migratoria, caratterizzata da una straordinaria velocità di nuoto, un comportamento gregario e una spiccata aggressività predatoria, che la rendono una delle prede più sportive del Mediterraneo e degli oceani temperati.
📌 Identikit della Lampuga
Corpo: snello, allungato e fortemente compresso lateralmente, progettato per la velocità. Il profilo è aerodinamico, con una fronte tondeggiante e una pinna dorsale unica che percorre quasi tutta la lunghezza del dorso.
Colorazione: il tratto più iconico è la livrea cangiante. In vita, la lampuga presenta un dorso azzurro-blu iridescente, con fianchi dorati e sfumature verdi e turchesi. Subito dopo la cattura, questi colori brillanti scompaiono rapidamente, virando al grigio opaco.
Dimensioni:
- Peso medio: 1–5 kg
- Taglie importanti: 6–10 kg
Esemplari record: possono superare i 15–18 kg e i 120–140 cm di lunghezza, soprattutto in oceano, ma sono più rari in Mediterraneo.
Crescita e ciclo vitale: la lampuga ha una crescita tra le più rapide tra i pesci ossei: può raggiungere il chilogrammo in meno di un anno. Tuttavia, vive solo 3–4 anni e si riproduce precocemente, già al primo anno di vita. Questa biologia la rende una specie adatta alla pesca sostenibile, se ben gestita.
Comportamento: si muove in branchi numerosi, spesso associandosi a oggetti galleggianti (boe, tronchi, FAD – Fish Aggregating Devices). Questo istinto le permette di aggregarsi anche a imbarcazioni e zattere, facilitandone l’avvistamento e l’insidia.

🌊 Habitat e Comportamento della Lampuga
La lampuga è un pesce fortemente pelagico e migratore, tipico delle acque calde e temperate. Vive prevalentemente in acque aperte (offshore), ma durante la stagione di pesca si avvicina anche alle zone costiere, soprattutto quando trova condizioni favorevoli di temperatura, foraggio e correnti.
📍 Distribuzione Geografica
Nel Mar Mediterraneo, la lampuga è una presenza stagionale, abbondante dalla tarda estate all’autunno, grazie all’ingresso di acque più calde e ricche di vita.
Le aree di maggiore concentrazione includono:
- Canale di Sicilia (area hotspot per la pesca professionale e sportiva)
- Tirreno meridionale e arcipelaghi (Eolie, Egadi, Pontine)
- Mar Ionio (Puglia, Calabria, Grecia occidentale)
- Adriatico meridionale, specialmente nei pressi di strutture galleggianti o naturali
- Oceano Atlantico: in particolare lungo le coste tropicali e subtropicali, dove raggiunge taglie record
🧠 Comportamento
Specie gregaria: la lampuga vive e caccia in branchi numerosi, soprattutto nelle fasi giovanili. I branchi possono comprendere decine o centinaia di esemplari, spesso con taglie omogenee.
Fortemente associativa agli oggetti galleggianti: è nota per il suo comportamento chiamato "object association", che la porta a stazionare sotto:
- tronchi, relitti o zattere abbandonate
- boe, FAD (Fish Aggregating Devices)
- barche ferme o lente in movimento
Questa abitudine è strategica per il pesce (riparo, caccia, orientamento) ma anche per il pescatore, che può sfruttarla per localizzare facilmente i banchi.
Predazione veloce e a vista: caccia principalmente pesci foraggio (alici, sardine, aguglie, piccoli cefalopodi) in superficie o a mezz’acqua, con attacchi rapidi e sincronizzati tra membri del branco. Le sue bollate sono spesso spettacolari e visibili anche a distanza, con pesci che saltano fuori dall’acqua.
Altamente attiva con buona luce solare: le ore centrali della giornata (specie tra tarda mattinata e primo pomeriggio) possono rivelarsi molto proficue.

📅 Quando Pescare la Lampuga
La lampuga è un pesce stagionale nel Mediterraneo, e la sua presenza aumenta in modo significativo durante la tarda estate e l’autunno, quando le acque raggiungono temperature ideali per la sua attività predatoria.
📆 Stagione Migliore
- Periodo ottimale: da metà agosto a fine novembre
- Picco di attività: settembre e ottobre, quando i branchi migratori si avvicinano alla costa seguendo le correnti calde e i banchi di foraggio.
