Pesca a Bolentino Costiero: Guida Completa per Principianti ed Esperti
La pesca a bolentino costiero è una delle tecniche più tradizionali e apprezzate della pesca in mare. La sua forza sta nella semplicità di esecuzione e nella grande versatilità, che la rendono adatta sia a chi si avvicina per la prima volta a questa disciplina, sia ai pescatori più esperti in cerca di catture costanti e divertenti.
Si pratica dalla barca, a poche miglia dalla riva, calando le lenze in verticale fino a raggiungere il fondale. È proprio qui, tra sabbia, rocce e praterie di posidonia, che si nascondono molte delle specie più comuni e combattive dei nostri mari. L’aspetto più interessante del bolentino costiero è che non richiede lunghi spostamenti o attrezzature complesse, ma offre comunque la possibilità di insidiare un’ampia varietà di pesci, dagli sparidi come saraghi e orate fino a triglie, pagelli e perfino gronghi.
In questa guida completa vedremo nel dettaglio:
- cos’è il bolentino costiero e come si pratica,
- l’attrezzatura ideale (canne, mulinelli, fili e piombi),
- le montature più efficaci,
- le esche naturali che garantiscono i migliori risultati,
- quali specie è possibile catturare,
- i pro e i contro di questa tecnica,
- consigli pratici per valutare le condizioni meteo-marine e aumentare le possibilità di successo.
Se il tuo obiettivo è vivere una giornata di pesca produttiva e rilassante senza allontanarti troppo dalla costa, il bolentino costiero è senza dubbio una scelta perfetta.

Cos’è la pesca a bolentino costiero
La pesca a bolentino costiero è una tecnica tradizionale che si pratica dalla barca, generalmente a pochi metri dalla costa, in fondali che variano dai 30 ai 50 metri di profondità. La modalità di pesca consiste nel calare in verticale una lenza dotata di piombo e ami, lasciandola sul fondo in attesa che i pesci abbocchino.
Questa tecnica è particolarmente apprezzata perché combina semplicità e efficacia: non richiede spostamenti lunghi o attrezzature particolarmente complesse, ma offre comunque la possibilità di catturare una vasta gamma di specie marine. Dalla taglia media dei saraghi e delle triglie fino ai pesci più robusti come gronghi e pagelli, il bolentino costiero permette di vivere esperienze di pesca coinvolgenti e gratificanti, sia per principianti sia per pescatori esperti che vogliono affinare la loro tecnica e conoscere meglio i fondali marini.
Inoltre, la pesca a bolentino offre un contatto diretto con l’ambiente marino, consentendo di osservare le correnti, le varie tipologie di fondale e il comportamento dei pesci, elementi che diventano strumenti preziosi per migliorare le catture.
Attrezzatura per il bolentino costiero
Per praticare con successo il bolentino costiero è fondamentale avere l’attrezzatura giusta. La scelta degli strumenti influisce non solo sulla comodità della pesca, ma anche sulla qualità delle catture. Di seguito analizziamo in dettaglio ogni componente essenziale.
1. Le canne
La canna è senza dubbio il cuore della pesca a bolentino costiero: è lo strumento che permette di trasmettere sensibilità, forza e controllo dalla mano del pescatore fino all’amo sul fondo. Una buona canna deve essere resistente, per affrontare pesci vigorosi, e al contempo sensibile, in modo da percepire anche le abboccate più delicate.
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Lunghezza: tra 2 e 3 metri. Questa misura rappresenta il compromesso ideale tra maneggevolezza a bordo della barca e leva sufficiente per gestire pesci di taglia media e grande. Una canna più corta è più agile, ma riduce la capacità di ammortizzare le fughe; una più lunga offre più controllo, ma può risultare ingombrante in spazi ristretti.
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Potenza: la grammatura consigliata varia tra 100 e 300 g, in base al fondale e al peso dei piombi impiegati. Una canna troppo morbida rischia di piegarsi eccessivamente durante la lotta con prede robuste, mentre una troppo rigida compromette la sensibilità necessaria per percepire le abboccate leggere.
