La Via degli Scalpellini: un viaggio tra storia, natura e tradizioni in Liguria
La Liguria, con il suo paesaggio unico fatto di montagne che si tuffano nel mare, è una regione ricca di percorsi escursionistici che raccontano storie antiche. Tra questi, La Via degli Scalpellini rappresenta un itinerario unico nel suo genere, che attraversa borghi pittoreschi, boschi secolari e cave storiche, rivelando le tradizioni di un mestiere che ha plasmato il territorio: quello degli scalpellini, maestri artigiani della pietra.
Introduzione al percorso
La Via degli Scalpellini si snoda nell'entroterra ligure, in particolare nella Val Fontanabuona, famosa per la lavorazione dell'ardesia. Questo percorso celebra il lavoro degli scalpellini che, con sudore e maestria, hanno estratto e lavorato la pietra che ha reso famosa questa zona. L'ardesia ligure, conosciuta come "la pietra nera", è stata utilizzata per secoli per tetti, lavagne, pavimenti e decorazioni artistiche.
L'itinerario si sviluppa tra sentieri che collegano le antiche cave e i villaggi dove vivevano e lavoravano gli scalpellini. Con una lunghezza complessiva di circa 20 chilometri, è un percorso adatto a escursionisti con una buona preparazione fisica, ma è anche possibile suddividerlo in tappe più brevi per chi desidera esplorarlo con più calma.
Punto di partenza: Cicagna, il cuore della Val Fontanabuona
Il viaggio inizia a Cicagna, considerata la capitale storica dell'ardesia. Qui si trova il Museo dell'Ardesia, un'ottima introduzione per comprendere l'importanza di questa pietra per la cultura e l'economia locale. Il museo ospita strumenti tradizionali, campioni di ardesia e mostre interattive che raccontano la storia degli scalpellini.
Prima di partire, vale la pena visitare anche il Ponte Romano di Cicagna, un esempio dell'abilità ingegneristica locale e una testimonianza della lunga storia della regione.
Tappa 1: Cicagna – Orero
La prima tappa conduce a Orero, un piccolo borgo immerso nel verde. Il sentiero si snoda tra boschi di castagni e roveri, offrendo splendide vedute panoramiche sulla valle. Lungo il percorso, è possibile vedere le prime tracce delle antiche cave, con resti di strutture utilizzate per l'estrazione e il trasporto dell'ardesia.
Orero è noto per le sue case in pietra e i vicoli stretti, che raccontano una storia di vita semplice ma legata indissolubilmente al lavoro della pietra. Qui si trovano anche alcune botteghe artigiane che offrono dimostrazioni della lavorazione dell'ardesia, permettendo ai visitatori di osservare come venivano realizzate le lavagne o i decori per le abitazioni.
Tappa 2: Orero – San Martino del Monte
Da Orero, il percorso si arrampica verso San Martino del Monte, un borgo situato su un'altura che domina la valle. Questo tratto è caratterizzato da paesaggi mozzafiato e da una natura incontaminata. Gli amanti del birdwatching possono avvistare numerose specie di uccelli, tra cui il falco pellegrino.
San Martino del Monte è famoso per la sua piccola chiesa romanica, un gioiello architettonico costruito in ardesia locale. All'interno, si trovano incisioni e decorazioni che testimoniano la devozione e la maestria degli artigiani locali.
Tappa 3: San Martino del Monte – Monleone di Cicagna
La discesa verso Monleone di Cicagna è un tratto particolarmente suggestivo, che attraversa antichi terrazzamenti e muretti a secco, simbolo del paziente lavoro agricolo della popolazione locale. Lungo il cammino, si incontrano vecchie fornaci e pozzi utilizzati per la lavorazione della pietra, oggi avvolti dal muschio e dalla vegetazione.
A Monleone, è possibile ammirare il Castello di Monleone, una struttura medievale costruita con pietra locale. Questo borgo è anche noto per le sue sagre, che celebrano i prodotti tipici della Val Fontanabuona, come il miele, le castagne e, naturalmente, l'olio d'oliva.
Curiosità lungo il percorso
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I segreti dell'ardesia: La pietra estratta in Val Fontanabuona è famosa per la sua resistenza e la sua versatilità. Era esportata già in epoca medievale verso Genova e oltre, dove veniva utilizzata per costruire i tetti delle case nobiliari.
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Leggende locali: Si racconta che gli scalpellini avessero un linguaggio segreto, fatto di simboli incisi sulla pietra. Questi segni erano utilizzati per identificare il lavoro di ciascun artigiano e per trasmettere messaggi tra le cave.
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La flora e la fauna: Oltre al valore storico, il percorso offre una ricca biodiversità. I boschi sono popolati da caprioli, volpi e numerose specie di insetti. In primavera, i prati si riempiono di fiori selvatici come anemoni e primule.
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Tradizioni culinarie: Durante il percorso, non mancano le occasioni per gustare la cucina locale. Piatti come la panissa (una sorta di polenta di ceci) e il testarolo (un tipo di pane cotto su testi di pietra) raccontano una storia di sapori semplici ma autentici.
Consigli pratici per affrontare il percorso
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Abbigliamento: Si consiglia di indossare scarpe da trekking robuste e abiti comodi. Una giacca impermeabile è essenziale in caso di pioggia.
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Attrezzatura: Portare con sé acqua, snack e una mappa del percorso è fondamentale. Anche un bastone da trekking può essere utile nei tratti più ripidi.
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Quando andare: La primavera e l'autunno sono le stagioni migliori per affrontare il percorso, grazie al clima mite e ai colori spettacolari della natura.
La Via degli Scalpellini è molto più di un semplice sentiero escursionistico: è un viaggio attraverso la storia e le tradizioni della Liguria, un incontro con le vite di coloro che hanno dedicato la loro esistenza all'estrazione e alla lavorazione della pietra. Attraversando borghi, boschi e cave, si può apprezzare la bellezza di un paesaggio modellato dal tempo e dall’ingegno umano.
Che siate appassionati di storia, amanti della natura o semplicemente curiosi di scoprire un lato meno conosciuto della Liguria, la Via degli Scalpellini offre un’esperienza unica e indimenticabile. Un’occasione per rallentare, respirare profondamente e immergersi in un mondo fatto di pietra, sudore e poesia.
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