Durante questi mesi, i giovani esemplari (1–3 kg) sono più numerosi e si radunano attorno a oggetti galleggianti e FAD, rendendo la pesca più produttiva e continua.
⚠️ Nei mesi di novembre e inizio dicembre, le lampughe più grandi (oltre i 5 kg) possono ancora essere attive, ma generalmente si spostano più al largo.
⏰ Ore Migliori
- Alba e tramonto: le ore crepuscolari sono ideali, perché la lampuga tende a risalire in superficie per cacciare con maggiore aggressività.
- Tarda mattinata e primo pomeriggio: sebbene meno visibile in superficie, resta attiva sotto i FAD o relitti galleggianti, dove può essere insidiata con esche naturali o artificiali verticali.
☀️ Condizioni Ideali
Mare calmo o leggermente increspato: facilita l’avvistamento di oggetti galleggianti, mangianze e movimenti in superficie.
Acqua limpida e calda (22–27 °C): la lampuga preferisce acque temperate con buona visibilità per cacciare a vista.
Presenza di foraggio: acciughe, sardine, latterini, aguglie e piccoli calamari attirano i branchi.
Presenza di segnali visivi:
- Uccelli marini (sule, gabbiani, sterne) che picchiano sull’acqua
- Superficie increspata localmente o vere e proprie bollate
- Oggetti galleggianti come tronchi, boe, relitti o FAD: punti strategici per concentrare i lanci o calare le esche

🧰 Attrezzatura Consigliata per la Pesca alla Lampuga
La lampuga, grazie alla sua velocità, resistenza e combattività, richiede un’attrezzatura bilanciata, in grado di gestire sia gli attacchi esplosivi sia le fughe repentine. L’obiettivo è combinare reattività, robustezza e sensibilità.
🎣 Canna e Mulinello
➤ Spinning o Traina Leggera
Canna da spinning o traina leggera con azione parabolica o progressiva:
- Potenza: 10–30 lb o casting 20–50 g
Lunghezza consigliata:
- Da barca: 2,10 – 2,40 m (azione pronta e maneggevole)
- Da riva: 2,40 – 2,70 m (maggior gittata)
Mulinello:
Taglia 4000–6000, robusto ma leggero
Rapporto di recupero medio-alto (5.2:1 o superiore): utile per gestire recuperi rapidi e combattimenti intensi
Frizione fluida e progressiva, con tenuta di almeno 8–10 kg reali per contrastare le fughe veloci e i salti della lampuga
💡 Per la traina con artificiali leggeri si può optare anche per mulinelli rotanti da 12–20 lb con canne dedicate.
🧵 Fili e Terminali
Trecciato (PE braid):
- Carico di rottura: 20–30 lb
- Diametro: 0,15 – 0,20 mm
Vantaggi: sensibilità superiore, taglio dell’acqua più pulito e migliore controllo dell’artificiale
Terminale in fluorocarbon:
- Diametro consigliato: 0,40 – 0,60 mm
- Lunghezza: 80 – 150 cm, in base alla limpidezza dell’acqua e dimensione degli esemplari
🔒 Il fluorocarbon offre maggiore resistenza all’abrasione e minore visibilità in acqua: ideale per un predatore visivo come la lampuga.
Nodo di giunzione: PR Knot, FG Knot o Albright rinforzato per assicurare tenuta e fluidità nel passaggio tra treccia e terminale.
🎒 Accessori Consigliati (facoltativo, ma utile aggiungere)
- Moschettoni robusti con girella (da 20–30 lb), per cambio rapido di artificiali
- Pinze da slamatura e forbici per treccia
- Guadino in gomma o boga grip, per gestire il recupero finale senza stressare il pesce
🎯 Tecniche di Pesca alla Lampuga
1. Traina Leggera
La traina leggera è una delle tecniche più efficaci e praticate per insidiare la lampuga, soprattutto durante i suoi spostamenti costanti in mare aperto. È ideale per coprire ampie aree e localizzare i branchi in movimento, intercettandoli lungo rotte migratorie, canaloni o nei pressi di oggetti galleggianti.
⚙️ Setup e Attrezzatura
-
Numero di canne:
2–5 canne armate con divergenti, outrigger o staffe laterali per coprire più area possibile e ridurre gli incroci. -
Canna e Mulinello:
Canne da traina leggera (10–20 lb) o spinning robusto, abbinate a mulinelli rotanti o fissi con frizione fluida. -
Filo principale:
Trecciato da 20–30 lb o nylon da 0,40–0,50 mm.