- Azione: parabolica o semiparabolica. Questo tipo di azione distribuisce la flessione lungo l’intera canna, ammortizzando le fughe dei pesci e riducendo il rischio di rotture o strappi del filo, permettendo al contempo di controllare con precisione la lenza durante il recupero.
Scegliere la canna giusta significa avere uno strumento che non solo trasmette ogni minima vibrazione, ma che permette anche di godersi la battuta di pesca senza fatica, aumentando le probabilità di successo e il divertimento in mare.

2. I mulinelli
Il mulinello è uno degli strumenti chiave nella pesca a bolentino costiero: deve essere robusto, affidabile e fluido, in grado di gestire sia il peso dei piombi che le resistenze dei pesci durante le fughe, senza sforzi eccessivi o inceppamenti.
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Taglia: ideale tra 4000 e 6000, preferibilmente con frizione anteriore. Questa dimensione permette di contenere una quantità sufficiente di filo e garantisce resistenza alle sollecitazioni tipiche del mare, sia in termini di corrente che di prede combattive.
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Capienza: almeno 200-250 metri di filo, fondamentale per affrontare fughe improvvise dei pesci più vivaci senza restare “scoperti” e rischiare di perdere la cattura.
- Rapporto di recupero: medio, per trovare un equilibrio tra velocità di recupero e controllo della lenza. Un rapporto troppo veloce può far perdere sensibilità durante la lotta con il pesce, mentre uno troppo lento rende il recupero faticoso e meno efficace.
Un mulinello di qualità permette quindi di pescare con maggiore precisione e sicurezza, assorbendo le sollecitazioni del mare e riducendo il rischio di rotture o aggrovigliamenti, garantendo una battuta di pesca più produttiva e piacevole.
3. Fili e terminali
La scelta del filo è fondamentale nella pesca a bolentino costiero, poiché influisce direttamente su resistenza, sensibilità e discrezione sul fondo. Un filo adeguato permette di percepire anche le abboccate più timide, riducendo al contempo il rischio di rotture o aggrovigliamenti.
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Trecciato: consigliato come filo madre, con diametro tra PE 0.20 e 0.25 mm. Questo tipo di filo garantisce massima sensibilità e resistenza, pur mantenendo uno spessore contenuto, permettendo di sentire le vibrazioni trasmesse dal fondale e dai pesci.
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Nylon o fluorocarbon: da utilizzare come terminale, con diametro compreso tra 0.25 e 0.35 mm, a seconda della specie bersaglio e delle condizioni del mare. Il fluorocarbon è particolarmente indicato in acque limpide, grazie alla sua quasi totale invisibilità, riducendo la diffidenza dei pesci più sospettosi.
- Consiglio pratico: combinare un filo madre in trecciato con un terminale in fluorocarbon offre il miglior compromesso tra sensibilità e discrezione, soprattutto quando si mira a prede selettive o in fondali complessi.
Un’accurata scelta di fili e terminali aumenta significativamente le possibilità di successo e rende la pesca più efficace e gratificante, permettendo di affrontare sia prede delicate sia combattive con la giusta sicurezza.
4. Piombi
I piombi sono elementi fondamentali nella pesca a bolentino costiero, poiché mantengono la lenza in verticale, permettono di raggiungere il fondo e contrastano l’azione di correnti e onde. La scelta del peso e della forma influisce direttamente sulla stabilità della lenza e sulla sensibilità durante la pesca.
Peso: solitamente varia tra 40 e 150 g, a seconda della profondità del fondale, della forza della corrente e del tipo di prede ricercate. Piombi troppo leggeri possono far oscillare la lenza, rendendo difficile percepire le abboccate, mentre piombi eccessivamente pesanti riducono la sensibilità e affaticano l’attrezzatura.
Forma: i principali tipi di piombo hanno caratteristiche specifiche che li rendono adatti a diversi fondali e condizioni:
- Pera: stabile sul fondo e semplice da calare, ideale per fondali sabbiosi o misti.
- Oliva: scivola facilmente su fondali rocciosi, riducendo il rischio di impigli e permettendo una pesca più fluida in zone complesse.