Fluorocarbon come terminale per maggiore invisibilità.
🪝 Artificiali Consigliati
Minnow affondanti:
- Lunghezza: 9–14 cm
- Modelli: Rapala Magnum, Yo-Zuri Crystal Minnow, Duel Hardcore
- Ottimi per stimolare l’attacco durante la nuotata veloce della lampuga.
Piume e octopus siliconici:
- Innescati su testine piombate o semplici girelle
- Utili in presenza di mangianze superficiali.
Cucchiaini metallici (spoon):
- Lame ondulate o lisce, anche abbinate a piume
- Vibranti e riflettenti, ideali in mare calmo e acque limpide.
🚤 Velocità e Affondamento
Velocità di traina:
4,5 – 6 nodi: ideale per simulare prede in fuga senza rendere innaturale il nuoto degli artificiali.
Profondità di pesca:
Variegare l’affondamento usando:
- Piombi terminali o guardiani (100–300 g)
- Affondatori tipo paravane
- Diver o planner boards
Questo permette di esplorare diversi strati d’acqua e aumentare le probabilità di cattura, soprattutto quando le lampughe stazionano sotto la superficie.
✅ Vantaggi della Traina Leggera
- Copertura estesa: permette di setacciare vaste aree in poco tempo, intercettando anche branchi in spostamento.
- Individuazione attiva: ottima per localizzare le lampughe quando non si conosce con precisione la zona.
- Versatilità: può essere impiegata sia in prossimità di FAD (Fish Aggregating Devices), boe e relitti, sia in mare aperto.
❗Consigli Strategici
- Cambia frequentemente tipo e profondità degli artificiali, soprattutto in caso di scarsa attività.
- Passa più volte intorno a oggetti galleggianti (boe, relitti, legni): spesso le lampughe vi stazionano sotto in branco.
- Se noti attacchi multipli o salti in superficie, riduci la velocità e lancia artificiali a spinning per sfruttare l’euforia del branco.
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2. Spinning dalla Barca
Lo spinning dalla barca rappresenta una delle tecniche più adrenaliniche e coinvolgenti per la pesca della lampuga, in particolare quando si osservano mangianze attive o branchi stazionanti nei pressi di oggetti galleggianti. Questa modalità consente un contatto diretto e visivo con il pesce, rendendo ogni attacco spettacolare.
🎯 Quando e dove praticarlo
-
Condizioni ideali:
Mare calmo o leggermente increspato, presenza di uccelli in picchiata, oggetti galleggianti (FAD, boe, relitti, legni), o mangianze in superficie. -
Zone tipiche:
Canale di Sicilia, basso Tirreno, Ionio, aree con FAD o galleggianti naturali. -
Momenti migliori:
Alba e tramonto, ma anche nelle ore centrali con sole alto, specie nei pressi di oggetti aggreganti.
🧰 Attrezzatura consigliata
-
Canna spinning:
Lunghezza 2,10 – 2,70 m, potenza 20–50 g o 10–30 lb
Azione rapida per garantire lanci lunghi e reattività durante l’animazione dell’artificiale -
Mulinello:
Taglia 4000–6000, frizione progressiva e fluida per gestire le fughe esplosive della lampuga -
Treccia:
20–30 lb (0,15 – 0,20 mm) con terminale in fluorocarbon da 0,40 – 0,60 mm, lungo 80–150 cm
🪝 Artificiali efficaci
-
Stickbait galleggianti o affondanti (10–15 cm):
Perfetti per simulare prede in fuga in superficie. Ottimi in presenza di acqua calma e predatori in caccia visibile. -
Metal jig da 20–40 g:
Ideali quando i pesci stazionano più profondi o sotto oggetti galleggianti. Consentono recuperi rapidi o a saltelli verticali. -
Poppers piccoli (7–12 cm):
Provocano attacchi violenti in superficie, ottimi in condizioni di attività frenetica o quando i pesci sono aggressivi. -
Softbait su testine piombate:
Ottime quando i pesci sono apatici o sotto stress da pressione di pesca. Shad, jerkbait morbidi o imitazioni di pesci foraggio.
🧠 Tecnica e strategia
Lancio:
Lancia sempre oltre la mangianza, per evitare di spaventare il branco. Recupera attraversando il perimetro.