- Idrodinamico: progettato per resistere a correnti più forti, mantiene la lenza verticale e stabile, garantendo maggiore controllo in condizioni di mare mosso.
Scegliere il piombo giusto significa poter calare la lenza in modo preciso, mantenere l’esca nella posizione ideale sul fondo e percepire ogni minima toccata dei pesci, aumentando così le possibilità di successo durante la battuta di pesca.

Montature per il bolentino costiero
Le montature rappresentano il collegamento diretto tra l’attrezzatura e i pesci, e una scelta oculata può fare la differenza tra una giornata produttiva e una frustrante. Nel bolentino costiero, le montature più utilizzate sono semplici da realizzare ma altamente efficaci, adattabili a diverse specie e condizioni di pesca.
Trave con braccioli
La configurazione più classica prevede un finale principale, chiamato trave, realizzato in nylon o fluorocarbon, sul quale vengono fissati 2-3 braccioli.
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Braccioli: lunghi tra 20 e 40 cm, permettono una certa libertà di movimento dell’esca e riducono gli aggrovigliamenti tra gli ami.
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Ami: la scelta dipende dalla taglia delle prede e dal tipo di esca utilizzata. In genere si utilizzano ami dal n. 6 al n. 1, abbastanza robusti da resistere alla forza dei pesci senza compromettere l’innesco.
- Moschettoni e girelle: elementi fondamentali per collegare trave e lenza madre, evitando attorcigliamenti e torsioni durante il calamento o il recupero.
Esempio di montatura classica
- Trave: nylon o fluorocarbon da 0.35 mm, lungo circa 1,5 m
- Braccioli: 2-3 pezzi da 0.25-0.30 mm, lunghi circa 30 cm
- Piombo finale: circa 80 g, regolabile in base a fondale e corrente
Questa configurazione consente di mantenere le esche in posizione ottimale sul fondo, aumentando le probabilità di abboccata e riducendo il rischio di impigli o aggrovigliamenti. Inoltre, la versatilità di questa montatura permette di cambiare rapidamente esche e terminali, adattandosi facilmente alle diverse specie presenti sul fondale costiero.

Esche per il bolentino costiero
Le esche rappresentano uno degli elementi più importanti per il successo di una battuta di bolentino costiero. La scelta dell’esca giusta non solo attira i pesci, ma ne determina la tipologia e la taglia. Di seguito le più efficaci, con dettagli e consigli pratici:
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Vermi marini (americano, arenicola, coreano, tremolina): estremamente versatili, sono tra le esche più utilizzate per sparidi e pesci di fondo. La loro consistenza naturale e l’odore intenso stimolano l’attacco anche dei pesci più sospettosi.
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Sardine a pezzi: molto attrattive, particolarmente indicate per saraghi e gronghi. Possono essere utilizzate intere o tagliate a strisce, in modo da rilasciare rapidamente il loro odore sul fondale.
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Calamaro e seppia: ideali sia a strisce che a pezzetti, sono perfette per orate, pagelli e altre specie carnivore. La consistenza soda permette di mantenerle sull’amo più a lungo durante le battute.
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Gamberi (vivi o sgusciati): molto apprezzati da diverse specie, soprattutto sparidi e triglie. Il gambero vivo attira con movimenti naturali, mentre quello sgusciato è comodo per calamenti più profondi.
- Molluschi (cozze, cannolicchi): particolarmente efficaci per saraghi e mormore, rilasciano un aroma naturale che stimola l’attacco dei pesci sul fondo sabbioso o misto.
Consigli pratici
- Alternare diverse esche durante la battuta può aumentare le possibilità di cattura, soprattutto quando i pesci sono diffidenti.
- Tagliare o preparare le esche in modo corretto consente di massimizzare l’attrattiva e la durata sul filo.
- In acque limpide o con pesci selettivi, privilegiare esche naturali e integre aumenta notevolmente le probabilità di abboccata.
Con la scelta giusta di esche, il bolentino costiero diventa una tecnica altamente produttiva e versatile, capace di catturare specie diverse e regalare emozioni sia ai principianti che ai pescatori esperti.