Recupero:
- Alterna jerkate nervose con pause improvvise
- Usa recuperi lineari veloci o misti (stop&go, twitching)
- Cambia spesso velocità e pattern finché non trovi la risposta
Avvistamento:
Utilizza occhiali polarizzati per vedere meglio in acqua e anticipare i movimenti dei pesci sotto il pelo dell’acqua.
Approccio silenzioso:
Avvicinati alla zona di caccia contro corrente e a motore spento, per non disturbare il branco.
✅ Vantaggi dello Spinning dalla Barca
- Maggiore interazione visiva col pesce
- Azione di pesca attiva, dinamica e reattiva
- Possibilità di sfruttare ogni singolo branco incontrato
- Perfetto complemento alla traina o al drifting quando si avvistano bollate improvvise
3. Pesca alla Boa (FAD o oggetti galleggianti)
La pesca alla lampuga nei pressi di oggetti galleggianti – naturali o artificiali – è una delle tecniche più efficaci e intelligenti per intercettare questi predatori pelagici. La lampuga, come molti altri pesci oceanici, ha l’abitudine innata di aggregarsi sotto strutture sospese in acqua: tronchi, boe, relitti, FAD (Fish Aggregating Devices), e perfino alghe galleggianti.
Questi elementi offrono ombra, protezione e concentrazione di foraggio, diventando veri hotspot naturali.
🧭 Dove e cosa cercare
- FAD (dispositivi galleggianti artificiali): boe ancorate, barili, camere d’aria, cime sospese
- Galleggianti naturali: tronchi, rami, relitti, sacchetti di plastica, alghe o ammassi di posidonia
- Zone consigliate: Canale di Sicilia, Ionio, Tirreno meridionale, alto mare oltre i 30–40 m di profondità
🤫 Tecnica e approccio
Avvicinamento silenzioso:
Rallenta il motore a centinaia di metri dall’oggetto. Prosegui in deriva naturale o con il motore in folle, evitando di disturbare il branco.
Osservazione:
Con occhiali polarizzati, osserva sotto la superficie: le lampughe spesso stazionano tra 1 e 10 metri sotto il galleggiante, in branchi numerosi e ben visibili nelle giornate di sole.
Scelta dell’approccio:
A seconda dell’attività dei pesci puoi optare per:
- Spinning leggero con artificiali reattivi
- Pesca con esche naturali a drifting o a galleggiante
🧰 Montature e attrezzatura consigliata
- Canna spinning o da bolentino leggero: 10–30 lb (2,10–2,70 m)
- Mulinello: taglia 4000–6000, con treccia 20–30 lb
- Terminale in fluorocarbon: 0,50–0,60 mm – lunghezza 1–1,5 m
🪝 Esche e artificiali efficaci
🎣 Artificiali:
- Stickbait sinking da 10–15 cm: ottimi per colpire pesci in sospensione
- Metal jig da 20–40 g: calati verticalmente e recuperati a strappi sotto la boa
- Softbait su jighead: ideali in fase passiva o con pesci sotto pressione
🐟 Esche naturali:
- Alici vive, sardine, latterini (su amo singolo o circle hook)
- Innesco con ago su galleggiante scorrevole o piombo leggero
🧠 Strategie avanzate
- Pasturazione leggera: con pezzetti di sardina o alici tritate puoi attirare o mantenere il branco in zona
- Pesca a mezz’acqua: regola l’affondamento dell’esca in base alla profondità a cui stazionano le lampughe
- Aspetta le taglie maggiori: spesso i pesci più grandi si mantengono più distanti o profondi rispetto al gruppo
✅ Vantaggi della tecnica
- Permette di pescare anche nelle ore centrali della giornata
- Altamente selettiva: puoi scegliere artificiale o esca naturale a seconda del comportamento
- Ottima per pescare sia pesci piccoli che esemplari oltre i 10 kg

4. Pesca al Vivo
La pesca al vivo rappresenta una delle tecniche più selettive ed efficaci per insidiare esemplari di lampuga di taglia, soprattutto quando l’attività in superficie è più blanda o quando si vuole puntare alla qualità piuttosto che alla quantità.
Questa tecnica consente un approccio più naturale, sfruttando il comportamento predatorio della lampuga che non resiste a un'esca viva in difficoltà.
🐟 Esche vive consigliate
Le migliori esche vive sono piccole prede pelagiche, presenti naturalmente nell'ambiente marino della lampuga:
- Alici vive (Engraulis encrasicolus) – molto attiranti per il loro odore e nuoto frenetico
- Sardine (Sardina pilchardus) – più resistenti, ideali anche per taglie importanti
- Latterini o aguglie – resistenti e vivaci, ottime per pesca in sospensione
📌 Suggerimento: mantieni le esche vive in un secchio aerato con ossigenatore o in una vasca del vivo ben ossigenata.
🧵 Montature consigliate
Una montatura robusta, invisibile e ben bilanciata è essenziale per avere successo:
Terminale: fluorocarbon da 0,50 a 0,60 mm – lunghezza 1–1,5 m
Amo:
- Circle hook per una ferrata automatica e rilascio sicuro
- Amo a becco d’aquila (beak hook) per innesco preciso e tenuta sulla preda
Sistema di presentazione:
Galleggiante scorrevole: per mantenere l’esca a mezz’acqua e visualizzare le tocche
- Piombo scorrevole (5–15 g): utile per calare lentamente in profondità o con corrente moderata
🎯 Pro tip: Posiziona l’amo sotto la pelle vicino alla dorsale o nelle narici, per non compromettere la vitalità dell’esca.
🌊 Situazioni ideali per la pesca al vivo
- In presenza di FAD, boe o relitti galleggianti, dove le lampughe stazionano
- Quando il branco è poco attivo in superficie e rifiuta gli artificiali
- In acque limpide e calme, dove l’approccio naturale dà risultati migliori
- Perfetta nelle ore centrali della giornata o in presenza di pesci apatici
✅ Vantaggi principali
- Alta selettività sulle taglie: maggiore probabilità di insidiare esemplari sopra i 5–7 kg
- Tecnica silenziosa e poco invasiva
- Consente di pescare anche in assenza di attività di superficie

🛠️ Accessori Utili
- Occhiali polarizzati: per individuare le mangianze e i branchi
- Boga grip o guadino a maglia fitta: per salpare esemplari grandi
- Ecoscandaglio/GPS: per localizzare oggetti galleggianti e termoclini
- Secchio ossigenatore: per conservare esche vive in perfette condizioni
🧠 Consigli Tattici Finali
- Avvicinati lentamente ai branchi o alle boe, spegnendo il motore a distanza.
- Non lanciare direttamente nel branco: punta ai lati per evitare di spaventarlo.
- Cambia spesso artificiale se non ottieni attacchi: la lampuga è curiosa ma selettiva.
- Se prendi una lampuga, spesso ne seguiranno altre: tieni sempre una canna armata pronta al lancio.
- Pratica catch & release quando possibile, soprattutto con esemplari sotto misura.
📦 Divertimento e rispetto del mare
La pesca alla lampuga è senza dubbio una delle esperienze più emozionanti e dinamiche che il Mediterraneo possa offrire agli amanti della pesca sportiva. Questo straordinario predatore pelagico colpisce non solo per la sua potenza esplosiva e le spettacolari acrobazie in superficie, ma anche per la sua livrea vivace e cangiante, che la rende una delle specie più affascinanti da incontrare in mare aperto.
Dotata di una natura aggressiva, una crescita rapida e un comportamento gregario, la lampuga rappresenta una sfida avvincente che richiede prontezza, attenzione ai dettagli e adattabilità. Ogni approccio — dalla traina alla pesca al vivo, dallo spinning alla pesca sotto FAD — può portare risultati straordinari se applicato con criterio e conoscenza dell’ambiente marino.
🎣 Che tu sia un principiante alla scoperta della pesca d’altura o un esperto in cerca di nuove emozioni, la lampuga saprà metterti alla prova e ripagarti con momenti di pura adrenalina.
🌊 Rispetto per il mare
Non dimenticare l’importanza di praticare una pesca responsabile e sostenibile:
- Limita le catture alle reali necessità
- Rilascia gli esemplari troppo piccoli
- Rispetta i periodi di maggiore riproduzione
- Evita l’inquinamento lasciando pulito l’ambiente in cui peschi
Con l’attrezzatura giusta, le tecniche adeguate e un’attitudine consapevole, ogni uscita in mare alla ricerca della lampuga può trasformarsi in un’esperienza memorabile, fatta di emozione, natura e rispetto per il mondo che ci circonda.
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