Pesci che si possono insidiare
La pesca a bolentino costiero offre la possibilità di catturare una varietà sorprendentemente ampia di specie, adattandosi a diversi tipi di fondale e condizioni di mare. Grazie alla versatilità delle montature e delle esche, è possibile insidiare sia pesci di taglia media sia prede più combattive.
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Sparidi: tra le specie più ricercate troviamo saraghi, orate, pagelli e tanute. Questi pesci prediligono i fondali misti tra sabbia e roccia e sono attratti da vermi, gamberi e pezzi di sardina.
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Sciarrani, tordi e donzelle: piccoli ma combattivi, sono tipici dei fondali rocciosi e delle zone con posidonia.
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Gronghi e Murene: predatori robusti che si nascondono tra le rocce e le fessure del fondale. Le esche più consistenti, come pezzi di calamaro o sardina, sono particolarmente efficaci.
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Triglie e occhiate: presenti soprattutto su fondali sabbiosi o misti, reagiscono bene a esche odorose come vermi marini e piccoli molluschi.
- Pesci serra e lecce stella: catture occasionali ma emozionanti, richiedono esche più voluminose e resistenti e possono mettere alla prova anche i pescatori più esperti.
Ogni specie ha le sue preferenze di fondale, profondità e esca, perciò osservare attentamente l’ambiente marino e adattare la tecnica alla situazione è fondamentale per aumentare le probabilità di successo. Con un po’ di esperienza, il bolentino costiero può trasformarsi in una tecnica molto produttiva e divertente, capace di offrire emozioni diverse ad ogni battuta di pesca.
Pro e contro della pesca a bolentino costiero
La pesca a bolentino costiero è apprezzata per la sua versatilità e semplicità, ma come tutte le tecniche presenta vantaggi e limiti. Conoscere punti di forza e criticità aiuta a pianificare meglio le uscite e a massimizzare il successo.
Vantaggi
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Semplicità della tecnica: il bolentino costiero è estremamente accessibile, adatto sia ai principianti sia ai pescatori esperti. Non richiede manovre complesse né abilità particolari per iniziare a catturare pesci, permettendo di concentrarsi sull’osservazione del mare e sul divertimento.
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Ampia varietà di prede: questa tecnica consente di insidiare specie molto diverse, dai piccoli sparidi come saraghi e tordi, fino a pesci più robusti e combattivi come gronghi e murene. La versatilità delle esche e delle montature aumenta le possibilità di cattura anche in fondali complessi.
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Vicino alla costa: non servono lunghe navigazioni in mare aperto. È possibile pescare a poche miglia dalla riva, riducendo tempi, costi e fatica, pur avendo accesso a zone ricche di biodiversità.
- Attrezzatura accessibile: rispetto ad altre tecniche di pesca in mare, il bolentino richiede strumenti relativamente economici, facilmente reperibili e maneggevoli. Questa caratteristica rende la tecnica perfetta per chi vuole iniziare senza investimenti eccessivi, senza rinunciare alla qualità della battuta di pesca.
Svantaggi
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Taglia delle catture: spesso le prede catturate con il bolentino costiero sono di dimensioni medio-piccole, specialmente nelle aree più frequentate e facilmente accessibili dalla costa. Per chi cerca esemplari di grande taglia, può essere necessario individuare fondali meno battuti o adattare tecniche e esche.
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Necessità di una barca: anche se non sono richieste lunghe navigazioni, la tecnica richiede comunque una barca stabile, anche di piccole dimensioni, per poter calare le lenze in sicurezza e mantenere la posizione sul fondale senza rischi. Questo rappresenta un investimento e una condizione da considerare prima di iniziare.
- Influenza del meteo e del mare: vento, correnti e stato del fondale incidono in maniera significativa sul successo della battuta di pesca. Onde e mare mosso possono rendere difficile mantenere la lenza verticale e controllare la sensibilità sulle abboccate, rendendo essenziale valutare attentamente le condizioni ambientali prima di uscire.
Nonostante questi limiti, con la giusta preparazione e conoscenza del mare, il bolentino costiero rimane una tecnica altamente produttiva e gratificante, capace di offrire divertimento e catture anche a chi non dispone di grandi risorse o di lunghe giornate in mare.

Consigli utili e valutazione delle condizioni meteo
La riuscita di una battuta di bolentino costiero dipende in larga parte dalle condizioni del mare e dal meteo. Osservare attentamente vento, correnti e stato del fondale può fare la differenza tra una giornata produttiva e una senza catture. Ecco alcuni suggerimenti pratici:
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Mare calmo o poco mosso: rappresenta la condizione ideale. Correnti moderate permettono al piombo di rimanere stabile sul fondo e alle esche di restare nella posizione corretta, aumentando le probabilità di abboccata.
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Fondale misto (sabbia e roccia): queste aree sono ricche di biodiversità e offrono rifugi naturali per diverse specie. Pescare in zone con fondali variabili consente di insidiare sia sparidi che pesci di fondo più robusti.
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Evitare vento forte: il vento rende difficile mantenere la posizione della barca e controllare le lenze, aumentando il rischio di aggrovigliamenti o di perdita di sensibilità sulle abboccate.
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Correnti troppo forti: se la corrente è intensa, è consigliabile aumentare il peso del piombo per mantenere la lenza verticale o spostarsi in zone più riparate, dove il mare è più tranquillo e stabile.
- Orari più produttivi: l’alba e il tramonto sono generalmente i momenti migliori per la pesca a bolentino. In queste fasce orarie i pesci si avvicinano ai fondali costieri per alimentarsi, aumentando le probabilità di cattura.
Suggerimento aggiuntivo
Osservare il comportamento del mare, la limpidezza dell’acqua e la presenza di branchi di pesci può aiutare a scegliere il punto di calamento ideale, ottimizzando ogni uscita e rendendo la pesca più efficace e gratificante.

Suggerimenti pratici per aumentare il successo
Per ottenere il massimo dalle battute di bolentino costiero, oltre a conoscere la tecnica e scegliere l’attrezzatura giusta, è fondamentale adottare alcune strategie pratiche che possono fare davvero la differenza.
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Scegli la grammatura del piombo adeguata: il peso deve essere sufficiente a mantenere la lenza verticale sul fondo senza farla sollevare con la corrente. Una grammatura corretta garantisce maggiore sensibilità sulle abboccate e migliore controllo della lenza.
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Controlla frequentemente le esche: piccoli pesci, granchi o altre creature marine possono consumare rapidamente le esche. Verificare regolarmente lo stato dell’amo permette di mantenere sempre l’esca attrattiva e riduce le occasioni perse.
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Usa braccioli sottili e ami piccoli con pesci sospettosi: quando le prede sono diffidenti, terminali sottili e ami proporzionati aumentano le probabilità che l’esca venga accettata senza spaventare il pesce.
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Porta sempre una varietà di esche: avere a disposizione diverse tipologie e dimensioni di esche permette di adattarsi rapidamente alle preferenze dei pesci e alle condizioni del fondale.
- Utilizza un ecoscandaglio, se disponibile: strumento utile per localizzare i branchi di pesci e identificare le variazioni del fondale. Conoscere la topografia del fondo consente di scegliere con precisione i punti più produttivi e ottimizzare ogni calata.
Seguendo questi accorgimenti, la pesca a bolentino costiero diventa non solo più efficace, ma anche più piacevole e sicura, permettendo di affrontare ogni uscita con maggiore consapevolezza e aumentando le probabilità di successo.
La pesca a bolentino costiero è una tecnica affascinante e versatile, capace di unire divertimento, sfida e produttività per pescatori di tutti i livelli, dai principianti agli esperti. Grazie alla giusta combinazione di attrezzatura accurata, esche selezionate e attenzione alle condizioni del mare, ogni uscita in barca si trasforma in un’occasione per vivere emozioni uniche, osservare la vita del fondale e portare a casa catture gratificanti. Con pazienza, esperienza e osservazione, il bolentino costiero può diventare non solo una tecnica di pesca, ma un vero e proprio momento di contatto con il mare, capace di regalare ricordi indelebili ad ogni battuta.
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